In cosa consiste il diabete monogenico

da | Ott 2, 2023 | Salute

Quando si affronta il tema del diabete, si tende subito a pensare al diabete di tipo 1 e di tipo 2, lasciando il diabete monogenico nell’ombra, un po’ come accade per altre condizioni rare, ad esempio il diabete insipido.  

Tuttavia, questo gruppo di condizioni ereditarie è un’entità unica che merita una riflessione approfondita

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è e in cosa consiste il diabete monogenico

Cos’è il diabete monogenico?

“Il diabete monogenico (DM) rappresenta una forma di diabete geneticamente determinato, causato da mutazioni in un singolo gene”

Questa è la definizione contenuta nel Documento di orientamento clinico sul diabete monogenico, redatto dalla SID – Società Italiana Diabetologia. 

A differenza del diabete di tipo 1 e del diabete di tipo 2, che sono condizioni complesse influenzate da una combinazione di fattori genetici e ambientali, il diabete monogenico è quindi causato da una singola mutazione, ereditata da uno o entrambi i genitori.

Ci sono diversi tipi di diabete monogenico, tra cui il diabete neonatale, molto raro, e il diabete giovanile, anche noto come MODY (Maturity Onset Diabetes of the Young), più frequente. Ogni tipo è associato a mutazioni specifiche in geni diversi e può manifestarsi in momenti differenti della vita.

Il diabete monogenico è generalmente di più facile gestione rispetto al diabete di tipo 1 o al diabete di tipo 2, e spesso risponde bene ai trattamenti con farmaci specifici. Poiché è causato da mutazioni genetiche specifiche, può anche essere ereditato in famiglia, il che significa che più membri di una famiglia possono essere affetti dalla stessa condizione.

È importante sottolineare che il diabete monogenico è relativamente raro rispetto a quello “tradizionale”, ma la sua diagnosi e gestione richiedono una valutazione genetica approfondita e una consulenza specialistica.

Cos’è il diabete MODY?

Il MODY, acronimo di “Maturity-Onset Diabetes of the Young”, è una forma di diabete monogenico (pari a circa il 90% dei casi), chiamato così perché di solito si manifesta in età giovane, spesso prima dei 25 anni, anche se può essere riscontrato anche in età adulta. 

Il MODY è caratterizzato da un’ereditarietà autosomica dominante, il che significa che una persona può ereditare la mutazione genetica causante della malattia da uno dei genitori affetti.

Ci sono diversi sottotipi di MODY, ciascuno associato a mutazioni specifiche in determinati geni. I più comuni sono i seguenti (l’ordine è corretto, anche se può apparire confuso).

  • MODY 2 (GCK-MODY): causato da mutazioni nel gene GCK (glucokinasi), di solito è lieve e non richiede trattamento farmacologico; le persone affette possono avere livelli di zucchero nel sangue leggermente elevati, ma raramente sviluppano complicazioni gravi.
  • MODY 3 (HNF1A-MODY): causato da mutazioni nel gene HNF1A (hepatocyte nuclear factor 1-alpha), può portare a un diabete che richiede terapia con insulina o farmaci antidiabetici orali.
  • MODY 1 (HNF4A-MODY): causato da mutazioni nel gene HNF4A (hepatocyte nuclear factor 4-alpha), può richiedere trattamento con farmaci antidiabetici.
  • MODY 4 (PDX1-MODY): causato da mutazioni nel gene PDX1 (pancreatic and duodenal homeobox 1), può causare un’insufficienza della produzione di insulina.
  • MODY 5 (HNF1B-MODY): causato da mutazioni nel gene HNF1B (hepatocyte nuclear factor 1-beta), può provocare vari problemi renali e delle vie urinarie oltre al diabete.

Il MODY è spesso diagnosticato tramite test genetici che rilevano le mutazioni specifiche nei geni associati a ciascun sottotipo. 

La gestione del MODY può variare a seconda del tipo e della gravità della malattia, ma spesso coinvolge una combinazione di cambiamenti nella dieta, attività fisica e, in alcuni casi, farmaci antidiabetici. La diagnosi precoce e la gestione adeguata sono importanti per prevenire complicazioni a lungo termine associate al diabete.

Quando sospettare un diabete monogenico?

Sospettare la presenza di un diabete monogenico, come il MODY o altre forme simili, dovrebbe essere preso in considerazione in alcune situazioni specifiche, come le seguenti:

  • storia familiare – se ci sono precedenti familiari di diabete che sembrano seguire un modello ereditario, o se ci sono diversi membri della famiglia con diagnosi di diabete, soprattutto se colpiti in giovane età, potrebbe esserci una predisposizione genetica;
  • età di insorgenza – il diabete monogenico, in particolare il MODY, tende a manifestarsi in età giovane, spesso prima dei 25 anni. Se il diabete si presenta in giovane età, potrebbe essere un indizio;
  • controllo glicemico – alcune persone con diabete monogenico possono mantenere un buon controllo glicemico anche senza trattamento farmacologico, o con una dose minima di farmaci. Se un paziente diabetico ha livelli di zucchero nel sangue relativamente stabili senza la necessità di insulina e risponde bene a farmaci antidiabetici orali, ciò potrebbe suggerire una forma monogenica;
  • incongruenza nei sintomi – se i sintomi e il decorso del diabete non sembrano adattarsi alle tipiche categorie di diabete di tipo 1 o di tipo 2, potrebbe essere un segnale di allarme. Ad esempio, se una persona è di età giovane e non ha una storia di obesità o non mostra segni di autoimmunità associati al diabete di tipo 1, potrebbe essere opportuno sospettare un diabete monogenico;
  • diabete gestazionale familiare – se una donna ha avuto diabete gestazionale durante la gravidanza, e ci sono segni che suggeriscono una predisposizione genetica nel suo nucleo familiare, potrebbe essere opportuno considerare un diabete monogenico;
  • risposta inadeguata alla terapia – se un paziente con diabete non risponde bene ai trattamenti standard, come farmaci antidiabetici o insulina, o se richiede quantità insolitamente elevate di insulina, potrebbe essere necessario sospettare un diabete monogenico.

