Uno degli esami principali da eseguire per valutare la funzionalità dei reni e diagnosticare un’insufficienza renale o determinarne lo stadio di avanzamento è la velocità di filtrazione glomerulare (VFG) o Glomerular Filtrate Rate (GFR).
Un valore basso di questo parametro può indicare un malfunzionamento dell’organo, per questo alle prime avvisaglie si raccomanda l’esame al fine di giungere a una diagnosi precoce e aumentare le possibili strategie terapeutiche da mettere in campo.
Inoltre, i valori della VFG consentono al medico di monitorare le condizioni dei reni nei pazienti ai quali è stata già diagnosticata una patologia, e stabilire ad esempio se la terapia sta funzionando o meno.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è la velocità di filtrazione glomerulare, cosa indica e quali sono i valori considerati nella norma.
Di cosa parliamo in questo articolo
Cos’è la velocità di filtrazione glomerulare (VFG)
Com’è noto, i nostri reni svolgono una funzione essenziale, quella escretrice, ovvero il filtraggio dei prodotti di scarto e i liquidi in eccesso dal sangue e la conseguente rimozione dal corpo attraverso l’urina.
Il test della velocità di filtrazione glomerulare (VFG) misura la capacità dei reni di eseguire correttamente questa funzione.
Entrando più nel dettaglio, bisogna sottolineare che i reni presentano al loro interno dei piccoli filtri, chiamati glomeruli, che aiutano a rimuovere i rifiuti e i liquidi in eccesso dal sangue. Il test della velocità di filtrazione glomerulare, quindi, stima la quantità di sangue che passa attraverso questi filtri ogni minuto.
Usiamo il verbo “stimare” perché, in effetti, stabilire con esattezza i valori di VFG è molto complesso, per questo in genere si usa un esame chiamato test della velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR).
Cosa vuol dire? Al fine di ottenere risultati attendibili ma in maniera semplificata e più rapida, si utlizzando delle equazioni al fine di stimare la VFG partendo da alcuni parametri, come creatininemia, età, sesso, razza e peso corporeo.
Perché eseguire il test VFG?
Purtroppo, le malattie renali risultano quasi sempre asintomatiche nelle fasi iniziali, di conseguenza il test VFG risulta davvero fondamentale per monitorare la funzionalità dei reni e individuare il problema prima che giunga a uno stadio più avanzato e critico.
Per questo motivo, il medico può prescrivere l’esame in presenza di determinati fattori di rischio:
- diabete;
- pressione alta;
- storia familiare di insufficienza renale.
Nelle fasi più avanzate della malattia, invece, si possono presentare alcuni sintomi che potrebbero rendere necessario l’esame, come i seguenti:
- minzione frequente o meno spesso del solito;
- prurito;
- fatica;
- gonfiore a braccia, gambe o piedi;
- crampi muscolari;
- nausea e vomito;
- perdita di appetito.
Sarà il medico a stabilire se e quando sottoporsi a un test della velocità di filtrazione glomerulare.
Stadi di malattia renale: i valori VFR
Il test di velocità di filtrazione glomerulare consente di individuare lo stadio di avanzamento della malattia renale, attraverso una suddivisione in 5 livelli.
- G1: danno renale con funzionalità renale normale con valori ≥ 90;
- G2: danno renale con minima perdita di funzionalità renale con valori compresi tra 60 e 90;
- G3a: da lieve a moderata perdita di funzionalità renale con valori compresi tra 45 e 59;
- G3b: da moderata a importante perdita di funzionalità renale con valori compresi tra 30 e 44;
- G4: severa perdita di funzionalità renale con valori compresi tra 15 e 29;
- G5: insufficienza renale con valori <15.
Come si può facilmente evincere dall’elenco, più basso è il valore di velocità di filtrazione glomerulare maggiore è lo stadio di avanzamento della malattia renale.