Cosa vuol dire avere i leucociti alti (globuli bianchi)?

da | Giu 25, 2024 | Salute

Un conteggio adeguato di globuli bianchi è essenziale per una risposta immunitaria efficace. Per questo motivo, livelli troppo bassi (leucopenia) possono indicare un rischio aumentato di infezioni, mentre livelli di leucociti alti (leucocitosi) possono indicare infezioni, infiammazioni o altre condizioni patologiche, anche gravi, come la leucemia.

Come vedremo più nel dettaglio nel corso dell’articolo, infatti, i globuli bianchi sono essenziali per la protezione del corpo contro una vasta gamma di malattie e infezioni

La loro capacità di riconoscere, attaccare e distruggere agenti patogeni e cellule anomale è fondamentale per mantenere la salute e l’omeostasi nel corpo umano, ovvero la naturale capacità di autoregolazione.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cosa sono i globuli bianchi, quali sono le cause di livelli di leucociti alti, come si manifestano e come affrontarli.

Cosa sono i globuli bianchi?

I globuli bianchi, o leucociti, sono un componente essenziale del sangue e fanno parte del sistema immunitario del corpo umano, quindi sono cruciali per la difesa dell’organismo contro infezioni e malattie

Si formano nel midollo osseo e circolano nel sangue e nei tessuti del corpo. 

Quando rilevano la presenza di agenti patogeni o cellule anomale, si attivano e migrano verso il sito dell’infezione o del danno. L’attivazione dei globuli bianchi innesca una cascata di eventi, che includono il rilascio di sostanze chimiche per segnalare la presenza del patogeno e l’attivazione di altre cellule del sistema immunitario.

I 5 tipi di globuli bianchi

Nel nostro organismo esistono cinque diversi tipi di globuli bianchi, ciascuno con funzioni specifiche:

  • neutrofili: sono i più numerosi e costituiscono la prima linea di difesa contro le infezioni batteriche e fungine. Fagocitano, ovvero ingeriscono e digeriscono, i microrganismi;
  • linfociti: sono fondamentali per la risposta immunitaria specifica, e si dividono in due principali categorie, i linfociti T e linfociti B:
    • linfociti T: sono coinvolti nell’immunità mediata da cellule. Alcuni linfociti T uccidono le cellule infette, mentre altri aiutano a coordinare la risposta immunitaria;
    • linfociti B: producono anticorpi che neutralizzano o marcano gli agenti patogeni per la distruzione.
  • monociti: si trasformano in macrofagi quando entrano nei tessuti, fagocitano agenti patogeni e detriti cellulari, e presentano antigeni ai linfociti per attivare una risposta immunitaria. Sono i più grandi tra i globuli bianchi e hanno un nucleo a forma di fagiolo;
  • eosinofili: combattono le infezioni parassitarie e sono coinvolti nelle risposte allergiche. Rilasciano enzimi che possono distruggere le pareti cellulari dei parassiti;
  • basofili: rilasciano istamina e altre sostanze chimiche durante le reazioni allergiche e le infiammazioni. Partecipano alla risposta contro i parassiti.

Riportiamo di seguito una elaborazione grafica dei 5 tipi di globuli bianchi presenti nel nostro sangue. 

globuli bianchi

Ogni tipologia di globulo bianco ha, quindi, una sua funzione specifica, dalla quale dipende il corretto funzionamento del nostro organismo. 

Funzioni principali dei globuli bianchi

A cosa servono i globuli bianchi? Quali funzioni svolgono nel nostro corpo? 

Vediamo insieme quali sono le principali.

  • Difesa contro le infezioni: riconoscono e distruggono i patogeni come batteri, virus, funghi e parassiti.
  • Risposta immunitaria: i linfociti B producono anticorpi che neutralizzano gli agenti patogeni, mentre i linfociti T aiutano a regolare la risposta immunitaria e uccidono le cellule infette.
  • Rimozione dei detriti cellulari: i macrofagi fagocitano i detriti cellulari e i globuli rossi morti, contribuendo alla pulizia dei tessuti.
  • Reazioni allergiche e infiammazione: gli eosinofili e i basofili rilasciano sostanze chimiche, come l’istamina, che promuovono l’infiammazione e contribuiscono alle risposte allergiche; queste cellule possono amplificare la risposta infiammatoria necessaria per combattere le infezioni.
  • Sorveglianza immunitaria: i globuli bianchi sono costantemente alla ricerca di cellule anormali o cancerose per eliminarle prima che possano causare problemi significativi; vengono anche denominati Linfociti NK (Natural Killer). 

Insomma, come si può leggere, i leucociti sono di vitale importanza per la nostra sopravvivenza ed è per questo che anomalie nei loro livelli nel sangue possono essere un campanello d’allarme di una condizione da indagare e affrontare con cura. 

Quali sono le cause della leucocitosi?

