Il Fondo Enfea Salute, per il tramite del nostro partner assicurativo UniSalute, rimborsa le spese sostenute per quello che riguarda la categoria “protesi”, a cui appartiene anche l’alluce valgo.
Si tratta di una condizione sempre più diffusa, con un’età media che si abbassa con il passare del tempo.
Il sesso femminile è quello più colpito; si stima che, in Italia, circa il 40% delle donne sia affetto da questa condizione. Il disturbo può insorgere a qualsiasi età, ma la fascia più colpita è quella compresa tra i 40 e i 60 anni.
Contrariamente a quanto si può pensare, l’alluce valgo non è causato da scarpe strette o tacchi alti, o almeno non in misura determinante, come vedremo nel corso del nostro articolo.
Vediamo, quindi, cos’è l’alluce valgo, da cosa è causato, come prevenirlo e curarlo.
Di cosa parliamo in questo articolo
Cos’è l’alluce valgo
L’alluce valgo è una patologia che colpisce il piede, molto frequente, come accennato prima, nella popolazione femminile.
Si tratta di una deformità dell’alluce, più precisamente dell’allontanamento della testa del primo osso metatarsale dalle altre ossa metatarsali.
Questo allontanamento comporta un allargamento a ventaglio dell’avampiede, che dà vita alla protuberanza alla quale siamo subito portati a pensare quando si parla di alluce valgo.
In effetti, questa deformazione provoca anche lo spostamento della base d’appoggio dell’alluce, che si devia verso l’esterno.
La forma del primo osso metatarsale e dell’alluce, non essendo più allineati, si incurva, creando un angolo detto “di valgismo”, da cui deriva il nome alluce valgo.
In questa radiografia si può notare in modo molto chiaro la deformazione a cui abbiamo fatto riferimento.
Si tratta di una patologia che si presenta quasi sempre associata ad altre condizioni, come dita a martello, borsite metatarso-falangea (cosiddetta cipolla) e metatarsalgie.
Quali sono le cause dell’alluce valgo
Nella parte introduttiva del nostro articolo abbiamo spiegato che la credenza popolare secondo la quale il disturbo è causato da scarpe troppo strette o dai tacchi alti – che spiegherebbe, secondo la vulgata, la prevalenza del problema nelle donne – non è del tutto corretta.
Certo, l’uso di calzature inadeguate, come scarpe a punta stretta, con tomaia troppo rigida o l’uso di tacchi alti, provocando una pressione eccessiva sulle dita, possono contribuire all’insorgenza della deformità, ma rappresenta, tutt’al più una concausa.
Le reali cause dell’alluce valgo sono da individuare nel corredo genetico, cromosomico. In poche parole è ereditario.
Cosa vuol dire?
Che una persona affetta da alluce valgo presenta almeno un componente della sua famiglia con la medesima patologia.
Ad essere ereditario, però, non è propriamente il disturbo in sé, quanto la predisposizione alla lassità legamentosa e muscolare dei flessori dell’alluce e dei muscoli della volta plantare.
Semplificando, i legamenti e i muscoli dell’alluce sono meno tesi, quindi tendono ad allentarsi più facilmente.
Anche la presenza dei cosiddetti “piedi piatti” possono favorire un certo grado di valgismo dell’alluce.
Quali sono le conseguenze
L’alluce valgo non è solo un problema di carattere estetico, come spesso si vuole credere, ma ha reali ripercussioni sul nostro corpo.
Nello specifico:
- può provocare problemi posturali, compromettendone l’allineamento;
- essendo provocato da un disallineamento dell’articolazione metatarso falangea, esso è costretta a lavorare in modo asimmetrico, causando l’usura della cartilagine, con conseguente infiammazione, dolore e degenerazione artrosica;
- urtando contro la calzatura indossata, la forma dell’alluce valgo provoca, quasi sempre, la comparsa della cosiddetta cipolla, una borsite che impedisce di indossare con comodità scarpe convenzionali;
- la spinta dell’alluce contro le altre dita può causare il loro incurvamento, provocando deformazioni come il piede a martello.
Trattamento dell’alluce valgo
Il trattamento dell’alluce valgo si suddivide in due modalità principali, quello conservativo e quello chirurgico.
Il primo ha come obiettivo attenuare la sintomatologia dolorosa, ma non è in grado di correggere la deformità e consiste nell’uso di calzature adeguate, a tomaia morbida e pianta larga e con tacco non superiore ai 4 cm.
Nelle deformità lievi, può essere indicato l’utilizzo di plantari, che risultano, invece, poco efficaci, se non addirittura controproducenti, nelle deformazioni gravi.
Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato sul Giornale di Ortopedia e Traumatologia, l’uso di spaziatori o di divaricatori interdigitali non ha un’efficacia clinica dimostrata, fatta eccezione per la riduzione del conflitto fra primo e secondo dito.
Per quanto riguarda, invece, il trattamento chirurgico, esso risulta la soluzione più efficace nelle deformazioni gravi e va valutato sull’analisi della condizione in cui versa il paziente. Sarà l’ortopedico, quindi, a stabilire quale tecnica chirurgica e che tipo di intervento eseguire.
Come prevenire l’alluce valgo
Abbiamo visto che l’alluce valgo è una patologia genetica, questo vuol dire che la prevenzione è efficace fino a un certo punto, ma può comunque ritardare il decorso.
Quando si parla di prevenzione dell’alluce valgo bisogna, prima di tutto, considerare quanto già indicato come trattamento conservativo, quindi la scelta di calzature adeguate, plantari e distanziatori.
È importante utilizzare protesi o plantari personalizzati, per migliorare l’appoggio con la calzatura e assorbire lo sfregamento con la stessa, che provoca a sua volta un’infiammazione.
Come abbiamo ricordato all’inizio dell’articolo, il piano sanitario di Enfea Salute prevede il rimborso delle spese per le protesi per il trattamento dell’alluce valgo.
Puoi approfondire qui.