In un precedente articolo pubblicato sul nostro blog abbiamo illustrato come riconoscere un ictus, spiegando quali sintomi notare per intervenire con rapidità.
Secondo i dati forniti dalla World Stroke Organization – l’ente che ha dato vita alla Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale, che si celebra ogni anno il 29 ottobre – l’ictus ha già raggiunto proporzioni epidemiche:
- a livello globale, 1 adulto su 4 di età superiore ai 25 anni avrà un ictus nel corso della sua vita;
- 12,2 milioni di persone all’anno, in tutto il mondo, avranno il loro primo ictus e cinque milioni e mezzo (quasi la metà) moriranno;
- le tendenze attuali suggeriscono che il numero di decessi annuali salirà a 6,5 milioni all’anno senza un’azione appropriata.
Per questo motivo è importantissimo puntare sulla prevenzione.
In effetti, le cause di un attacco ischemico sono di natura cardiovascolare – il flusso sanguigno che porta ossigeno e nutrienti al cervello si interrompe per ostruzione o per rottura di un vaso – questo vuol dire che è possibile prevenire un ictus.
Più precisamente, è possibile prevenire l’insorgenza di quelle condizioni patologiche, come l’ipertensione ad esempio, che, aggravandosi, possono condurre ad un ictus.
Vediamo insieme come prevenire un ictus cerebrale, intervenendo sui fattori di rischio modificabili con il nostro comportamento.
Di cosa parliamo in questo articolo
- Fattori di rischio modificabili
- Le linee guida per la prevenzione dell’ictus
- 1. Controllare la pressione sanguigna
- 2. Fare esercizio fisico
- 3. Seguire una dieta equilibrata
- 4. Gestire la fibrillazione atriale
- 5. Smettere di fumare
- 6. Ridurre il consumo di alcol
- 7. Ridurre i livelli di colesterolo
- 8. Tenere sotto controllo il diabete
- 9 . Tenere sotto controllo depressione e stress
- Conclusioni
Fattori di rischio modificabili
L’ictus è una condizione neurologica grave che può essere prevenuta in molti casi attraverso la gestione di diversi fattori di rischio modificabili, in particolare i seguenti:
- ipertensione arteriosa: il controllo della pressione sanguigna è uno dei fattori più importanti per prevenire l’ictus. Un’elevata pressione arteriosa può danneggiare i vasi sanguigni del cervello, aumentando il rischio di emorragie o ostruzioni;
- fumo: il tabacco danneggia i vasi sanguigni e aumenta la probabilità di coaguli sanguigni. Smettere di fumare riduce significativamente il rischio di ictus;
- diabete: una gestione inadeguata del diabete aumenta il rischio di ictus a causa del danno ai vasi sanguigni e dell’accumulo di placche arteriose. Tenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue aiuta a ridurre il rischio;
- colesterolo alto: livelli elevati di colesterolo, soprattutto LDL (colesterolo “cattivo”), possono contribuire alla formazione di placche nelle arterie, riducendo il flusso sanguigno al cervello. Una dieta sana e l’uso di farmaci ipolipemizzanti possono aiutare a controllare il colesterolo;
- obesità e sovrappeso: il sovrappeso è legato a ipertensione, diabete e colesterolo alto, tutti fattori di rischio per l’ictus. La perdita di peso attraverso una dieta equilibrata e l’esercizio fisico riduce il rischio;
- sedentarietà: l’attività fisica regolare aiuta a mantenere un cuore sano, a ridurre la pressione sanguigna e a mantenere un peso corporeo adeguato, riducendo il rischio di ictus;
- alcol: un consumo eccessivo di alcol può aumentare la pressione sanguigna e favorire aritmie cardiache, aumentando il rischio di ictus. Ridurre l’assunzione di alcol è quindi una misura preventiva importante;
- alimentazione malsana: una dieta ricca di grassi saturi, sale e zuccheri aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Seguire una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e grassi insaturi, può contribuire a prevenire l’ictus;
- stress: lo stress cronico può influenzare la salute cardiovascolare, aumentando la pressione sanguigna e il rischio di aritmie, che a loro volta aumentano il rischio di ictus.
La gestione di questi fattori di rischio con uno stile di vita sano e con l’aiuto di professionisti della salute può ridurre significativamente la probabilità di ictus.
Le linee guida per la prevenzione dell’ictus
La già citata World Stroke Organization sottolinea come quasi tutti gli ictus siano prevenibili, intervento sui fattori di rischio elencati.
Vediamo, quindi, cosa fare per prevenire un ictus cerebrale.
1. Controllare la pressione sanguigna
Una pressione sanguigna costantemente elevata costringe il sistema circolatorio, composto da cuore, arterie e vasi sanguigni, a lavorare di più per mantenere il flusso sanguigno nel corpo.
