Pressione alta (ipertensione): cause, sintomi, complicanze

da | Gen 8, 2024 | Salute

Secondo i dati del Ministero della Salute, si stima che siano circa il 18% degli italiani a soffrire di ipertensione o pressione alta, con prevalenza che aumenta progressivamente all’aumentare dell’età fino a superare il 50% oltre i 74 anni di vita.

A questi si devono aggiungere le persone che non sanno di essere ipertese. In effetti, la pressione alta è anche chiamata “il killer silenzioso”, perché può non causare sintomi evidenti per lungo tempo.

L’ipertensione è una condizione importante perché può aumentare il rischio di disturbi cardiaci, ictus e altri problemi di salute

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cause, sintomi e complicanze della pressione alta o ipertensione

Cos’è l’ipertensione?

L’ipertensione, comunemente nota come pressione alta, è una condizione in cui la forza del sangue contro le pareti delle arterie è costantemente troppo elevata. Le arterie sono i vasi sanguigni che trasportano il sangue dal cuore a tutte le parti del corpo. 

Come si legge sul sito della SIIA – Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa

“l’ipertensione arteriosa non è una malattia di per sé ma aumenta il rischio di essere colpito da ictus cerebrale, infarto di cuore, insufficienza renale ed altre malattie.”

Insomma, la pressione alta non va considerata come una malattia, ma come un fattore di rischio per condizioni anche molto gravi e potenzialmente letali, che cresce con l’aumentare dei valori pressori.

La pressione sanguigna è misurata in millimetri di mercurio (mmHg) e viene espressa con due numeri: la pressione sistolica (la cifra più alta) e la pressione diastolica (la cifra più bassa).

Pressione sistolica e pressione diastolica

Come accennato, la pressione arteriosa è espressa attraverso due cifre, che stanno a indicare rispettivamente la pressione sistolica e la pressione diastolica, che comunemente chiamiamo “massima” e “minima”.

Ma cosa sono? A cosa corrispondono i numeri della pressione? Ecco una breve spiegazione.

  • Pressione sistolica: è la cifra più alta, e rappresenta la massima pressione esercitata sulle pareti delle arterie quando il cuore si contrae e pompa il sangue nelle arterie; questo valore è misurato in millimetri di mercurio (mmHg) e rappresenta la fase di contrazione del cuore, nota come sistole.
  • Pressione diastolica: è la cifra più bassa, e rappresenta la pressione nelle arterie quando il cuore è a riposo tra due battiti cardiaci, ovvero durante la fase di rilassamento del cuore; anche questo valore è misurato in mmHg e rappresenta la fase di diastole.

Sintetizzando, la pressione sistolica indica la contrazione del muscolo cardiaco, mentre quella diastolica la fase di rilassamento.

Nella lettura della pressione arteriosa, la pressione sistolica viene scritta come il numero superiore e quella diastolica come il numero inferiore. Ad esempio, in una lettura di “120/80 mmHg”, 120 rappresenta la pressione sistolica e 80 la pressione diastolica.

Quando si parla di pressione alta?

Una lettura normale della pressione arteriosa è generalmente considerata intorno a 120/80 mmHg. Questo non vuol dire, però, che una singola misurazione che supera questi valori comporta una diagnosi di ipertensione nel paziente. 

Infatti, si parla di pressione alta patologica quando i valori sono costantemente superiori a questo range

Come si legge sul sito del Ministero della Salute, per la classificazione dell’ipertensione si utilizzano, oggi, le linee guida 2018 ESC/ESH, che prevede la seguente suddivisione:

CategoriaPressione sistolica (mmHg)Pressione diastolica (mmHg)
Ottimale<120<80
Normale120-12980-84
Normale – Alta130-13985-89
Ipertensione di grado 1140-15990-99
Ipertensione di grado 2160-179100-109
Ipertensione di grado 3≥ 180≥ 110
Ipertensione sistolica isolata≥ 140≤ 90

Una classificazione più sintetica, spesso utilizzata per semplificare la comunicazione medico paziente, è la seguente:

  • ipertensione lieve pressione sistolica tra 120 e 139 mmHg o pressione diastolica tra 80 e 89 mmHg;
  • ipertensione moderata – pressione sistolica tra 140 e 159 mmHg o pressione diastolica tra 90 e 99 mmHg;
  • ipertensione grave pressione sistolica di 160 mmHg o superiore o pressione diastolica di 100 mmHg o superiore.

È importante sottolineare, però, che queste linee guida e classificazioni prendono in considerazione solo i valori della pressione arteriosa, che presa singolarmente non è sufficiente a valutare le reali condizioni delle persone ipertese. Il medico, infatti, dovrà valutare anche la presenza di fattori di rischio cardiovascolare

Quali sono le cause della pressione alta?

Le cause dell’ipertensione possono essere suddivise in due categorie principali: le cause primarie o essenziali, che spesso non sono perfettamente chiare, e le cause secondarie, che sono associate a condizioni mediche specifiche. 

Entriamo più nel dettaglio.

