Esami delle urine: cosa c’è da sapere

da | Apr 30, 2024 | Salute

Sottoporsi regolarmente a esami delle urine è una prassi ormai consolidata nella pratica medica, sia per ragioni diagnostiche, in presenza quindi di sintomi e/o fattori di rischio che ne raccomandano l’esecuzione, sia per prevenzione, nell’ambito dei controlli di routine ai quali sarebbe preferibile sottoporsi 1-2 volte all’anno.  

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Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire a cosa servono gli esami delle urine, come si raccoglie il campione e quali sono i valori analizzati

Le tre fasi degli esami delle urine

Sebbene sia di facile esecuzione, l’esame completo delle urine è in realtà un processo articolato, che offre una panoramica dettagliata della salute attraverso tre fasi distinte.

Nello specifico:

  • esame visivo – questa fase iniziale valuta il colore, la trasparenza e la concentrazione delle urine. Il colore può variare da una tonalità giallo paglierino a una più scura, influenzato principalmente dall’idratazione e dalla presenza di pigmenti come la bilirubina. La trasparenza può indicare la presenza di sostanze insolubili o sedimenti. Inoltre, la concentrazione delle urine può dare informazioni sulla funzionalità renale e sull’idratazione del corpo;
  • esame chimico – questa fase verifica la presenza di specifiche sostanze chimiche nelle urine, fornendo preziose informazioni sulla salute o su eventuali condizioni patologiche. Tra i parametri chimici analizzati vi sono la presenza di proteine, glucosio, chetoni, emoglobina, bilirubina, nitriti e pH. Questi dati possono indicare disturbi renali, diabete, problemi epatici, infezioni del tratto urinario o altre condizioni mediche;
  • esame microscopico del sedimento urinario – questa fase si concentra sull’analisi dettagliata dei componenti cellulari e non cellulari presenti nelle urine. Attraverso l’uso del microscopio, vengono identificati e quantificati globuli rossi, globuli bianchi, cilindri, cristalli e altri elementi come microrganismi e muco. La presenza di questi componenti può indicare varie condizioni, come infezioni del tratto urinario, calcoli renali, infiammazioni o altre patologie.

Insomma, l’esame completo delle urine fornisce una valutazione complessiva della salute del paziente, consentendo di identificare precocemente eventuali anomalie o patologie e di monitorare l’efficacia dei trattamenti. 

Questo lo rende uno strumento fondamentale nella pratica medica per la diagnosi e la gestione di una vasta gamma di condizioni mediche.

Come si raccoglie l’urina per l’esame?

La raccolta dell’urina per le analisi appare semplicissima, anche perché, a differenza del prelievo ematico, è possibile eseguirla comodamente a casa e in autonomia. Ciò nonostante, al fine di ottenere un’analisi accurata, è essenziale seguire procedure precise per garantire la sterilità e l’affidabilità dei risultati

Vediamo, quindi, come si raccoglie l’urina per l’esame di laboratorio.

Innanzitutto, salvo indicazioni specifiche da parte del medico, è raccomandato raccogliere le prime urine del mattino (o almeno 3 ore dopo l’ultima minzione, se capita di svegliarsi di notte per la minzione), perché sono più concentrate delle sostanze che si intende rilevare e indagare. 

È importante mantenere un’adeguata igiene personale. Per gli uomini, è consigliabile pulire il glande, mentre per le donne il meato uretrale esterno (il punto esterno da cui fuoriesce l’urina), lavandosi accuratamente o utilizzando salviette igienizzanti. Gli uomini non circoncisi dovrebbero anche ritirare il prepuzio per pulire accuratamente la testa del pene.

Quando è il momento di urinare, le prime gocce di urina dovrebbero essere lasciate cadere nel water e non raccolte nell’apposito contenitore. Questo aiuta a pulire l’uretra da eventuali contaminanti esterni presenti all’apertura dell’uretra stessa.

Una volta che la minzione è iniziata e il flusso si è stabilizzato, è possibile iniziare a raccogliere il campione di urina. Idealmente, infatti, il campione utile per l’analisi dovrebbe essere la parte intermedia dell’urina, ossia quella che precede il termine della minzione, in quanto contiene una concentrazione ottimale di sostanze che forniscono informazioni preziose sulla salute.

