Qual è la differenza tra emodialisi e dialisi peritoneale

da | Gen 13, 2021 | Salute

I pazienti affetti da insufficienza renale cronica e/o acuta potrebbero dover fare ricorso a una tecnica terapeutica alquanto complessa, nota con il termine di dialisi

I reni svolgono una funzione di fondamentale importanza per il nostro organismo, quella di rimozione delle scorie e delle sostanze in eccesso, attraverso le urine

Ne consegue che quando i nostri reni non riescono a svolgere questo compito, possiamo andare incontro a complicazioni anche molto gravi (o la morte), che rendono necessaria, in alcuni casi, la dialisi

Approfondiamo insieme l’argomento, cercando di capire cos’è la dialisi e qual è la differenza tra emodialisi e dialisi peritoneale, ovvero le due modalità di esecuzione più diffuse. 

Cos’è la dialisi

La dialisi è una procedura medica alquanto recente, divenuta di uso comune solo negli anni ‘60 del novecento, utilizzata per rimuovere i prodotti di scarto e l’eccesso di liquidi dal sangue quando i reni non sono più in grado di svolgere queste funzioni in modo adeguato.

Come accennato prima, i reni filtrano le scorie presenti nel sangue, espulse poi tramite le urine, ma quando questo processo non avviene in modo corretto si presentano danni al nostro organismo. 

La dialisi interviene nei casi di insufficienza renale cronica o acuta (o in alcune forme di avvelenamento o overdose), quando ormai i nostri reni non riescono ad adempiere ai loro compiti in misura sufficiente, più precisamente quando la funzionalità è compromessa per circa l’85-90%. 

A cosa serve? Beh, potremmo dire che la dialisi è una terapia che sostituisce l’intervento dei reni ormai danneggiati, per compiere quell’azione di filtraggio e rimozione dei liquidi in eccesso e delle tossine presenti nel sangue. 

Esistono due tipologie di dialisi, l’emodialisi e la dialisi peritoneale

Vediamole più da vicino. 

Cos’è l’emodialisi

L’emodialisi è una procedura medica utilizzata per filtrare il sangue di una persona (emo, in greco, vuol dire proprio “sangue”) quando i suoi reni non sono più in grado di svolgere adeguatamente questa funzione.

Nello specifico, tramite l’impiego di uno strumento chiamato dializzatore, il sangue in circolo nel nostro organismo viene prelevato, fatto confluire all’interno di questo macchinario, passato attraverso un filtro contenente un liquido chiamato dialisato, per poi farlo ritornare, ormai depurato, nel corpo del paziente malato. 

Quindi, volendo semplificare al massimo, potremmo dire che l’emodialisi consiste nella pulizia del sangue che ormai i reni non sono in grado di effettuare, demandando il compito a una sorta di rene artificiale

Questo procedimento può essere effettuato solo in una struttura dedicata, in media 3 volte alla settimana e richiede una durata di circa 4-5 ore a seduta. 

I malati di insufficienza renale che devono quindi sottoporsi a emodialisi vedono la loro vita fortemente scombussolata

Come funziona?

Prima di iniziare l’emodialisi, è necessario creare un accesso vascolare che permetta al sangue di uscire e rientrare nel corpo durante il trattamento. Questo può essere fatto tramite una fistola artero-venosa, creata chirurgicamente collegando un’arteria a una vena, di solito nel braccio, o un catetere venoso centrale, inserito in una grande vena del collo, torace o inguine.

Durante il trattamento, il sangue del paziente viene prelevato attraverso l’accesso vascolare e pompato nel dializzatore, o rene artificiale. Il dializzatore è composto da una serie di membrane semi-permeabili che filtrano il sangue.

Queste membrane permettono il passaggio di sostanze di scarto e liquidi in eccesso dal sangue a una soluzione di dialisi, chiamata dialisato, che si trova all’interno del dializzatore. Il dialisato contiene una composizione simile a quella del sangue ma senza le scorie, favorendo così la diffusione delle sostanze di scarto dal sangue al dialisato.

Dopo la filtrazione, il sangue pulito viene reintrodotto nel corpo del paziente attraverso l’accesso vascolare.

Pro e contro

Come ogni procedura medico-sanitaria, anche l’emodialisi presenta vantaggi e svantaggi

Vediamoli insieme. 

Pro:

  • efficace nella rimozione delle scorie e del liquido in eccesso;
  • aiuta a bilanciare gli elettroliti e a mantenere la pressione sanguigna;
  • viene eseguita sotto supervisione di personale sanitario specializzato.

Contro:

  • possibili complicanze dell’accesso vascolare, come infezioni, trombosi e problemi con la fistola o il catetere;
  • abbassamento della pressione sanguigna (ipotensione) durante il trattamento;
  • possibili crampi muscolari, che possono verificarsi a causa della rapida rimozione di liquidi;
  • affaticamento;
  • dipendenza da una macchina, in quanto il trattamento deve essere seguito regolarmente e limita la libertà del paziente.

Detto questo, l’emodialisi è un trattamento salvavita per molte persone con insufficienza renale cronica e acuta, ma richiede un impegno significativo sia in termini di tempo che di adattamento dello stile di vita.

