Cosa vuol dire essere miope?

da | Giu 1, 2021 | Salute

Ognuno di noi ha almeno un familiare, un amico o un collega di lavoro che indossa occhiali da vista, magari affetto da miopia, ma solo chi ne soffre può capire davvero cosa vuol dire essere miope

Tutti sappiamo che essere miope consiste nel non vedere bene da lontano, ma se dovessimo spiegare in modo preciso qual è il difetto visivo alla base di questa condizione avremmo serie difficoltà. 

Probabilmente, anche chi è miope non è in grado di spiegarlo, perché nella maggior parte dei casi ci limitiamo a seguire le indicazioni e le prescrizioni dell’oculista, senza approfondire. 

Vediamo insieme, quindi, cosa vuol dire essere miope, spiegando cos’è che non va negli occhi di chi soffre di questo difetto visivo

Miopia: dati, statistiche e curiosità

La miopia è estremamente diffusa nel mondo, colpisce infatti circa un terzo della popolazione mondiale, ma tocca punte elevatissime in particolare in Asia, dove si stima che circa l’80-90% della popolazione sia affetta da questo difetto visivo.

Statistic: Number of people worldwide affected by select eye conditions that can cause vision impairment as of 2019 (in millions) | Statista

In Italia, 1 persona su 4 è miope, quindi circa 15 milioni di persone, ma il dato tende a peggiorare con il passare degli anni. 

Negli ultimi anni numerosi studi hanno evidenziato un aumento anomalo della miopia, in particolare nella popolazione occidentale (in quella orientale abbiamo visto essere già molto diffusa). I dati confermano un numero di casi raddoppiato negli ultimi trent’anni.

Secondo alcune tesi, la perdita della vista degli oggetti molto lontani da noi potrebbe essere il frutto di un adattamento evolutivo

Infatti, mentre in passato avere una buona vista era un elemento centrale per la sopravvivenza – pensiamo, ad esempio, agli uomini primitivi che dovevano individuare una minaccia con largo anticipo, ma anche in tempi più recenti ai cacciatori o ai militari in battaglia – oggi la tecnologia riesce a “sostituirsi” ai nostri occhi, rendendo meno essenziale questa capacità di mettere a fuoco quello che si trova distante da noi. 

Eppure, l’aumento esponenziale della diffusione della miopia non può essere spiegato solo in termini evoluzionistici ma è necessario individuare altre cause e fattori di rischio. 

La comunità medico-scientifica ha, in effetti, sottolineato il ruolo che potrebbero avere alcuni fattori che, associati a quelli di natura genetica (come vedremo più avanti) determinano questa vera e propria epidemia di miopia nel mondo

Insomma, tutti i dati fanno pensare ad un sempre maggiore aumento dei casi di miopia nel mondo

Si stima, infatti, che entro il 2050 metà della popolazione mondiale sarà affetta da miopia

Cos’è la miopia

Per rispondere alla domanda “cosa vuol dire essere miope?” è necessario partire dalla definizione stessa di miopia, fornita in modo molto chiaro dallo IAPB Italia

“La miopia è un difetto visivo a causa del quale si vede sfocato da lontano (la visione da vicino può essere buona). Nel linguaggio medico è considerata un “vizio di refrazione” (o rifrazione). Il termine “miopia” deriva dal termine greco “myo”, che significa “chiudere”, per indicare l’abitudine tipica dei miopi di strizzare gli occhi per vedere meglio da lontano.”

Quindi, iniziamo col ribadire quanto accennato all’inizio, ovvero che essere miope vuol dire vedere gli oggetti lontani sfocati

Ma perché accade questo? Vediamolo insieme. 

Perché i miopi non vedono da lontano?

Un occhio sano, altrimenti detto emmetrope, funziona in questo modo, ovviamente semplificando al massimo. 

I raggi luminosi raggiungono il nostro occhio e vengono messi a fuoco dalla retina, una sottilissima membrana che ricopre l’occhio e che è altamente fotosensibile, ovvero sensibile alla luce. 

Quando la retina mette a fuoco in modo corretto la luce, i nostri occhi riescono a definire molto bene l’oggetto che stiamo osservando, restituendo così un’immagine chiara e nitida

In caso di miopia, invece, la retina non riesce a mettere a fuoco la luce alla perfezione, restituendo così delle immagini sfocate

Peggiore è il malfunzionamento della retina, minore sarà la distanza alla quale saremo in grado di scorgere immagini nitide. 

Miopia lieve, media e elevata

La miopia, quindi la difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti lontani, si misura in diottrie.

Come spiega lo IAPB, questo difetto visivo si divide in 3 stadi: 

  • miopia lieve, fino a 3 diottrie;
  • miopia media, da 3 a 6 diottrie; 
  • miopia elevata, oltre le 6 diottrie.

Per quanto riguarda, invece, la classificazione clinica della miopia, si segue questo schema: 

  • miopia semplice
  • miopia notturna, che sopraggiunge in condizioni di scarsa luminosità;
  • pseudo-miopia, una forma legata all’accomodazione tipica nei soggetti giovani, che mostra una refrazione apparentemente miopica frutto però solo di un “problema” momentaneo;
  • miopia degenerativa: condizione di alta miopia a cui si associano alterazioni corio-retiniche;
  • miopia indotta: si tratta di un errore refrattivo indotto dall’assunzione di farmaci, cataratta nucleare incipiente, talvolta reversibile e temporanea.

In genere, si presenta già in tenera età, e tende a peggiorare fino all’età adulta, quando inizia un po’ a stabilizzarsi. 

Ovviamente, in alcuni soggetti la miopia potrebbe anche continuare a peggiorare nel corso del tempo, magari associata alla presenza di un ulteriore difetto visivo, come l’astigmatismo ad esempio. 

Quali sono le cause della miopia

Nella prima parte dell’articolo abbiamo fatto menzione alla presenza di nuovi fattori di rischio tali da favorire lo sviluppo della miopia, o di un suo peggioramento nel corso del tempo. 

Si parla, infatti, di miopia come fenomeno multifattoriale.

Di base, però, si tratta di un difetto visivo causato da tre elementi: 

  • un bulbo oculare più lungo del normale;
  • una curvatura della cornea o del cristallino maggiore della norma;
  • un eccessivo potere refrattivo del cristallino, ovvero la lente all’interno dell’occhio è troppo potente.

Ha, inoltre, anche cause di natura genetica, riconducibili all’azione di addirittura 161 geni differenti, secondo quanto riportato in uno studio pubblicato su Nature dal titolo “Genome-wide association meta-analysis highlights light-induced signaling as a driver for refractive error”.

Ricordiamo agli iscritti del Fondo Enfea Salute che il Piano Sanitario prevede il rimborso delle spese sostenute per lenti correttive di occhiali o a contatto. Trovi le informazioni dettagliate qui

Inoltre, le visite oculistiche sono garantite dal Fondo nelle strutture convenzionate e presso il Servizio Sanitario Nazionale, nell’ambito delle visite specialistiche

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