  • Cause di ipertensione primaria o essenziale: 
    • fattori genetici – l’ereditarietà può giocare un ruolo nell’ipertensione. Se ci sono membri della famiglia con pressione alta, si potrebbe essere più a rischio;
    • età l’età avanzata è associata a un aumento del rischio di sviluppare ipertensione;
    • etnia – in alcune etnie, ad esempio gli afroamericani, l’ipertensione può essere più comune e tendere ad essere più grave;
    • stile di vita – una dieta ricca di sale, bassa attività fisica, il consumo eccessivo di alcol, il fumo e l’eccesso di peso possono contribuire all’aumento della pressione.
  • Cause di ipertensione secondaria:
    • malattie renali – problemi renali, come l’insufficienza renale cronica o le malattie renali policistiche, possono causare ipertensione;
    • disturbi endocrini – condizioni come l’ipertiroidismo (eccessiva produzione di ormoni tiroidei) o l’iperparatiroidismo (eccessiva produzione di ormoni paratiroidei) possono influire sulla pressione sanguigna;
    • apnea del sonno – l’apnea ostruttiva del sonno è stata associata all’ipertensione;
    • uso di alcuni farmaci – alcuni farmaci, come contraccettivi orali, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), e alcuni antidepressivi e farmaci corticosteroidi, possono contribuire all’aumento della pressione sanguigna;
    • problemi vascolari – stenosi delle arterie renali o altre malattie vascolari possono causare ipertensione;
    • altre condizioni mediche – malattie come la feocromocitoma (un tumore delle ghiandole surrenali), la coartazione dell’aorta e la gravidanza (ipertensione gestazionale) possono essere associate all’ipertensione.

Detto questo, l’ipertensione è spesso multifattoriale, cioè è causata da una combinazione di fattori genetici, ambientali e di stile di vita. 

A cosa sono dovuti gli sbalzi di pressione?

Gli sbalzi di pressione possono essere dovuti a diversi fattori e le cause possono variare da persona a persona. Gli sbalzi possono riguardare sia la pressione sistolica che quella diastolica, essere temporanei o persistenti, e coinvolgere anche soggetti non affetti da problemi di pressione alta

Alcune delle cause comuni includono: 

  • stress e ansia – situazioni di stress emotivo o ansia possono portare a un aumento temporaneo della pressione arteriosa. Il sistema nervoso risponde allo stress rilasciando ormoni come l’adrenalina, che può influenzare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna;
  • attività fisica intensa – l’esercizio fisico intenso può causare un aumento temporaneo della pressione arteriosa durante e subito dopo l’attività. Questo è un meccanismo normale per garantire un adeguato flusso di sangue ai muscoli in movimento;
  • alimentazione e consumo di caffeina – il consumo eccessivo di caffeina, così come i pasti ricchi di sale, possono influenzare la pressione arteriosa. La caffeina può stimolare il sistema nervoso e aumentare temporaneamente la pressione;
  • cambiamenti climatici – alcune persone possono sperimentare sbalzi di pressione in risposta a cambiamenti meteorologici, come le variazioni di temperatura e la bassa pressione atmosferica;
  • posizione del corpo – alzarsi improvvisamente dopo essere stato seduto o sdraiato per un periodo prolungato può causare una caduta temporanea della pressione arteriosa, noto come ipotensione ortostatica;
  • malattie e infezioni – alcune malattie, come l’influenza o altre infezioni, possono causare febbre e influenzare la pressione arteriosa. Condizioni croniche come l’ipertensione possono anche mostrare sbalzi durante il loro corso;
  • ormoni sessuali – variazioni ormonali legate al ciclo mestruale o alla menopausa nelle donne possono influenzare la pressione arteriosa;
  • farmaci – l’uso di alcuni farmaci può influenzare la pressione arteriosa. Ad esempio, alcuni decongestionanti, contraccettivi orali, antinfiammatori non steroidei (FANS) e altri farmaci possono avere effetti sulla pressione sanguigna.

Se si verificano sbalzi di pressione in modo persistente o se si sospetta un problema di salute, è importante consultare un medico

Sintomi dell’ipertensione

Come si manifesta la pressione alta? Come accennato nell’introduzione, l’ipertensione è spesso chiamata “il killer silenzioso”, perché può non causare sintomi evidenti per lungo tempo

Molte persone, infatti, non sono consapevoli del loro stato finché non vengono misurati i loro livelli di pressione arteriosa durante una visita medica di routine. 

Tuttavia, in alcuni casi, l’ipertensione può causare sintomi e segni, specialmente se è estremamente grave o se provoca complicazioni, tra cui i seguenti. 

  • Mal di testa: un mal di testa persistente, specialmente nella parte posteriore della testa, può essere associato all’ipertensione.
  • Visione offuscata o problemi visivi: l’ipertensione può influenzare i vasi sanguigni degli occhi, causando problemi visivi o visione offuscata.
  • Vertigini o sensazione di testa leggera: alcune persone con ipertensione possono sperimentare vertigini o sensazioni di testa leggera. 
  • Palpitazioni: un battito cardiaco irregolare o palpitazioni possono essere associati a un aumento della pressione. 
  • Problemi respiratori: l’ipertensione estremamente elevata può causare difficoltà respiratorie. 
  • Dolore toracico: l’ipertensione grave può causare dolore al petto, specialmente durante l’attività fisica. 
  • Sanguinamento dal naso: la pressione elevata non è una causa comune di sanguinamento nasale, ma in alcuni casi estremi potrebbe verificarsi.

