L’insufficienza mitralica è una condizione cardiaca comune che coinvolge la valvola mitrale, uno dei componenti fondamentali del cuore umano.
Questa valvola svolge un ruolo cruciale nel regolare il flusso sanguigno tra l’atrio e il ventricolo sinistro, garantendo che il sangue ossigenato venga pompato efficientemente in tutto il corpo.
Tuttavia, quando la valvola mitrale non funziona correttamente si verifica una insufficienza mitralica, che porta a un reflusso di sangue indesiderato dall’atrio al ventricolo sinistro durante la contrazione del cuore.
Questa condizione può essere acuta o cronica, primaria (originata direttamente dalla valvola mitrale stessa) o secondaria (dovuta a problemi nel ventricolo sinistro).
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire meglio cosa significa insufficienza mitralica, quali sono le cause, i sintomi, come si diagnostica e quali sono le opzioni terapeutiche disponibili.
Di cosa parliamo in questo articolo
- Cos’è la valvola mitralica del cuore?
- Cos’è una insufficienza mitralica?
- Tipi di insufficienza mitralica
- 1. Primaria o Secondaria
- 2. Acuta o Cronica
- Quali sono i sintomi più comuni?
- Quali sono le cause principali?
- Come eseguire la diagnosi?
- Quali sono le opzioni terapeutiche?
- Cosa significa insufficienza mitralica di grado lieve?
- Cos’è l’insufficienza tricuspidale?
- Cosa si intende con prolasso della mitrale?
Cos’è la valvola mitralica del cuore?
La valvola mitralica, nota anche come valvola bicuspide, è una delle quattro valvole presenti nel cuore umano. Si trova tra l’atrio sinistro (la camera superiore sinistra del cuore) e il ventricolo sinistro (la camera inferiore sinistra del cuore).
La valvola mitralica o bicuspide è chiamata così perché è composta da due cuspidi o lembi (anteriore e posteriore), che assomigliano a un cappello vescicale o “mitra”.
La sua funzione principale è controllare il flusso del sangue dal ventricolo sinistro all’atrio sinistro durante il ciclo cardiaco.
Quando il cuore si contrae, la valvola mitralica si apre permettendo al sangue ossigenato di fluire dal ventricolo sinistro all’atrio sinistro. Successivamente, durante il rilassamento del cuore, si chiude ermeticamente per impedire il reflusso del sangue dall’atrio al ventricolo, assicurando che il flusso sanguigno proceda in una sola direzione.
La corretta funzione della valvola mitralica è essenziale per mantenere un flusso sanguigno efficace e per prevenire il reflusso di sangue verso l’atrio sinistro. In caso di insufficienza mitralica, ovvero una mancata chiusura adeguata della valvola, è necessario rivolgersi ad un medico onde evitare complicanze anche gravi.
Cos’è una insufficienza mitralica?
L’insufficienza mitralica è una condizione in cui la valvola mitrale del cuore non si chiude correttamente durante la contrazione del ventricolo sinistro.
Abbiamo visto che in condizioni normali la valvola mitrale si chiude completamente durante la contrazione del ventricolo sinistro, evitando il reflusso del sangue nell’atrio.
Tuttavia, nell’insufficienza mitralica, la valvola presenta una perdita di tenuta e il sangue può tornare indietro nell’atrio durante la fase di contrazione del cuore. Questo si traduce in un reflusso o una rigurgitazione di sangue dalla camera ventricolare all’atrio.
Per questo motivo l’insufficienza mitralica è anche chiamata “rigurgito della valvola mitrale”.
Tipi di insufficienza mitralica
Quando si parla di insufficienza mitralica è opportuno fare una distinzione in due gruppi, legati rispettivamente alle cause sottostanti e all’intensità del disturbo.
- insufficienza mitralica primaria o secondaria;
- insufficienza mitralica acuta o cronica.
1. Primaria o Secondaria
La differenza tra insufficienza mitralica primaria e secondaria è correlata alla causa sottostante della malattia.
- Primaria (o organica): è causata da un’anomalia strutturale o funzionale diretta della valvola mitrale stessa; questa condizione può essere dovuta a difetti congeniti, degenerazione della valvola mitrale, prolasso della valvola mitrale o malattie del tessuto connettivo.
