Secondo le rilevazioni ISTAT contenute nel documento “Annuario statistico italiano 2022”, l’artrosi è la seconda malattia cronica più diffusa in Italia, con il 14,8%, preceduta solo dall’ipertensione (18,8%), addirittura più frequente rispetto alle allergie (11%) e al diabete (6,3%).
Come si legge in un opuscolo informativo redatto dalla ANMAR – Associazione Nazionale Malati Reumatici, si calcola che l’artrosi colpisca in Italia almeno quattro milioni di soggetti.
Si tratta, come vedremo più nel dettaglio, di un disturbo del tessuto muscoloscheletrico e connettivo, nello specifico di una malattia degenerativa delle articolazioni, che colpisce con una prevalenza maggiore le persone anziane, ma non solo.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è l’artrosi, quali sono le cause principali, i sintomi e le possibili cure.
Di cosa parliamo in questo articolo
Cos’è l’artrosi
Nel summenzionato opuscolo della ANMAR si legge la seguente definizione di artrosi:
“una malattia articolare ad evoluzione cronica caratterizzata da lesioni degenerative e produttive a carico della cartilagine articolare.”
Cosa vuol dire? Cos’è l’artrosi, in sintesi?
Anche conosciuta come osteoartrosi, l’artrosi è una malattia articolare degenerativa cronica, che si verifica quando la cartilagine che riveste le estremità delle ossa nelle articolazioni si deteriora nel tempo.
La cartilagine è un tessuto connettivo che aiuta a ridurre l’attrito nelle articolazioni durante il movimento. Quando si assottiglia e si rompe, causa dolore, gonfiore e difficoltà nei movimenti articolari.
Quali sono le articolazioni più colpite?
Abbiamo spiegato che l’artrosi consiste in una malattia degenerativa delle articolazioni, e più di preciso della cartilagine in esse presenti, ma quali sono le zone più colpite?
Tecnicamente, l’osteoartrosi può colpire qualsiasi articolazione nel corpo, ma alcune sono più coinvolte rispetto ad altre, come le seguenti:
- mani – le articolazioni delle dita, in particolare quelle alla base del pollice (articolazioni carpo-metacarpali) e quelle più vicine alle unghie (articolazioni interfalangee distali), sono spesso colpite dall’artrosi;
- ginocchia – le ginocchia sono articolazioni portanti del peso del corpo, e sono quindi soggette a un carico significativo durante le attività quotidiane. L’artrosi alle ginocchia (gonartrosi) è comune, specialmente in persone anziane od obese;
- anca – l’artrosi all’anca (coxartrosi) è molto comune, soprattutto nelle persone anziane, e può causare dolore nell’inguine e nella parte esterna dell’anca e limitare la capacità di camminare o salire le scale;
- colonna vertebrale (spondiloartrosi) – le vertebre possono subire degenerazione a causa di questa condizione, portando a sintomi come dolore alla schiena e rigidità. L’artrosi spinale può anche causare compressioni nervose e altri problemi neurologici;
- collo – le articolazioni del collo, chiamate articolazioni cervicali, possono essere colpite (cervicoartrosi), causando dolore e rigidità in questa zona del corpo;
- piedi – le articolazioni del piede, come quelle del pollice del piede (articolazioni metatarsofalangee) e dell’alluce (articolazione metatarsofalangea), sono spesso colpite dall’artrosi, specialmente nelle persone che indossano calzature strette o a punta;
- spalle – anche le articolazioni delle spalle possono essere colpite, causando dolore e limitazione del movimento.
Quelle appena elencate sono le articolazioni più comunemente colpite, ma potrebbe anche verificarsi in altre parti del corpo, come al gomito e al polso. La gravità e la localizzazione possono variare da persona a persona.
A cosa è dovuta l’artrosi?
Le cause specifiche dell’artrosi non sono completamente comprese, ma esistono diversi fattori in grado di contribuire allo sviluppo di questa condizione, tra cui i seguenti.
- Invecchiamento: è il principale fattore di rischio per l’artrosi; con il passare degli anni, la cartilagine articolare può deteriorarsi a causa dell’usura naturale.
- Genetica: l’ereditarietà può giocare un ruolo; se i membri della propria famiglia hanno avuto artrosi, si potrebbe essere più inclini a svilupparla.
- Lesioni articolari: lesioni o traumi alle articolazioni, specialmente se non guariscono correttamente, possono aumentare il rischio.
- Obesità: il peso corporeo in eccesso mette maggiore pressione sulle articolazioni, in particolare su quelle del ginocchio, dell’anca e della colonna vertebrale; questo aumento di pressione può contribuire all’usura precoce della cartilagine.
- Attività fisica intensa o ripetitiva: alcune attività fisiche o lavorative, che coinvolgono movimenti ripetitivi o carichi pesanti sulle articolazioni, possono aumentare il rischio di artrosi, soprattutto se non vengono adottate misure preventive adeguate.
- Malformazioni articolari congenite: persone nate con malformazioni nelle articolazioni, come la displasia congenita dell’anca, hanno un rischio maggiore di sviluppare questa malattia in quelle specifiche articolazioni.
- Malattie articolari infiammatorie: malattie come l’artrite reumatoide possono causare infiammazione nelle articolazioni, danneggiando la cartilagine e aumentando il rischio di osteoartrosi.
- Altre condizioni mediche: alcune condizioni, come l’emocromatosi (accumulo eccessivo di ferro nell’organismo), possono aumentare il rischio.