Come si può notare, i sintomi elencati non sono esclusivi dell’ipertensione, potrebbero anche essere causati da altre condizioni di salute, e la presenza di uno o più di essi non implica necessariamente un aumento della pressione arteriosa. 

Ecco perché, prima di giungere a conclusioni, il medico prescriverà una misurazione ripetuta della pressione.

Inoltre, poiché l’ipertensione può essere asintomatica per lungo tempo, è essenziale sottoporsi regolarmente a controlli medici e misurare la pressione arteriosa. La gestione precoce è fondamentale per prevenire complicazioni a lungo termine, come malattie cardiache, ictus e problemi renali.

Complicanze a medio e lungo termine

L’ipertensione arteriosa, se non controllata o trattata, può portare a una serie di complicanze a medio e lungo termine, che possono coinvolgere vari organi e sistemi del corpo. 

La pressione alta può provocare le seguenti condizioni. 

  • Malattie cardiache: può portare alla formazione di placche nelle arterie (aterosclerosi), riducendo il flusso sanguigno al cuore e aumentando il rischio di infarto del miocardio.
  • Ictus: può danneggiare i vasi sanguigni nel cervello, aumentando il rischio di ictus ischemico o emorragico.
  • Insufficienza cardiaca: può indebolire il cuore nel tempo, portando a un’insufficienza cardiaca, con il muscolo cardiaco che non è più in grado di pompare sangue in modo efficiente per soddisfare le esigenze del corpo. 
  • Malattie renali: può danneggiare i vasi sanguigni nei reni, riducendo la capacità di filtrare i rifiuti dal sangue; questo può portare a insufficienza renale o malattie renali croniche.
  • Problemi vascolari: può danneggiare i vasi sanguigni in tutto il corpo, aumentando il rischio di aneurismi (dilatazioni delle pareti delle arterie) e occlusioni vascolari. 
  • Riduzione della funzione cognitiva: potrebbe causare una riduzione della funzione cognitiva e aumentare il rischio di demenza.
  • Problemi della vista: può influenzare i vasi sanguigni negli occhi, portando a problemi della vista, come l’aumento della pressione oculare, o addirittura alla perdita della vista in casi gravi. 
  • Problemi sessuali: può influire sulla salute sessuale, causando disfunzione erettile negli uomini.

Un monitoraggio regolare della pressione arteriosa e una stretta collaborazione con il personale sanitario sono essenziali per prevenire o gestire queste complicanze.

Come si cura la pressione alta

La gestione dell’ipertensione arteriosa coinvolge spesso una combinazione di modifiche dello stile di vita e, in alcuni casi, l’uso di farmaci specifici

È importante ricordare che la terapia dell’ipertensione dovrebbe essere personalizzata in base alle caratteristiche individuali di ciascun paziente. 

Detto questo, ecco alcune strategie comuni. 

  • Modifiche dello stile di vita:
    • alimentazione sana – adottare una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, pesce, pollame magro e ridurre il consumo di sale;
    • attività fisica regolare l’esercizio fisico aerobico, come camminare, nuotare o ciclismo, può contribuire al controllo della pressione arteriosa;
    • controllo del peso – la perdita di peso, se necessaria, può avere un impatto significativo sulla pressione sanguigna;
    • limitare l’alcol – ridurre o evitare completamente l’alcol può essere consigliato;
    • smettere di fumare – l’abbandono del fumo può migliorare la salute cardiovascolare complessiva.
  • Farmaci antipertensivi: se le modifiche dello stile di vita da sole non sono sufficienti, il medico può raccomandare l’uso di farmaci antipertensivi. Ci sono diversi tipi di farmaci che agiscono in modi diversi per abbassare la pressione arteriosa; alcuni di questi includono diuretici, beta-bloccanti, ACE inibitori, calcio-antagonisti, e altri. Il tipo di farmaco prescritto dipenderà dalle caratteristiche individuali del paziente e da eventuali condizioni di salute preesistenti. 
  • Monitoraggio regolare: è importante monitorare regolarmente la pressione arteriosa a casa, e tenere un registro per condividere con il medico durante le visite di controllo. Il monitoraggio regolare è fondamentale per valutare l’efficacia delle modifiche dello stile di vita e dell’eventuale terapia farmacologica. 
  • Gestione dello stress: tecniche di gestione dello stress, come la meditazione, lo yoga, la respirazione profonda o l’attività fisica, possono aiutare a mantenere la pressione arteriosa sotto controllo.

La gestione dell’ipertensione è spesso una strategia a lungo termine che richiede un impegno costante da parte del paziente. La cooperazione con il medico è essenziale per stabilire un piano di trattamento appropriato e regolare il trattamento in base alle risposte individuali e alle condizioni di salute specifiche. 

È importante seguire le indicazioni del medico e apportare eventuali modifiche al trattamento solo sotto la sua supervisione.

ATTENZIONE:
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