Cos’è il papillomavirus e come prevenirlo

da | Set 7, 2022 | Salute

Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute sul proprio sito web, nel mondo più di 290 milioni di donne presentano un’infezione da papillomavirus umano (HPV, Human Papilloma Virus), a dimostrazione dell’entità del problema sanitario che questo virus rappresenta. 

L’infezione da papillomavirus è in assoluto la più frequente infezione sessualmente trasmessa, anche a causa del suo decorso quasi sempre asintomatico, che rende più facile il contagio in assenza di misure precauzionali. 

Contrariamente a quello che si pensa, non è un problema che riguarda solo la popolazione femminile, ma anche quella maschile, ecco perché in Italia è prevista e raccomandata (ma non obbligatoria) la vaccinazione anti HPV

Approfondiamo insieme, cerchiamo di capire cos’è il papillomavirus, quali sono le complicanze di questa infezione e come prevenirla

Cos’è il papillomavirus umano (HPV)

Come suggerisce il nome, il papillomavirus è un virus, o più correttamente il nome dato a un gruppo di virus molto comune

Secondo l’OMS, esistono più di 100 tipi diversi di papillomavirus, alcuni più innocui, altri che possono invece causare problemi più o meno gravi, compreso il cancro. 

Più nello specifico, due tipi di papillomavirus umano, l’HPV 16 e l’HPV 18, sono responsabili di quasi il 50% dei pre-cancro cervicali di alto grado, ma è importante ricordare che la maggior parte dei pazienti che contrae il virus non presenta né sintomi né problemi di salute ad esso collegati

Infatti, in circa il 90% dei casi il sistema immunitario riesce a distruggere l’HPV naturalmente nel giro di due anni, e solo una piccola percentuale di infezioni può persistere e progredire in cancro, in particolare il cancro alla cervice uterina. 

Come si contrae il virus

Il papillomavirus umano è un virus a trasmissione sessuale, e rappresenta l’infezione virale più comune del tratto riproduttivo. 

La maggior parte delle donne e degli uomini sessualmente attivi entra in contatto con questo agente patogeno a un certo punto della loro vita, e alcuni potrebbero anche essere infettati più volte. 

L’HPV si trasmette principalmente attraverso il contatto sessuale e la maggior parte delle persone viene infettata dall’HPV subito dopo l’inizio dell’attività sessuale, ma il contagio può avvenire anche senza un rapporto completo

Infatti, è possibile contrarre il papillomavirus anche attraverso un contatto pelle a pelle dell’area genitale, il sesso orale o la condivisione di sex toys.

È importante però sottolineare un aspetto. In genere, infatti, si tende ad associare le malattie a trasmissione sessuale a una elevata promiscuità nei rapporti, ma nel caso dell’HPV non è sempre così. Certo, un numero elevato di partner sessuali può aumentare il rischio, ma essendo estremamente diffuso, si può contrarre questo virus anche dopo un singolo rapporto sessuale, anche con il proprio partner fisso

Per questo motivo, è importante fare informazione e prevenire l’infezione e le complicanze attraverso l’utilizzo del preservativo e, soprattutto, la vaccinazione anti HPV

Quali sono le complicanze dell’HPV

Come spiegato, l’infezione da papillomavirus umano è quasi sempre asintomatica, e nel 90% dei casi il nostro sistema operativo è in grado di combattere l’agente estraneo e distruggerlo. 

Purtroppo, però, alcuni sottotipi di questa ampia famiglia di virus (HPV 16 e HPV 18) possono provocare complicanze anche gravi, per questo vengono definiti “ad alto rischio”. Le altre varianti vengono invece chiamate “a basso rischio”; le due più diffuse sono HPV 6 e HPV 11. 

Vediamo quali sono i principali effetti collaterali derivanti da una infezione da papillomavirus: 

  • verruche genitali;
  • cancro cervicale. Secondo quanto riportato da AIRC, il papilloma virus è presente praticamente nel 100% dei tumori della cervice uterina, un cancro che colpisce in Italia 2.300 persone ogni anno e rappresenta il 2% di tutti i nuovi tumori nelle donne;
  • cancro anale. Il virus è presente nell’88% dei casi;
  • cancro al pene, circa 500 all’anno in Italia, il 50% dei casi associati all’HPV;
  • cancro vulvare;
  • cancro vaginale;
  • alcuni tipi di cancro alla testa e al collo. Circa il 10% dei 4.600 tumori che ogni anno colpiscono il cavo orale è associato all’HPV, così come il 2,4% di quelli della laringe e il 31% di quelli dell’orofaringe;

Essendo quasi sempre asintomatico, è possibile aver contratto il virus senza saperlo, e questo non può che tradursi in una sua diffusione ai partner che si hanno nel corso del tempo. 