- Secondaria (o funzionale): si verifica a causa di un’alterazione della struttura o della funzione del ventricolo sinistro; in questa situazione, la valvola mitrale è funzionalmente compromessa a causa di un problema primario che colpisce il ventricolo sinistro, come l’insufficienza cardiaca, un infarto miocardico, una cardiomiopatia dilatativa o l’ipertensione arteriosa.
2. Acuta o Cronica
La differenza tra insufficienza mitralica acuta e cronica si basa sulla durata e sull’evoluzione della condizione.
- Acuta: si verifica quando la valvola mitrale subisce un’improvvisa e grave compromissione della sua funzione; questa condizione può manifestarsi rapidamente a seguito di un evento acuto, come un’endocardite batterica, un’embolia settica, un’ischemia miocardica o un trauma. L’insufficienza mitralica acuta può provocare sintomi gravi e richiedere un trattamento d’urgenza;
- Cronica: si sviluppa gradualmente nel corso del tempo e può essere causata da diverse condizioni, come il prolasso della valvola mitrale, la degenerazione della valvola mitrale, le malattie reumatiche o l’ipertensione arteriosa; l’insufficienza mitralica cronica può essere asintomatica o causare sintomi lievi, ma tende a peggiorare progressivamente nel tempo, richiedendo monitoraggio e gestione appropriati.
È importante sottolineare che l’insufficienza mitralica può essere sia acuta che cronica, e sia primaria che secondaria. La classificazione della condizione dipende dalla presentazione clinica, dalla durata, dall’eziologia e dalla causa sottostante, e ciò influenzerà le opzioni di trattamento e la gestione della malattia.
Quali sono i sintomi più comuni?
L’insufficienza mitralica può manifestarsi con una serie di sintomi che possono variare in base alla gravità della condizione.
Ecco i più comuni:
- dispnea (difficoltà respiratoria) – può manifestarsi come sensazione di mancanza di respiro durante l’attività fisica o persino a riposo. La dispnea può peggiorare quando la persona è sdraiata sulla schiena (ortopnea) o durante il sonno (dispnea parossistica notturna);
- affaticamento e debolezza – l’insufficienza mitralica può causare una ridotta capacità del cuore di pompare sangue in modo efficiente. Di conseguenza, la persona può sperimentare affaticamento e debolezza anche con attività leggere o quotidiane;
- palpitazioni – sono sensazioni percepite come battiti cardiaci irregolari, forti o accelerati. Possono essere causate dall’aumento dello sforzo del cuore nel tentativo di compensare l’insufficienza mitralica;
- gonfiore delle gambe e dei piedi – questa condizione può causare un accumulo di liquidi nel corpo, che si manifesta tipicamente come gonfiore delle gambe e dei piedi (edema periferico);
- tosse – alcune persone con insufficienza mitralica possono sviluppare una tosse persistente. Questo può essere causato dall’accumulo di fluidi nei polmoni a causa della congestione polmonare;
- dolore al petto – questo sintomo può essere correlato anche ad altre condizioni cardiache, quindi è importante consultare un medico per una valutazione accurata.
I sintomi possono variare da individuo a individuo ed essere influenzati dalla gravità dell’insufficienza mitralica. In alcuni casi, può essere asintomatica ed essere diagnosticata incidentalmente durante un esame medico di routine o attraverso test diagnostici come l’ecocardiografia.
Se si sospetta di avere insufficienza mitralica o si manifestano sintomi simili, è fondamentale consultare un medico o un cardiologo per una valutazione accurata e una gestione adeguata.
Quali sono le cause principali?
L’insufficienza mitralica può essere causata da diverse condizioni che influenzano la valvola mitrale o le strutture circostanti.
Ecco alcune delle cause principali.
- Malattie delle valvole cardiache: la causa più comune è la degenerazione della valvola mitrale, che può essere causata da malattie delle valvole cardiache come la degenerazione mixomatosa della valvola mitrale, il prolasso della valvola mitrale o le malattie reumatiche; queste condizioni possono portare a una ridotta funzionalità della valvola mitrale e al suo inefficiente chiudersi durante la contrazione del cuore.