In questi casi, è importante consultare un medico specializzato in diabete, come un diabetologo o un endocrinologo, per una valutazione dettagliata. Saranno in grado di eseguire test specifici, tra cui test genetici, se necessario, per confermare o escludere la presenza di un diabete monogenico. 

Diagnosi differenziale tra MODY e diabete di tipo 1 e di tipo 2

Abbiamo spiegato che, in determinati contesti, è opportuno sospettare la presenza di una forma di diabete monogenico, ma come si fa a distinguere, in fase di diagnosi, un sottotipo come il Mody da forme più diffuse di diabete, come il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2? 

Lo spiega in modo molto chiaro la SDI nel documento succitato, attraverso questa tabella. 

diabete monogenico MODY

Come si diagnostica il DM?

Per diagnosticare il diabete monogenico, inclusi i sottotipi come il MODY (Maturity-Onset Diabetes of the Young), è necessario eseguire test genetici specifici che possano individuare mutazioni o varianti genetiche nei geni noti per essere associati a queste forme di diabete ereditario. 

Ecco come viene solitamente condotto un test genetico per la diagnosi di diabete monogenico.

  • Valutazione clinica: inizialmente, un medico specializzato in diabete, come un diabetologo o un endocrinologo, condurrà una valutazione clinica approfondita del paziente, che includerà la raccolta della storia familiare, l’esame fisico e l’analisi dei dati clinici e dei livelli di zucchero nel sangue.
  • Selezione dei geni target: sulla base della storia familiare e dei sintomi del paziente, il medico determinerà quali geni dovrebbero essere esaminati; poiché ci sono diversi sottotipi di diabete monogenico, ognuno associato a mutazioni in geni specifici, è importante selezionare i geni giusti da testare.
  • Prelevamento del campione di sangue o saliva: per eseguire il test genetico, verrà prelevato un campione di sangue o saliva dal paziente, che conterrà il DNA del paziente da analizzare per la presenza di mutazioni genetiche.
  • Analisi del DNA: il campione di DNA verrà sottoposto a sequenziamento genetico; questo processo determinerà l’ordine delle basi azotate nel DNA dei geni di interesse e rileverà eventuali mutazioni o varianti genetiche.
  • Interpretazione dei risultati: i risultati del test genetico verranno interpretati da un genetista o un consulente genetico; se vengono rilevate mutazioni o varianti genetiche note associate al diabete monogenico, verrà confermata la diagnosi.
  • Consulenza genetica: dopo la diagnosi, è importante fornire una consulenza genetica al paziente e alla sua famiglia; questo processo include la spiegazione delle implicazioni genetiche, della gestione della condizione e delle opzioni terapeutiche.

È fondamentale sottolineare che non tutti i pazienti con sospetta forma ereditaria di diabete avranno una mutazione genetica identificabile. Tuttavia, quando una mutazione viene confermata, può essere utile per la gestione del paziente e per determinare il miglior trattamento possibile.

Cosa fare in caso di diabete monogenico?

La gestione del diabete monogenico richiede un approccio personalizzato in base al tipo specifico di mutazione genetica e alle esigenze individuali del paziente. 

Ecco cosa fare:

  • gestione della dieta – un nutrizionista o dietologo può aiutare a sviluppare un piano alimentare adatto alle esigenze del paziente, tenendo conto del tipo di diabete monogenico e dei livelli di zucchero nel sangue;
  • monitoraggio regolare – il monitoraggio dei livelli di zucchero nel sangue è essenziale per regolare la terapia e garantire il controllo glicemico ottimale. Questo può essere fatto attraverso l’uso di dispositivi per il monitoraggio continuo del glucosio o misurazioni regolari a casa;
  • farmaci – a seconda del tipo di diabete monogenico e della gravità della condizione, potrebbe essere prevista la somministrazione di farmaci per gestire il diabete, in alcuni casi farmaci orali, in altri potrebbero essere necessaria l’insulina;
  • attività fisica – l’esercizio fisico regolare può contribuire a migliorare il controllo glicemico e la salute generale. Tuttavia, è importante coordinare l’attività fisica con il medico per evitare rischi di ipoglicemia o altre complicazioni;
  • trattamento delle complicazioni – il diabete, anche nella sua forma monogenica, può portare a complicazioni a lungo termine come danni agli occhi, ai reni e ai nervi. È importante ricevere una cura e un monitoraggio adeguati per prevenire o gestire queste complicazioni;
  • pianificazione familiare – se il paziente desidera avere figli, è importante discutere con il medico le implicazioni genetiche e pianificare attentamente la gravidanza per minimizzare i rischi per il neonato;
  • monitoraggio costante – la gestione del diabete monogenico richiede un monitoraggio costante e un’attenzione continua alla salute; è importante mantenere un buon rapporto con il medico diabetologo o l’endocrinologo e seguire le indicazioni del piano di trattamento personalizzato.

La gestione del DM è un processo multidisciplinare che coinvolge il paziente, il medico specializzato, il nutrizionista e altri professionisti della salute. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.