Questo sforzo eccessivo danneggia gradualmente i vasi sanguigni, rendendoli più rigidi e ristretti, specialmente quelli del cervello. Questo fenomeno, noto come aterosclerosi, aumenta il rischio di ostruzioni nei vasi sanguigni cerebrali.
Se il flusso di sangue verso una parte del cervello viene ridotto o bloccato, si possono verificare danni cerebrali permanenti o addirittura la morte.
Inoltre, l’aterosclerosi può aumentare la pressione all’interno dei vasi sanguigni del cervello, provocandone la rottura e causando un’emorragia, nota come ictus emorragico, che può anch’esso portare a danni cerebrali permanenti o alla morte.
2. Fare esercizio fisico
Ogni anno, un milione di ictus sono attribuiti all’inattività fisica. Seguendo le linee guida per l’esercizio fisico settimanale, è possibile ridurre il rischio.
Bastano 30 minuti di esercizio cinque volte a settimana per abbattere il rischio di ictus del 25%. In effetti, l’attività fisica è fondamentale per ridurre diversi fattori di rischio, tra cui ipertensione, diabete, colesterolo elevato, depressione e stress.
Piccole attività come camminare invece di usare l’auto, prendere le scale invece dell’ascensore, dedicarsi al giardinaggio o svolgere lavori domestici contribuiscono a mantenersi in salute e a ridurre il rischio di ictus.
Inoltre, si consiglia a tutti di mirare ad almeno 2 ore e mezza di esercizio moderato o intenso ogni settimana.
3. Seguire una dieta equilibrata
La dieta ideale per prevenire l’ictus è quella prevalentemente a base vegetale, con moderate quantità di carne e pesce. Questa alimentazione è comunemente nota come “dieta mediterranea” e ci sono numerose evidenze scientifiche che ne attestano i benefici per la salute cardiovascolare e la prevenzione dell’ictus.
Ma quali sono i cibi da evitare? Un eccessivo consumo di sale, zucchero e grassi saturi è associato a un aumento del rischio di ictus. Il sale, in particolare, può far innalzare la pressione sanguigna, che rappresenta il principale fattore di rischio per l’ictus. Anche zucchero e bevande zuccherate sono correlati a ictus, obesità e diabete, tutti fattori di rischio noti.
Ridurre l’assunzione di questi alimenti può aiutare a minimizzare il rischio. Evitare cibi lavorati, che tendono a contenere elevate quantità di sale, grassi saturi e zuccheri, è un modo semplice ed efficace per ridurre l’assunzione di alimenti che possono contribuire a un maggior rischio di sviluppare questa condizione.
4. Gestire la fibrillazione atriale
Nelle persone con fibrillazione atriale, le due camere superiori del cuore, gli atri, non battono in modo efficace. Di conseguenza, il sangue non viene pompato correttamente, ristagna e può formare coaguli.
Questi coaguli possono staccarsi e viaggiare attraverso il corpo. Se raggiungono il cervello e bloccano un vaso sanguigno, possono provocare un ictus.
Gli ictus causati dalla fibrillazione atriale tendono ad essere più gravi o letali rispetto ad altri tipi, ma sono altamente prevenibili con una gestione adeguata.
5. Smettere di fumare
Fumare tabacco aumenta significativamente il rischio di ictus. Si stima, infatti, che chi fuma 20 sigarette al giorno abbia sei volte più probabilità di avere un ictus rispetto a un non fumatore.
Il fumo influisce sui livelli di colesterolo nel sangue, riducendo il colesterolo HDL (“buono”) e aumentando il colesterolo LDL (“cattivo”), che a sua volta accresce il rischio di ictus. Inoltre, il fumo contiene monossido di carbonio e nicotina: il primo riduce l’ossigeno nel sangue, mentre la seconda accelera il battito cardiaco e alza la pressione sanguigna.
Dato che circa metà degli ictus è associata a ipertensione, l’impatto combinato di queste sostanze peggiora la situazione, rendendo il sangue più incline alla coagulazione.
Questi effetti del fumo favoriscono lo sviluppo dell’aterosclerosi, che abbiamo già spiegato essere un pericoloso viatico dell’ictus.
Ma vale la pena smettere di fumare? Anche se si fuma da molti anni, smettere ridurrà quasi immediatamente il rischio di ictus. Già entro 8 ore dall’ultima sigaretta, i livelli di ossigeno nel sangue iniziano a migliorare e quelli di monossido di carbonio e nicotina diminuiscono drasticamente. Dopo 2-12 settimane, il sistema circolatorio inizia a migliorare, e dopo due anni il rischio di ictus cala in modo significativo. Entro cinque anni, il rischio sarà comparabile a quello di un non fumatore.
Anche il fumo passivo, ovvero l’inalazione del fumo di tabacco di altri, aumenta il rischio di ictus. I non fumatori che vivono con fumatori hanno quasi il doppio delle probabilità di subire un ictus rispetto a coloro che convivono con non fumatori. Vivere in case o lavorare in ambienti senza fumo può quindi ridurre significativamente questo rischio.