- Malattie del muscolo cardiaco: l’insufficienza mitralica può essere causata da condizioni che danneggiano il muscolo cardiaco, come l’infarto miocardico, le cardiomiopatie o le endocarditi infettive; queste malattie possono indebolire i muscoli o le strutture che supportano la valvola mitrale, compromettendo la sua funzione.
- Traumi o lesioni al cuore: possono danneggiare direttamente la valvola mitrale o le strutture circostanti, causando insufficienza mitralica.
- Problemi congeniti: in alcuni casi, l’insufficienza mitralica può essere presente fin dalla nascita a causa di difetti congeniti nella struttura o nella funzione della valvola mitrale.
- Iatrogenesi: in rari casi, può essere causata da complicazioni di interventi chirurgici precedenti, come l’impianto di un anello protesico o la riparazione di una valvola mitrale.
L’individuazione della causa sottostante determina la terapia alla quale il medico può sottoporre il paziente, per questo è molto importante eseguire degli esami diagnostici accurati.
Come eseguire la diagnosi?
La diagnosi dell’insufficienza mitralica coinvolge una serie di valutazioni e test condotti da medici specializzati.
Ecco i principali metodi diagnostici utilizzati in questi casi.
- Anamnesi e esame fisico: il medico raccoglierà una storia clinica dettagliata per comprendere i sintomi del paziente, la loro gravità, la loro durata e qualsiasi fattore di rischio associato; successivamente, verrà eseguito un esame fisico che può rilevare segni come un soffio cardiaco, presenza di versamento pleurico (accumulo di liquido intorno ai polmoni) o segni di insufficienza cardiaca congestizia.
- Ecocardiografia: è uno dei test diagnostici principali per l’insufficienza mitralica; questa procedura utilizza ultrasuoni per creare immagini in tempo reale del cuore e delle sue valvole, e consente di valutare la struttura e la funzione della valvola mitrale, misurare il grado di insufficienza mitralica, valutare le dimensioni del ventricolo sinistro e fornire informazioni sulla funzionalità del cuore.
- ECG (elettrocardiogramma): registra l’attività elettrica del cuore e può fornire informazioni sul ritmo cardiaco e su eventuali segni di sforzo o ischemia.
- Radiografia del torace: può essere eseguita per valutare le dimensioni del cuore, la presenza di versamento pleurico o segni di insufficienza cardiaca congestizia.
- Test da sforzo: il paziente viene monitorato mentre esegue esercizio fisico per valutare la risposta del cuore allo sforzo; questo test può rivelare eventuali sintomi o segni di insufficienza mitralica durante l’attività fisica.
- Cateterismo cardiaco: questa procedura prevede l’inserimento di un catetere attraverso un vaso sanguigno per raggiungere il cuore, e può fornire informazioni dettagliate sulla pressione e sul flusso sanguigno all’interno delle camere cardiache e sulle valvole.
La diagnosi di insufficienza mitralica è solitamente effettuata da un cardiologo o da un cardiochirurgo. L’uso combinato di diversi test diagnostici aiuta a stabilire il grado di gravità dell’insufficienza mitralica, determinare la causa sottostante e guidare il piano di trattamento appropriato.
Quali sono le opzioni terapeutiche?
Come spiegato, il trattamento dell’insufficienza mitralica può variare a seconda della gravità dei sintomi e delle condizioni specifiche del paziente.
In genere, le principali opzioni di trattamento sono le seguenti.
- Monitoraggio e gestione dei sintomi: in caso di condizione lieve che non provoca sintomi significativi, potrebbe essere sufficiente un monitoraggio periodico e una gestione dei sintomi attraverso farmaci per il controllo della pressione arteriosa e dei fluidi.
- Terapia farmacologica: alcuni farmaci possono essere prescritti per ridurre i sintomi e migliorare la funzione cardiaca; di solito vengono utilizzati farmaci come i diuretici per ridurre il carico di liquidi sul cuore, i beta-bloccanti per rallentare la frequenza cardiaca e i vasodilatatori per dilatare i vasi sanguigni e ridurre la pressione arteriosa.