La leucocitosi è una condizione caratterizzata da un aumento anormale del numero di globuli bianchi nel sangue. Nello specifico, si può parlare di leucociti alti in caso di incremento del numero dei globuli bianchi al di sopra di 11.000 cellule per microlitro di sangue (11 × 109 per litro).

Questo aumento può essere causato da vari fattori, tra cui infezioni, infiammazioni, stress fisico ed emotivo, e disturbi del midollo osseo. 

Vediamo insieme le cause più comuni.

  • Infezioni: le infezioni (batteriche, virali, fungine, parassitarie) sono una delle cause più frequenti di leucocitosi; quando il corpo rileva un’infezione, il midollo osseo aumenta la produzione di globuli bianchi per combattere i patogeni.
  • Infiammazione: processi infiammatori cronici o acuti possono causare leucociti alti.
  • Malattie autoimmuni: condizioni come l’artrite reumatoide, il lupus e altre malattie autoimmuni provocano infiammazione cronica, stimolando la produzione di globuli bianchi. 
  • Infiammazioni acute: lesioni acute, o infiammazioni come l’appendicite, possono causare un rapido aumento dei globuli bianchi.
  • Stress fisico ed emotivo: situazioni di stress fisico o emotivo possono temporaneamente aumentare il numero di globuli bianchi.
  • Esercizio fisico intenso: un’attività fisica intensa può causare un aumento temporaneo dei globuli bianchi.
  • Disturbi del midollo osseo: alcune malattie del midollo osseo possono causare un aumento anomalo della produzione di globuli bianchi.
  • Leucemia: è una causa comune della presenza di leucociti alti. Nella leucemia, infatti, il midollo osseo produce un eccesso di globuli bianchi immaturi o anormali.
  • Reazioni allergiche: le reazioni allergiche possono causare un aumento dei globuli bianchi, specialmente degli eosinofili.
  • Asma: spesso associata a una risposta allergica, può anche causare leucocitosi.
  • Farmaci: alcuni farmaci possono stimolare la produzione di globuli bianchi, come i corticosteroidi, medicinali come l’adrenalina, o il litio, utilizzato per il trattamento del disturbo bipolare.
  • Gravidanza: un aumento moderato dei globuli bianchi è normale durante la gravidanza.
  • Neonati: i neonati possono avere livelli naturalmente elevati di globuli bianchi.
  • Tumori: alcuni tumori solidi possono provocare leucocitosi attraverso la produzione di fattori stimolanti le colonie; ad esempio, tumori come il carcinoma polmonare o il carcinoma renale possono aumentare la produzione di globuli bianchi.
  • Traumi, lesioni gravi e interventi chirurgici: possono indurre una risposta immunitaria che porta a un aumento dei globuli bianchi. 
  • Altitudini elevate: la permanenza a grandi altitudini può aumentare i globuli bianchi. 
  • Esposizione a sostanze chimiche: l’esposizione a sostanze chimiche tossiche può stimolare la produzione di globuli bianchi.

Individuare le cause sottostanti è di fondamentale importanza per stabilire il trattamento eventuale al quale sottoporsi. 

Quali sono i sintomi?

Quando si ha un aumento dei globuli bianchi, i sintomi possono variare ampiamente a seconda della causa sottostante. 

In molti casi, la leucocitosi è asintomatica e viene scoperta durante esami del sangue di routine. Tuttavia, quando i sintomi sono presenti, spesso sono correlati alla condizione che provoca l’aumento dei leucociti piuttosto che ai globuli bianchi elevati in sé. 

Vediamo quali sono i sintomi più comuni: 

  • febbre, spesso associata a infezioni o infiammazioni;
  • sensazione di stanchezza o debolezza;
  • mal di testa;
  • sudorazione notturna, particolarmente comune in condizioni come infezioni croniche, neoplasie ematologiche o febbre;
  • perdita di peso involontaria, che può indicare malattie croniche, infezioni severe o tumori;
  • infezioni localizzate, con rossore, calore, gonfiore e dolore nella zona interessata (ad esempio, un ascesso dentale);
  • infezioni sistemiche, con febbre alta, brividi, e sudorazione profusa;
  • in caso di neutrofilia, si possono sperimentare dolore e gonfiore in caso di infezioni localizzate, secrezioni purulente da ferite o altre sedi infette;
  • in caso di linfocitosi, sono frequenti gonfiore dei linfonodi, mal di gola, ingrossamento delle tonsille, raffreddore e influenza;
  • in caso di monocitosi, i sintomi più comuni sono dolore articolare o rigidità, e segni di infiammazione cronica, come dolore addominale persistente;
  • in caso si eosinofilia, si riscontrano di frequente eruzioni cutanee o prurito, difficoltà respiratorie o asma in caso di allergie, dolore addominale o diarrea per infezioni parassitarie;
  • in caso di basofilia, troviamo sintomi allergici, come orticaria, prurito o congestione nasale e segni di malattie del sangue, come stanchezza, dolori ossei o lividi;
  • in caso di artrite reumatoide, si possono sperimentare dolore articolare, gonfiore e rigidità;
  • in caso di lupus, i sintomi più comuni sono fatica, febbre, eruzioni cutanee e dolori articolari;
  • in caso di leucemia, sono frequenti sintomi come stanchezza marcata, febbre frequente, perdita di peso, facilità di sanguinamento o lividi, infezioni ricorrenti;
  • in caso di linfoma, troviamo sintomi come gonfiore dei linfonodi, febbre persistente, sudorazione notturna, prurito, perdita di peso;
  • nei soggetti affetti da allergie respiratorie, i sintomi tipici sono starnuti, prurito nasale, congestione, tosse;
  • in caso di dermatite allergica, troviamo eruzioni cutanee, prurito e gonfiore della pelle.