Ecco perché è importante sottoporsi ad un test per l’HPV

In cosa consiste il test per l’HPV

Nonostante interessi entrambi i sessi, purtroppo ad oggi non esiste un test per l’HPV universale, ma solo per le donne

Infatti, non si può fare il test dell’HPV attraverso un prelievo di sangue, come accade ad esempio per l’HIV o HVS (herpes), ma si può procedere esclusivamente con la raccolta del materiale genetico del virus dalla cervice uterina, attraverso un esame simile a quello del Pap Test, non a caso vengono spesso condotti insieme.

Il test può dare un risultato positivo, che significa che il soggetto ha contratto un tipo di HPV ad alto rischio collegato al cancro del collo dell’utero, o negativo

Non esistendo, ad oggi, un test per gli uomini, è ancora più importante impegnarsi nella prevenzione. Vediamo come. 

Come prevenire il papillomavirus 

Abbiamo visto che il papillomavirus umano è un’infezione sessualmente trasmessa molto diffusa, sia negli uomini che nelle donne, seppur in misura maggiore in queste ultime. 

Come per altre IST, la prevenzione passa soprattutto attraverso l’utilizzo del preservativo nei rapporti sessuali, ma questo purtroppo non protegge dai contatti pelle a pelle nell’area genitale o dal sesso orale, quindi non si è mai pienamente protetti

Evitare rapporti occasionali in condizioni di rischio e praticare una corretta igiene personale sono anch’essi comportamenti senz’altro utili per prevenire il contagio. 

Infine, c’è il vaccino, che protegge contro i tipi di HPV che causano la maggior parte dei casi di verruche genitali e cancro cervicale, così come alcuni altri tipi di cancro.

Quando fare il vaccino anti HPV

A partire dal 2008 in Italia è offerto gratuitamente il vaccino contro il papillomavirus umano, fortemente raccomandato ai bambini nel dodicesimo anno di età, sia nei maschi che nelle femmine. 

Il vaccino prevede 2 dosi da somministrare nel corso del 12° anno (dall’11° al 12° compleanno), a distanza di 6 mesi l’una dall’altra, o 3 dosi dopo il compimento del 14° o 15° anno, a distanza di 1-2 mesi e 6 mesi dalla prima. Si consiglia il consulto con il pediatra per valutare la somministrazione di questo vaccino all’interno del calendario delle vaccinazioni dei bambini.

I vaccini disponibili in Italia sono tre: 

  1. uno bivalente, contro HPV 16 e 18, che si somministra alle femmine dai 9 anni;
  2. uno quadrivalente, contro HPV 6, 11, 16 e 18, che si somministra alle femmine e ai maschi dai 9 anni;
  3. uno nonavalente, contro HPV 6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52, 58. Come illustra l’Istituto Europeo di Oncologia, rispetto ai primi due vaccini, questo è in grado di prevenire i tumori causati da nove tipi di questo virus, raggiungendo così una copertura vaccinale per il tumore della cervice fino al 90%, rispetto al 70% di quello precedente. È quindi più efficace contro il tumore al collo dell’utero ed estende inoltre la protezione ad altre forme di cancro HPV- correlate, per i quali non esiste altro strumento né di prevenzione né di diagnosi precoce.

La campagna vaccinale anti HPV in Italia procede spedita, anche se non ha ancora raggiunto la copertura del 95% sperata, ma i risultati in termini di riduzione delle infezioni si iniziano già a registrare

Infatti, come riportato nel rapporto “Le Infezioni Sessualmente Trasmesse: aggiornamento dei dati dei due Sistemi di sorveglianza sentinella attivi in Italia al 31 dicembre 2020” pubblicato a giugno del 2022, dal 2018 si è osservata una riduzione del 30,7% del numero di casi di condilomi ano-genitali, molto probabilmente attribuibile alle campagne vaccinali anti-HPV in femmine e maschi. Nel 2020 si è osservata una riduzione del 23% circa rispetto al 2019.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.