In un precedente articolo pubblicato sul nostro blog ci siamo soffermati sul tema della riabilitazione post ictus, ricordando che il Fondo Enfea Salute provvede al pagamento delle spese per i trattamenti fisioterapici, esclusivamente a fini riabilitativi, nei casi di ictus cerebrale.
L’ictus consiste in un danno cerebrale causato dall’interruzione del flusso di sangue al cervello, provocata da due possibili condizioni:
- per ostruzione – in questi casi si parla di ictus ischemico, il più frequente e diffuso. Il termine ischemia significa, appunto, irrorazione sanguigna insufficiente;
- per la rottura di un’arteria – in questo caso di definisce ictus emorragico, meno frequente rispetto a quello ischemico.
Purtroppo, un ictus avviene, in genere, in modo molto rapido – un po’ come accade con un infarto, infatti si utilizza anche l’espressione infarto cerebrale ischemico – quindi non sempre è possibile prevederlo o rendersi conto che stia per accadere.
Non è un caso che sia al terzo posto fra le cause di morte e, contemporaneamente, il motivo più frequente di invalidità precoce.
Eppure, esistono alcuni segnali e sintomi che, individuati in tempo utile, potrebbero fare davvero la differenza, consentendo di riconoscere un ictus e intervenire prontamente.
Vediamo insieme quali sono questi sintomi da notare.
Di cosa parliamo in questo articolo
Segnali premonitori: i cosiddetti “mini-ictus”
Siamo abituati a pensare ad un ictus come ad un fulmine a ciel sereno, un evento inspiegabile e per niente prevedibile, eppure non è sempre così.
Anzi, molti ictus sono preceduti da segni premonitori, costituiti dai cosiddetti “mini-ictus”, o più correttamente chiamati attacchi ischemici transitori, abbreviato a livello internazionale in TIA.
Cosa succede in questi casi?
A causa di un disturbo circolatorio, dovuto alla presenza di un coagulo di sangue in un’arteria cerebrale, si verifica una riduzione temporanea dell’apporto di sangue al cervello, che viene poi portata via dalla corrente sanguigna o si disgrega spontaneamente.
Questi mini-ictus causano alcuni sintomi, che indichiamo di seguito:
- temporanea paralisi o disturbo della sensibilità del volto, di un braccio, di una mano o di una gamba;
- disturbo passeggero del linguaggio;
- disturbo passeggero della vista, come visione doppia o cecità (spesso solo un occhio);
- improvvise vertigini.
A differenza di quello che accade durante un ictus, questi sintomi durano molto poco, il tempo necessario affinché l’ostruzione si risolva in modo autonomo, ed è proprio questa loro fugacità a farli passare spesso inosservati o, comunque, sottogamba.
Come riconoscere un ictus: 5 indizi
Secondo quanto riportato in un pagina del sito della Regione Toscana dedicata proprio a questo argomento, esistono 5 sintomi che potrebbero aiutarci a riconoscere un ictus in corso.
Vediamoli:
- bocca storta – chiedi al soggetto di sorridere e nota se la bocca tira da un lato ed è asimmetrica;
- braccio debole – chiedi di alzare le braccia. In caso di ictus, una delle due non riuscirà a restare alzata e cadrà pesantemente, come senza forza;
- difficoltà a parlare – è fondamentale controllare se la persona non riesce a parlare e/o non capisce cosa le viene detto. Chiedile di ripetere una frase molto semplice e verifica se riesce a farlo oppure no, e magari se parla farfugliando;
- difficoltà nella vista – chiedi al soggetto se vede annebbiato, se non riesce a vedere metà degli oggetti o se vede doppio;
- forti mal di testa – accompagnati spesso da nausea, vomito, perdita di coscienza.
Cosa fare in presenza di uno o più sintomi?
Se sono presenti uno o più dei sintomi appena elencati, è fondamentale intervenire in modo immediato.
Ecco cosa fare:
- chiama immediatamente il 118 e chiedi un intervento urgente per sospetto ictus. Il tempo, in questi casi, è importantissimo;
- non aspettare che passi, ma intervieni subito, in modo che il soggetto colpito dall’ictus possa ricevere il prima possibile le terapie necessarie per minimizzare i danni e salvargli la vita;
- prendi nota dell’ora in cui sono iniziati i sintomi, per comunicare ai soccorritori il tempo trascorso fino al loro arrivo.
In aggiunta a queste indicazioni fornite dalla Regione Toscana, indichiamo anche i seguenti consigli riportati in un opuscolo della Fondazione Svizzera di Cardiologia:
- adagia il paziente che ha subito un ictus cerebrale sul dorso, con il busto piano su una superficie dura o sul pavimento. Nel caso in cui fosse privo di conoscenza, in posizione laterale;
- slaccia gli indumenti che stringono, come la cravatta, la camicia o il reggiseno;
- non somministrare farmaci e non dare acqua al soggetto colpito dall’ictus, in quanto c’è il rischio di soffocamento;
- se l’evento avviene di notte, è importante illuminare l’appartamento, la tromba delle scale e la porta di casa. Laddove possibile, chiedi ad un vicino di far strada ai soccorritori mentre si resta con il paziente.
Riconoscere i sintomi in tempo utile e intervenire prontamente può fare davvero la differenza, ecco perché è importante sapere come comportarsi.