6. Ridurre il consumo di alcol
Perché bere alcolici aumenta il rischio di ictus? Il consumo eccessivo di alcol, sia regolare che occasionale, è collegato a una serie di altre condizioni associate, come:
- ipertensione: l’alcol aumenta la pressione sanguigna, un fattore che contribuisce a oltre la metà degli ictus. Un consumo regolare può danneggiare il sistema circolatorio, aumentando ulteriormente il rischio;
- fibrillazione atriale: l’eccesso di alcol può scatenare la fibrillazione atriale, una condizione che aumenta di cinque volte il rischio di ictus. Inoltre, può interferire con alcuni farmaci anticoagulanti, aumentando il rischio di emorragie cerebrali;
- diabete: l’alcol può alterare la risposta del corpo all’insulina, contribuendo al diabete di tipo 2, un altro fattore di rischio ben noto;
- sovrappeso: l’alcol è calorico e un consumo elevato può portare a un aumento di peso, che è associato a un maggiore rischio di ictus;
- danni al fegato: un’eccessiva assunzione di alcol può danneggiare il fegato, compromettendo la produzione di sostanze necessarie per la coagulazione del sangue, aumentando così il rischio di ictus emorragico.
7. Ridurre i livelli di colesterolo
L’ictus è associato a livelli elevati di colesterolo LDL, comunemente noto come “colesterolo cattivo”. Quando i livelli di LDL sono troppo alti, il colesterolo può accumularsi sulle pareti delle arterie, causando ostruzioni che compromettono il sistema circolatorio e aumentano il rischio di ictus.
Al contrario, il colesterolo HDL è definito “colesterolo buono” perché aiuta a rimuovere il colesterolo cattivo dalle cellule sanguigne, trasportandolo al fegato per l’eliminazione.
Mantenere un buon equilibrio tra colesterolo LDL e HDL è fondamentale per la salute cardiovascolare e per ridurre il rischio di ictus.
8. Tenere sotto controllo il diabete
Circa 1 persona su 5 che subisce un ictus è diabetica, e le persone con diabete tendono a avere esiti peggiori dopo l’ictus rispetto al resto della popolazione.
Ictus e diabete condividono molti fattori di rischio, la maggior parte dei quali può essere gestita con modifiche allo stile di vita e/o farmaci.
In particolare, il diabete contribuisce all’indurimento delle arterie (aterosclerosi), che aumenta il rischio di coaguli di sangue o di rottura di un vaso sanguigno.
Le persone con diabete hanno anche probabilità di sperimentare una serie di fattori di rischio aggiuntivi per l’ictus, tra cui obesità, cattiva alimentazione, inattività, colesterolo alto.
9 . Tenere sotto controllo depressione e stress
Circa 1 ictus su 6 è correlato a depressione e stress. Le persone con una scarsa salute mentale hanno un rischio quasi doppio di ictus e TIA (mini ictus), soprattutto tra adulti di mezza età e anziani.
Ma perché? In che modo la cattiva salute mentale aumenta il rischio di ictus?
Lo stress cronico provoca il rilascio di ormoni che, nel lungo termine, possono indurre indurimento delle arterie e aterosclerosi, condizione associata all’ictus.
La depressione, dal canto suo, è legata sia all’ipertensione che alla fibrillazione atriale. Inoltre, esistono evidenze che la depressione possa facilitare la coagulazione del sangue, incrementando ulteriormente il rischio.
Prendersi cura della salute mentale è fondamentale per ridurre il rischio di ictus. È consigliabile consultare un professionista sanitario per affrontare depressione e stress.
Conclusioni
Insomma, per prevenire un ictus cerebrale è necessario lavorare su diverse possibili cause, capaci di aumentare il rischio di subire uno di questi violenti attacchi ischemici.
Si raccomanda, quindi, di seguire le indicazioni fornite dalla World Stroke Organization, e di rivolgersi ad un medico per sapere come proteggere la propria salute.
Ricordiamo che il Fondo Enfea Salute provvede al pagamento delle spese per i trattamenti fisioterapici, esclusivamente a fini riabilitativi, nei casi di ictus cerebrale.
Inoltre, il Fondo Enfea Salute, per il tramite di UniSalute, liquida le spese sanitarie e/o l’erogazione di servizi di assistenza per stati di grave inabilità, che determina un’invalidità permanente superiore al 50%, causati da diverse gravi patologie, tra cui l’ictus.
Infine, nell’ambito della prevenzione, il Piano Sanitario prevede anche una sezione dedicata alla prevenzione cardiovascolare, con il pagamento da parte del Fondo di alcuni accertamenti e indagini per gli iscritti di età superiore ai 40 anni.
Per approfondire, invitiamo a consultare il Piano Sanitario qui.