EEG in privazione del sonno: quando e come si esegue

da | Gen 17, 2024 | Salute

Il sonno riveste un ruolo cruciale nel mantenimento della salute fisica e mentale dell’essere umano, e negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha fornito preziose informazioni sulle complesse attività cerebrali durante il riposo notturno. Tra le molte metodologie diagnostiche, l’elettroencefalogramma o EEG in privazione del sonno emerge come uno strumento potente per sondare le profondità del cervello in condizioni di mancanza di riposo. 

Il Piano Sanitario del Fondo Enfea Salute prevede, nell’ambito delle prestazioni di alta specializzazione, e più nello specifico della diagnostica strumentale e specialistica, la copertura delle spese di numerosi esami, tra cui proprio l’Elettroencefalogramma (EEG) con privazione sonno. Per maggiori informazioni, invitiamo a consultare il sito web del Fondo, qui

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire in cosa consiste, quando e come si esegue l’esame EEG in privazione del sonno

In cosa consiste l’EEG in privazione del sonno

L’EEG in privazione del sonno è una procedura diagnostica in cui il paziente viene sottoposto a una notte di privazione del sonno (totale o parziale) prima dell’esame, per studiare gli effetti della mancanza di sonno sulle onde cerebrali.

Cosa vuol dire? Beh, semplificando si chiede al paziente di presentarsi il giorno dell’esame dopo una notte insonne (o quasi), in modo tale da rendere più facile che si addormenti senza aiuti farmacologici durante la procedura

Questo tipo di esame è spesso utilizzato per ottenere informazioni più dettagliate sulla funzione cerebrale e può rivelare anomalie che potrebbero non essere evidenti durante uno stato di veglia normale.

Come si esegue: le fasi dell’EEG in privazione del sonno

Come accennato, l’EEG in privazione del sonno è una procedura complessa che fornisce informazioni dettagliate sulla funzione cerebrale in condizioni di stanchezza estrema, contribuendo alla diagnosi e al trattamento di diverse condizioni neurologiche.

Nello specifico, la sua esecuzione si sviluppa in più fasi:

  • preparazione del paziente: prima dell’esame, al paziente viene spesso chiesto di rimanere sveglio per una notte intera o di dormire molto poco, solitamente non più di 3 ore con una sveglia fissata intorno alle 3 del mattino. Ciò è fatto per indurre uno stato di fatica e sonnolenza che può influenzare le attività cerebrali misurate durante l’EEG. In questa fase si raccomanda di non consumare bevande energetiche o a base di caffeina;
  • posizionamento degli elettrodi: durante l’esame, vengono applicati elettrodi sul cuoio capelluto del paziente. Gli elettrodi sono collegati a un amplificatore che registra le variazioni di tensione generate dall’attività elettrica delle cellule cerebrali;
  • registrazione basale: una volta applicati tutti gli elettrodi, verrà registrato un EEG di base per 10 minuti. Durante questo periodo, sarà chiesto al paziente di mettersi comodo e sedere tranquillo in uno stato rilassato. Solitamente, il paziente dovrà, a richiesta, aprire gli occhi a intervalli di un paio di minuti, ma per la maggior parte del tempo dovrà tenerli chiusi;
  • respirazione profonda: a metà del EEG di base, potrebbe essere richiesto di eseguire un esercizio di respirazione profonda, che rientra nella cosiddetta “procedura di attivazione”. Questo può aiutare a rivelare ulteriori informazioni sul cervello del paziente;
  • addormentamento: dopo che l’esercizio di respirazione profonda è completato, la poltrona sarà reclinata e le luci nella stanza saranno spente. In genere si concede circa un’ora al paziente per addormentarsi, sempre sotto costante monitoraggio da parte del medico;
  • risveglio: dopo circa un’ora di sonno, il paziente viene svegliato, concedendogli una decina di minuti per recuperare completamente la lucidità;
  • luci lampeggianti: a questo punto potrebbe essere richiesta l’esecuzione di un secondo esercizio, anch’esso parte della summenzionata procedura di attivazione, che consiste nel guardare delle luci lampeggianti e nell’aprire e chiudere gli occhi. Questa è una parte importante del test, perché alcuni tipi di convulsioni e blackout possono essere causati da luci lampeggianti. Molto raramente, nelle persone molto sensibili alla luce, ciò può causare un attacco, tuttavia, ancora una volta, il medico monitorerà attentamente il paziente e l’EEG e fermerà la luce laddove necessario; 
  • rimozione degli elettrodi: alla fine del test, tutti gli elettrodi saranno rimossi.

Una volta completata la registrazione, i dati dell’EEG vengono analizzati da esperti per identificare eventuali anomalie o cambiamenti nelle attività cerebrali. Questa analisi può rivelare informazioni sullo stato di veglia, l’effetto della privazione del sonno sulle onde cerebrali e altri dettagli importanti per la diagnosi medica.

Encefalogramma con privazione del sonno: perché viene prescritto?

Come illustrato, l’encefalogramma (EEG) in privazione del sonno viene prescritto per studiare le attività elettriche cerebrali in condizioni di privazione del sonno

Questo tipo di esame può fornire informazioni utili su come il cervello risponde alla mancanza di sonno, e può essere prescritto da un medico per diverse ragioni, tra cui le seguenti.

  • Valutazione dei disturbi del sonno: è spesso prescritto quando ci sono sospetti di disturbi del sonno, come l’insonnia, l’apnea del sonno o il disturbo delle gambe senza riposo, spesso insieme ad altri esami, come la polisonnografia; la privazione del sonno può accentuare o evidenziare determinati pattern di attività cerebrale associati a tali disturbi.
  • Studi sull’epilessia: se c’è sospetto di epilessia, l’EEG in privazione del sonno può essere utilizzato per indurre una condizione che può facilitare la registrazione di eventi epilettici; in alcune persone, l’attività epilettica può essere scatenata o intensificata dalla mancanza di sonno.
  • Ricerche sul sonno e sulle funzioni cognitive: in contesti di ricerca, questo esame può essere utilizzato per studiare gli effetti della privazione del sonno sulle funzioni cognitive, sulla memoria e sulle prestazioni mentali.
  • Valutazione della narcolessia: nella diagnosi della narcolessia, un disturbo del sonno caratterizzato da sonnolenza diurna e attacchi improvvisi di sonno, l’EEG in privazione del sonno può essere utilizzato per confermare la presenza di rapidi passaggi dallo stato di veglia al sonno. 
  • Studio delle fasi del sonno REM: può essere prescritto per studiare specificamente le fasi del sonno REM (Rapid eye movement, in italiano movimenti oculari rapidi), che sono importanti per la diagnosi di alcuni disturbi del sonno.
  • Valutazione delle onde cerebrali in condizioni di stanchezza: l’esame può aiutare a comprendere come lo stato di stanchezza influisce sulle onde cerebrali e sulla funzione cerebrale generale.

In sintesi, l’EEG in privazione del sonno è prescritto per ottenere informazioni dettagliate sulle attività cerebrali in condizioni di privazione del sonno, fornendo così una visione più completa delle caratteristiche del sonno e del suo impatto sulla salute cerebrale. 

La decisione di prescrivere questo esame dipenderà dalle condizioni specifiche del paziente e dalla necessità di approfondire la comprensione di eventuali disturbi neurologici o del sonno.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.