Il Piano Sanitario del Fondo Enfea Salute prevede la copertura delle spese per vari esami emocromocitometrici, tra cui quello per l’analisi della VES, in tre ambiti:
- prevenzione cardiovascolare;
- prevenzione delle patologie oncologiche genitali femminili e mammarie;
- prevenzione delle patologie oncologiche prostatiche.
L’esame è, inoltre, coperto integralmente in relazione a qualsiasi patologia se eseguito in strutture del SSN, attraverso il rimborso del ticket.
Si tratta di un esame molto comune e ampiamente diffuso, che serve a verificare la presenza di una infiammazione in atto, in modo da fare poi degli accertamenti o attivare delle cure antinfiammatorie.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è la VES, cosa misura, e quando preoccuparsi in caso di valori elevati.
Di cosa parliamo in questo articolo
Cos’è la VES
Iniziamo col dire che il termine VES è un acronimo, una sigla che sta per “Velocità di eritrosedimentazione”. Questa informazione ci fornisce già 3 indizi molto preziosi per capire cos’è e cosa misura questo parametro.
Analizziamo il termine:
- “Velocità” non ha bisogno di spiegazioni, è un parola di cui tutti conoscono il significato;
- con “eritro” si fa riferimento agli eritrociti, il termine tecnico con il quale si indicano quelli che più comunemente chiamiamo globuli rossi;
- la sedimentazione è un processo che prevede la separazione della parte liquida da quella solida, nel caso specifico dei globuli rossi dal plasma, ovvero la componente liquida del sangue.
Quindi, mettendo insieme queste informazioni, possiamo giungere facilmente alla definizione di VES, ovvero un esame che misura la velocità con la quale i globuli rossi si separano dal plasma in un campione di sangue.
Cosa indica la VES
Quando si preleva il sangue durante gli esami ematici, esso viene messo all’interno di una provetta. Qui avviene il processo di sedimentazione a cui abbiamo fatto riferimento prima, ovvero la separazione dei globuli rossi dal plasma.
In base al tempo impiegato, si può stabilire la presenza o meno di un’infiammazione in corso.
Infatti, quando c’è un’infiammazione i globuli rossi tendono ad aggregarsi in modo maggiore, diventando in un certo senso più “pesanti” e depositandosi così sul fondo della provetta più rapidamente.
Ne consegue che maggiore è la velocità di eritrosedimentazione, più alto sarà il grado di infiammazione.
A cosa serve l’esame della VES
A cosa serve misurare la velocità con la quale i globuli rossi si separano dal plasma?
Questo esame non è specifico, ovvero non riesce a indicare nessuna patologia o condizione specifica, ma risulta molto utile in fase diagnostica per verificare la presenza di una infiammazione.
Essa, però, potrebbe essere causata da molteplici ragioni, ecco perché il semplice dato della VES, di per sé, non è sufficiente, ma rappresenta comunque un’evidenza importante dalla quale partire per approfondimenti.
Perché il medico prescrive l’esame della VES?
Il medico potrebbe valutare di prescrivere l’esame della VES in presenza di alcuni sintomi o condizioni patologiche che necessitano di un approfondimento diagnostico.
Ad esempio, una febbre molto alta e costante, alcuni tipi di artrite e malattie che colpiscono i muscoli.
Inoltre, può essere richiesto per valutare la risposta ad una terapia antinfiammatoria in corso, e capire quindi se sta avendo oppure no degli effetti positivi.
Come accennato prima, la VES non è un esame specifico, ecco perché si tende ad associare anche il controllo di altri parametri, come ad esempio la PCR.
Cosa può influenzare i valori della VES?
I valori della VES possono essere influenzati da moltissime condizioni e patologie, ecco perché questi dati vengono poi sempre analizzati, contestualizzandoli in modo adeguato.
Sul portale issalute.it c’è un elenco molto dettagliato delle patologie che provocano un aumento della VES, che riportiamo di seguito:
- endocardite, infiammazione della membrana di rivestimento interna del cuore;
- gotta, tipo di artrite acuta causata da cristalli di acido urico che si depositano solitamente nelle articolazioni;
- malattie della tiroide;
- malattie renali;
- tubercolosi;
- sifilide;
- mononucleosi;
- febbre reumatica;
- artrite reumatoide;
- artrosi;
- allergia acuta;
- lupus eritematoso sistemico;
- infarto del miocardio;
- ictus;
- infarto polmonare;
- meningite acuta;
- polmonite;
- leucemia;
- linfomi;
- setticemia;
- uremia;
- mieloma multiplo;
- vasculite necrotizzante;
- polimialgia reumatica;
- iperfibrinogenemia;
- arterite a cellule giganti;
- tromboflebite;
- ascessi.
Vediamo, ora, quali sono i valori di riferimento per questo esame ematico.
Quali sono i valori normali della VES?
La VES viene calcolata in distanza percorsa, espressa in millimetri, in un’ora (mm/h).
Cosa vuol dire? Che per calcolare la velocità di sedimentazione è necessario vedere quanta distanza percorrono i globuli rossi in un’ora.
L’intervallo normale è compreso tra 0 e 19 mm/h per gli uomini e tra 0 e 28 mm/h per le donne.
Più nel dettaglio, riportiamo questo elenco dei valori di riferimento elaborato sempre dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità:
- uomini fra i 20 e i 49 anni: la VES in media è uguale a 5 mm/h ma l’intervallo in cui è ritenuta normale è compreso tra 0 e 13 mm/h;
- uomini fra i 50 e i 69 anni: la VES in media è uguale a 7 mm/h ma l’intervallo in cui è ritenuta normale è compreso tra 0 e 19 mm/h;
- donne fra i 20 e i 49 anni: la VES in media è uguale a 9 mm/h ma l’intervallo in cui è ritenuta normale è compreso tra 0 e 21 mm/h;
- donne fra i 50 e i 69 anni: la VES in media è uguale a 12 mm/h ma l’intervallo in cui è ritenuta normale è compreso tra 0 e 28 mm/h.
Questi valori possono variare leggermente nei vari laboratori di analisi, ma in media sono quelli sopraindicati.
Bisogna preoccuparsi di valori della VES alti?
Avere valori alti della VES, o in genere alterati, non rappresenta una diagnosi di una malattia o condizione patologica particolare, ma identifica semplicemente una qualsiasi potenziale infiammazione.
Quindi, non c’è da preoccuparsi per il valore in sé, ma esso rappresenta una ragione per approfondire e individuare le cause dell’infiammazione, che ricordiamo ancora una volta avere tantissime potenziali cause differenti, non necessariamente gravi.
Sarà il tuo medico, analizzando i dati e contestualizzandoli con la tua condizione di salute generale, a decidere come procedere.