Cos’è la dialisi peritoneale

La dialisi peritoneale è una procedura di dialisi che utilizza il peritoneo, una membrana che riveste la cavità addominale, come filtro naturale per rimuovere i prodotti di scarto e l’eccesso di liquidi dal sangue

La membrana peritoneale è molto ricca di vasi sanguigni e capillari, e presenta anche dei pori molto fini, perfetti per l’azione di filtraggio altrimenti svolta dai reni o, nell’emodialisi, dal filtro esterno. 

Quindi, si pratica un’incisione nell’addome, si inserisce un piccolo catetere, e tramite esso si fa confluire nella membrana peritoneale il liquido dialisato, composto di sale e glucosio. Questo liquido, a contatto con la membrana, cattura le scorie, dopodiché lo si fa fuoriuscire e viene raccolto in un’altra sacca. 

Questa pratica può essere eseguita anche a domicilio e si divide in due modalità: 

  • dialisi peritoneale manuale, o Dialisi Peritoneale Ambulatoriale Continua (CAPD): viene eseguita durante il giorno dal paziente o dal personale del centro, con un cambio di liquido circa 4-5 volte nelle 24h;
  • dialisi peritoneale automatizzata, o Dialisi Peritoneale Automatizzata (APD): si basa sull’impiego di un dispositivo che esegue più scambi durante la notte, mentre il soggetto dorme. 

Si tratta di una tecnica sempre più diffusa tra i pazienti affetti da insufficienza renale. 

Come funziona?

Un catetere di dialisi peritoneale viene inserito chirurgicamente nell’addome, e rimane permanentemente in posizione per essere utilizzato come accesso per infondere e drenare la soluzione di dialisi.

Una soluzione di dialisi sterile, che contiene acqua, glucosio e altri elettroliti, viene infusa nella cavità peritoneale attraverso il catetere. La quantità di soluzione varia da 1,5 a 2,5 litri.

La soluzione rimane nella cavità peritoneale per un periodo di tempo specifico (solitamente tra 4 e 6 ore per la CAPD, più breve per la APD), anche noto come Periodo di Dwell

Durante questo periodo, i prodotti di scarto e l’eccesso di liquidi passano dal sangue alla soluzione di dialisi attraverso il peritoneo.

Successivamente, la soluzione di dialisi, ora contenente i prodotti di scarto e i liquidi in eccesso, viene drenata fuori dalla cavità peritoneale e sostituita con una nuova soluzione.

Pro e contro

Abbiamo visto che l’emodialisi presenta alcuni vantaggi e svantaggi, e lo stesso avviene anche con la dialisi peritoneale

Pro:

  • i pazienti possono eseguire il trattamento a casa e adattare il programma di dialisi alle loro esigenze quotidiane;
  • la rimozione dei liquidi è più continua e graduale rispetto all’emodialisi, riducendo il rischio di ipotensione e crampi muscolari;
  • i pazienti possono seguire una dieta meno limitata rispetto a quelli che fanno emodialisi.

Contro:

  • rischio di peritonite (infezione del peritoneo) e infezioni nel sito del catetere;
  • gestione più complessa. La dialisi peritoneale, infatti, richiede una buona igiene e la capacità di eseguire correttamente la procedura, il che può essere difficile per alcuni pazienti;
  • nel tempo, il peritoneo può diventare meno efficace come filtro, richiedendo il passaggio all’emodialisi o a un trapianto di rene;
  • la soluzione di dialisi contiene glucosio, che può contribuire all’aumento di peso.

La dialisi peritoneale è una valida alternativa all’emodialisi per molti pazienti con insufficienza renale, offrendo una maggiore qualità della vita e flessibilità, sebbene richieda un impegno significativo nella gestione del trattamento.

Differenze tra emodialisi e dialisi peritoneale

Abbiamo visto che le due modalità di esecuzione della dialisi presentano differenze sostanziali.

In particolare:

  • emodialisi: il sangue viene trasferito dall’organismo in un dializzatore che lo filtra. Questa terapia viene eseguita circa tre volte a settimana presso un centro specializzato;
  • dialisi peritoneale: il peritoneo viene utilizzato come filtro naturale. Questa procedura può essere eseguita a domicilio, anche senza l’intervento di un tecnico specializzato.

È importante ricordare che entrambe le modalità garantiscono risultati equivalenti; la scelta tra emodialisi e dialisi peritoneale dipende da vari fattori, tra cui lo stato di salute del paziente, lo stile di vita, la capacità di autogestione e le preferenze personali. 

Emodialisi:

  • richiede impegno tre giorni a settimana, ma lascia libertà totale nei restanti quattro giorni;
  • è una procedura lunga che non può essere eseguita in autonomia.

Dialisi Peritoneale:

  • deve essere fatta ogni giorno (o notte), ma permette al paziente di muoversi liberamente e recarsi al lavoro, garantendo una maggiore “normalità”;
  • può essere svolta a domicilio in autonomia.

Entrambi i metodi hanno i loro vantaggi e svantaggi, e la decisione dovrebbe essere presa in collaborazione con il medico curante, considerando le esigenze specifiche e le circostanze individuali del paziente.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.