- Sesso: le donne hanno un rischio leggermente maggiore rispetto agli uomini di sviluppare artrosi, soprattutto dopo la menopausa, il che suggerisce un possibile ruolo degli ormoni nella progressione della malattia.
È importante notare che questi fattori possono interagire in modi complessi e che la causa esatta dell’artrosi può variare da persona a persona.
Artrosi primaria e secondaria
A seconda delle cause sottostanti che contribuiscono allo sviluppo della malattia, l’artrosi può essere classificata in due principali categorie, l’artrosi primaria e l’artrosi secondaria.
- Artrosi primaria: è la forma più comune ed è causata principalmente dal normale processo di invecchiamento, che può portare alla degenerazione della cartilagine articolare. Oltre all’invecchiamento, che resta il principale fattore di rischio, vanno considerati anche l’ereditarietà, l’obesità ed eventuali lesioni articolari precedenti.
- Artrosi secondaria: è causata da altre condizioni sottostanti, come lesioni traumatiche alle articolazioni, malformazioni congenite, malattie articolari infiammatorie (artrite reumatoide, artrite psoriasica, ecc…), disturbi del metabolismo (emocromatosi, ovvero un accumulo eccessivo di ferro nell’organismo) e altre condizioni mediche che influenzano le articolazioni.
In entrambe le forme, il risultato è la degenerazione della cartilagine articolare, che porta a sintomi come dolore, rigidità e difficoltà nei movimenti articolari.
Quali sono i sintomi principali?
I sintomi dell’artrosi possono variare da lievi a gravi e possono coinvolgere diverse articolazioni nel corpo. Ma come si capisce se si ha l’artrosi?
Ecco alcuni dei sintomi più comuni che potrebbero indicare questa condizione.
- Dolore articolare: è uno dei sintomi più comuni; può variare da lieve a intenso, e tende a peggiorare durante o dopo l’attività fisica.
- Rigidità articolare: le persone spesso sperimentano rigidità articolare, specialmente al mattino o dopo periodi di inattività, che di solito migliora con il movimento.
- Gonfiore articolare: le articolazioni colpite possono apparire gonfie e sensibili al tatto, a causa dell’infiammazione nella zona.
- Perdita di flessibilità articolare: a causa della perdita di cartilagine e dell’infiammazione, le articolazioni possono perdere la loro gamma completa di movimento.
- Scricchiolii o crepitio: durante il movimento, le persone con artrosi possono sentire o avvertire crepitii o scricchiolii nelle articolazioni interessate.
- Debolezza muscolare: la debolezza nei muscoli circostanti può essere un sintomo, specialmente se la condizione colpisce le articolazioni di gambe o braccia.
- Instabilità articolare: l’osteoartrosi può causare un senso di instabilità nelle articolazioni, specialmente in quelle del ginocchio e dell’anca.
- Limitazione nelle attività quotidiane: a causa del dolore e della ridotta mobilità articolare, chi è affetto da questa malattia può sperimentare difficoltà nelle attività quotidiane come camminare, salire le scale o sollevare oggetti pesanti.
- Deformità articolare: in casi avanzati, le articolazioni possono subire deformità, come l’ingobbirsi delle dita a livello delle nocche delle mani (noduli di Heberden o noduli di Bouchard).
È importante sottolineare che i sintomi possono variare notevolmente da persona a persona e da articolazione a articolazione. Inoltre, non tutte le persone con artrosi sperimentano gli stessi sintomi.
Ecco una tabella recante i sintomi caratterizzanti i diversi stadidi gravità dell’artrosi, elaborata dalla ANMAR.
Se si sospetta di soffrire di questa condizione, o se si stanno sperimentando sintomi articolari persistenti, è importante consultare un medico per una valutazione accurata e un piano di gestione adeguato.
Come si cura l’artrosi?
Essendo una malattia degenerativa cronica, il trattamento dell’artrosi mira a ridurre il dolore, migliorare la funzionalità articolare e rallentarne la progressione.
Le terapie possibili per l’artrosi includono una combinazione di interventi non farmacologici, farmacologici e chirurgici, nei casi più gravi.
- Terapie non farmacologiche: educazione e gestione del peso, fisioterapia e terapia occupazionale, attività fisica moderata, supporti ortopedici (scarpe ortopediche, tutori o ortesi personalizzate), fisioterapia.
- Terapie farmacologiche: farmaci antidolorifici e antinfiammatori, iniezioni articolari (corticosteroidi o acido ialuronico, direttamente nell’articolazione).
- Interventi chirurgici:
- artroscopia: pulizia o riparazione di piccole lesioni nelle articolazioni;
- sostituzione articolare (artroplastica): in casi gravi, l’articolazione danneggiata può essere sostituita con una protesi artificiale;
- osteotomia: intervento per ridistribuire il peso attraverso l’articolazione, spostando o rimuovendo parti dell’osso;
- fusione articolare (artrodesi): l’articolazione viene stabilizzata chirurgicamente per ridurre il dolore, ma la mobilità viene persa;
- chirurgia di allineamento: corregge l’asse delle gambe per ridurre lo stress sulle articolazioni. Spesso eseguita sulle ginocchia;
- chirurgia di rimozione (in inglese “Debridement”): rimozione di tessuti danneggiati o lisciatura di superfici articolari per ridurre l’irritazione.
La scelta del trattamento dipende dalla gravità dei sintomi, dalla localizzazione dell’artrosi e dallo stato generale di salute del paziente. Sarà il medico a determinare il piano di trattamento più appropriato per ciascun individuo.