In presenza di questi sintomi, è fondamentale rivolgersi al proprio medico per una diagnosi accurata.

Quale esame fare per i leucociti alti?

La diagnosi della leucocitosi coinvolge una serie di esami e valutazioni cliniche, per determinare l’aumento anomalo dei globuli bianchi e identificare la causa sottostante

Dopo una anamnesi medica completa, basata sulla valutazione dei sintomi, sull’analisi della storia medica del paziente e di eventuali esposizioni recenti, come viaggi, contatti con animali o sostanze tossiche, si procede con un esame fisico, che prevede il controllo di temperatura, frequenza cardiaca, pressione sanguigna e frequenza respiratoria.

Inoltre, il medico provvede a palpare i linfonodi, per valutare ingrossamenti che potrebbero indicare infezioni o neoplasie, controllare fegato e milza ed esaminare la pelle, alla ricerca di eruzioni cutanee, lesioni o altre anomalie.

A questo punto, potrebbe prescrivere alcuni esami specifici, a seconda delle condizioni del paziente, tra cui i seguenti: 

  • emocromo completo;
  • conta totale dei globuli bianchi (GB);
  • formula leucocitaria, che determina la percentuale e il numero assoluto di ogni tipo di globulo bianco;
  • esame delle urine, per valutare la presenza di globuli bianchi nelle urine, un segno che può indicare infezioni del tratto urinario (UTI), infiammazioni o altre condizioni patologiche;
  • indice di immaturità, che valuta la presenza di cellule immature o anomale, suggerendo possibili disturbi del midollo osseo;
  • emocolture, per identificare batteri nel sangue in caso di sospetta sepsi o infezioni gravi;
  • test virali, come PCR, EBV (mononucleosi), CMV (Citomegalovirus), HIV;
  • colture delle ferite o dell’urina, per individuare infezioni localizzate;
  • marker di infiammazione, come la Proteina C-reattiva (CRP), la Velocità di eritrosedimentazione (VES), per valutare lo stato infiammatorio;
  • agoaspirato del midollo osseo, che consiste nel prelievo di cellule dal midollo osseo per esaminarle al microscopio, utile per identificare anomalie cellulari o malattie ematologiche come leucemie;
  • biopsia del midollo osseo, ovvero il prelievo di un piccolo campione di tessuto osseo e midollo per una valutazione più approfondita della struttura e della cellularità del midollo;
  • imaging diagnostico: in alcuni casi, il medico potrebbe ritenere opportuno eseguire delle radiografie, ecografie, TAC o risonanze magnetiche, per una valutazione più approfondita.

Una volta raccolti i dati ed i risultati dei test eseguiti, è importante rivolgersi al medico per una corretta interpretazione. Ad esempio:

  • leucocitosi da neutrofilia – spesso indica infezioni batteriche o infiammazioni acute;
  • leucocitosi da linfocitosi – può suggerire infezioni virali o disturbi linfoproliferativi;
  • leucocitosi da conocitosi spesso associata a infezioni croniche o condizioni infiammatorie;
  • leucocitosi da eosinofilia – tipicamente correlata a reazioni allergiche o infezioni parassitarie;
  • leucocitosi da basofilia – spesso associata a disturbi mieloproliferativi o reazioni allergiche.

È importante seguire le indicazioni del proprio medico e attenersi alle istruzioni fornite dai laboratori e centri presso i quali vengono eseguiti gli esami. 

Cosa fare in caso di globuli bianchi alti nel sangue e nelle urine?

Sebbene un aumento dei leucociti possa essere temporaneo e benigno, specialmente in risposta a infezioni acute o stress, persistenti leucociti elevati, associati a sintomi gravi, richiedono una valutazione medica approfondita.

Ma quando bisogna preoccuparsi? Dipende dalla combinazione di sintomi, risultati degli esami e dalla valutazione clinica complessiva, che va eseguita da un professionista specializzato. 

In alcuni casi, però, è necessario agire con urgenza, ad esempio in presenza di sintomi come dolore intenso, difficoltà nel respirare o sensazione di soffocamento, confusione mentale, febbre alta o persistente, sepsi.

La raccomandazione, quindi, è di consultare un medico, seguire le raccomandazioni per ulteriori esami e trattamenti, e monitorare regolarmente i sintomi.

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