Si raccomanda di utilizzare un contenitore sterile, acquistabile in farmacia o fornito dal laboratorio stesso, evitando soluzioni alternative. È importante che il campione raccolto sia sterile per garantire l’accuratezza dei risultati dell’analisi.

Le urine raccolte devono essere consegnate al laboratorio entro un’ora. Se questo non è possibile, è necessario conservare il contenitore in frigorifero

Cos’è l’urinocoltura

Spesso si fa confusione tra analisi delle urine e urinocoltura, considerate pratiche equivalenti. 

Sebbene la procedura di raccolta del campione sia identica, l’urinocoltura è un esame di laboratorio che consiste nel coltivare e identificare eventuali microrganismi presenti nel campione di urina raccolto. 

Questo tipo di test è comunemente utilizzato per diagnosticare infezioni del tratto urinario, come cistiti o pielonefriti, che sono spesso causate da batteri.

Quindi, se il medico ha prescritto gli esami delle urine per una sospetta infezione delle vie urinarie, andrà eseguita proprio l’urinocoltura. In genere, questo tipo di esame prevede anche un test per determinare la sensibilità degli organismi isolati agli antibiotici, detto anche antibiogramma (ABG). Questo aiuta i medici a prescrivere il trattamento più appropriato per l’infezione del tratto urinario, selezionando un antibiotico che sia efficace contro il microrganismo specifico.

Esame delle urine con strisce reattive

L’esame delle urine con strisce reattive è una procedura di screening rapida e conveniente utilizzata per valutare diversi parametri chimici. 

Queste strisce reattive contengono indicatori chimici che cambiano colore in risposta alla presenza e alla concentrazione di specifiche sostanze nelle urine. Per fare un esempio, possiamo pensare ai test per l’ovulazione femminile o quelli per la gravidanza.

Questo tipo di test fornisce informazioni immediate su diversi parametri, elencati sulla confezione del prodotto, indicando la presenza/assenza della sostanza e, in alcuni casi, un dato quantitativo.

In genere, sono in grado di rilevare: 

  • proteine;
  • glucosio;
  • chetoni;
  • bilirubina;
  • nitriti;
  • pH;
  • emoglobina;

Queste strisce reattive sono spesso utilizzate come test di screening in ambiente clinico per individuare rapidamente potenziali problemi nelle urine dei pazienti, ma potrebbero essere comunque seguiti da esami più approfonditi per confermare i risultati ottenuti.

Analisi delle urine: quando preoccuparsi

Sebbene molte variazioni nei risultati dell’analisi delle urine siano normali e non richiedano preoccupazione, ci sono alcune situazioni in cui potrebbe essere necessario consultare un medico, tra cui le seguenti.

  • Presenza di sangue nelle urine (ematuria): potrebbe essere indicativo di una serie di problemi, tra cui infezioni del tratto urinario, calcoli renali, infiammazioni della vescica o dei reni, o persino malattie più gravi come tumori renali o della vescica.
  • Presenza di proteine nelle urine (proteinuria): può essere un segno di problemi renali, come la sindrome nefrosica o la malattia renale diabetica; se i livelli di proteine nelle urine sono significativamente elevati, potrebbe essere necessario un ulteriore esame per determinare la causa e avviare il trattamento appropriato. 
  • Presenza di glucosio nelle urine (glicosuria): può essere un segno di diabete mellito o iperglicemia non controllata.
  • Presenza di batteri o nitriti nelle urine: possono essere segni di infezione del tratto urinario, che richiedono un possibile trattamento antibiotico
  • pH anomalo o altre anomalie: altre variazioni significative nei parametri dell’analisi delle urine, come un pH molto acido o molto basico, odore insolito o presenza di sedimenti anomali, potrebbero essere segni di condizioni mediche sottostanti che richiedono ulteriori valutazioni da parte del medico.

Dopo aver ricevuto i risultati degli esami delle urine, è sempre consigliabile consultare un medico per una valutazione completa e per determinare eventuali azioni necessarie.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.