- Chirurgia: in caso di insufficienza grave o in evidente peggioramento, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per riparare o sostituire la valvola mitrale; la scelta tra riparazione e sostituzione dipende dalla valutazione del chirurgo cardiovascolare e dalle caratteristiche specifiche del paziente.
- Procedure percutanee: in alcuni casi, può essere trattata attraverso tecniche che consentono di non dover ricorrere a un intervento chirurgico a cuore aperto. Un esempio è il posizionamento di un dispositivo chiamato “MitraClip”, che viene inserito attraverso un catetere per riparare la valvola mitrale.
Saranno il cardiologo e il cardiochirurgo a stabilire come procedere, a seconda delle condizioni di salute del paziente.
Cosa significa insufficienza mitralica di grado lieve?
L’insufficienza mitralica viene spesso classificata in base al grado di gravità, che può variare da lieve a grave. Quella di grado lieve indica la presenza di un piccolo reflusso di sangue dalla cavità ventricolare sinistra all’atrio sinistro durante la contrazione del cuore, che non causa significative alterazioni della funzione cardiaca.
In questi casi non sono presenti, o risultano molto lievi, i sintomi associati all’insufficienza mitralica. Il paziente potrebbe non avvertire alcun disagio o manifestare solo disagi blandi, come occasionali episodi di affaticamento o lieve dispnea durante l’attività fisica intensa.
Inoltre, non ci sono segni evidenti di insufficienza cardiaca congestizia, come edema polmonare o gonfiore degli arti, la funzione del ventricolo sinistro è conservata e il cuore è in grado di pompare adeguatamente il sangue al resto del corpo.
L’insufficienza mitralica di grado lieve di solito viene monitorata periodicamente per valutare eventuali cambiamenti nella gravità e nell’andamento della condizione.
Se i sintomi peggiorano o l’insufficienza diventa più grave, potrebbe essere necessario un trattamento aggiuntivo o un intervento per correggere il problema. È importante che un medico valuti la condizione del paziente e fornisca una valutazione precisa e un consiglio terapeutico adeguato.
Cos’è l’insufficienza tricuspidale?
Associata al rigurgito della valvola mitralica troviamo un’altra condizione patologica, denominata insufficienza tricuspidale.
Cos’è? Si tratta di un disturbo che si verifica quando la valvola tricuspide, che si trova tra l’atrio destro e il ventricolo destro, non si chiude correttamente durante la contrazione del cuore. Ciò provoca un reflusso di sangue dal ventricolo destro all’atrio destro.
Insomma, mentre l’insufficienza mitralica coinvolge atrio e ventricolo sinistro, quella tricuspidale riguarda atrio e ventricolo destro. Si tratta, quindi, di due condizioni molto simili, che colpiscono due punti differenti del muscolo cardiaco.
L’insufficienza tricuspidale può essere causata anch’essa da diverse condizioni, tra cui malattie delle valvole cardiache, malattie del muscolo cardiaco, ipertensione polmonare, insufficienza cardiaca o problemi congeniti della valvola tricuspide.
I sintomi possono includere:
- affaticamento;
- gonfiore degli arti;
- dolore addominale;
- ingrossamento del fegato;
- segni di insufficienza cardiaca congestizia.
Cosa si intende con prolasso della mitrale?
Tra le cause dell’insufficienza mitralica abbiamo menzionato il prolasso della valvola mitrale, ma cos’è? Si tratta di una condizione in cui uno o entrambi i lembi della valvola mitrale si spostano verso l’atrio sinistro durante la fase di contrazione del cuore.
Semplificando, anziché chiudersi normalmente, uno o entrambi i lembi si protendono o si prolungano verso l’atrio.
Le cause esatte non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che sia influenzata da fattori genetici e congeniti.
I sintomi del prolasso della valvola mitrale possono variare da lievi a gravi o essere del tutto assenti. Alcuni pazienti possono sperimentare:
- palpitazioni;
- sensazione di battito cardiaco irregolare o accelerato;
- affaticamento;
- dispnea;
- dolore toracico non cardiaco;
- vertigini.
Tuttavia, la maggior parte dei pazienti con prolasso della valvola mitrale non manifesta sintomi.