In cosa consiste il piede diabetico

da | Ott 22, 2024 | Salute

Una delle principali complicanze del diabete è il cosiddetto piede diabetico, tra le più rilevanti per peso sociale ed economico, causa di lunghi periodi di cure ambulatoriali e di prolungati e ripetuti ricoveri ospedalieri

Purtroppo, è ancora oggi la causa principale di amputazione d’arto non traumatica nel mondo, ma attraverso una diagnosi precoce, una prevenzione adeguata e terapie idonee, è possibile prevenire questo infausto epilogo. 

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è il piede diabetico, quali sono le cause, come si manifesta, come prevenirlo e come evitare l’amputazione

Cos’è il piede diabetico

Secondo la definizione riportata nel Documento di Consenso Internazionale sul Piede Diabetico, il piede diabetico consiste in una

“infezione, ulcerazione o distruzione dei tessuti profondi con neuropatia associata e/o malattia arteriosa periferica dell’estremità inferiore di persone con diabete.”

Cosa vuol dire? 

Il piede diabetico è una complicanza comune e grave del diabete mellito, che si manifesta principalmente nei pazienti con un controllo glicemico inadeguato

Questa condizione deriva dall’azione combinata di due principali problematiche legate al diabete: 

  • neuropatia diabetica: comporta una progressiva perdita di sensibilità nei piedi, rendendo il paziente meno consapevole di tagli, ferite o infezioni;
  • cattiva circolazione sanguigna (arteriopatia): causata dal danneggiamento dei vasi sanguigni, ostacola la guarigione delle ferite, aumentando il rischio di infezioni che possono aggravarsi rapidamente.

A lungo andare, anche piccole lesioni, come vesciche o tagli, possono trasformarsi in ulcere difficili da trattare e, se non curate correttamente, portare a infezioni gravi, tali da richiedere un’amputazione per prevenirne la diffusione

Il piede diabetico è, quindi, una condizione pericolosa che richiede un’attenzione continua e cure tempestive.  

Quali sono i primi sintomi del piede diabetico?

I primi sintomi del piede diabetico spesso si manifestano in modo subdolo, rendendo difficile riconoscerli immediatamente. Uno dei segnali precoci è, senza dubbio, la perdita di sensibilità nei piedi, causata dalla neuropatia diabetica, che si traduce in formicolio, intorpidimento o sensazioni alterate, come la percezione di bruciore o punture di spillo.

Altri sintomi iniziali includono: 

  • secchezza della pelle; 
  • arrossamento;
  • comparsa di piccoli tagli, vesciche o calli che non guariscono facilmente. 

In molti casi, il paziente potrebbe non notare immediatamente queste lesioni proprio a causa della ridotta sensibilità. 

Possono comparire anche: 

  • gonfiore; 
  • cambiamenti nel colore della pelle;
  • dolore continuo o un fastidio che peggiora con il camminare.

L’ulteriore peggioramento della circolazione può portare a una guarigione lenta delle ferite, facilitando l’insorgenza di infezioni. Se non trattati tempestivamente, questi sintomi possono evolvere in condizioni più serie, come ulcere o infezioni gravi.

L’ulcera può verificarsi in qualsiasi parte del piede, ma circa la metà si sviluppano sulla faccia plantare (incluso l’alluce).

Diagnosi del piede diabetico: esami e test da fare

La diagnosi precoce del piede diabetico è fondamentale per prevenire complicazioni gravi, in particolare l’amputazione dell’arto. Per identificare questa condizione, i medici possono eseguire una serie di esami e valutazioni, tra cui i seguenti:

  • esame fisico: il medico esamina attentamente i piedi del paziente, cercando segni di arrossamento, gonfiore, ulcere, calli o deformità. Si valuta anche la pelle per segni di secchezza o infezione;
  • test della sensibilità o test del monofilamento Semmes Weinstein: utilizzando uno strumento chiamato monofilamento, il medico verifica la sensibilità dei piedi. Questo test aiuta a determinare se il paziente ha perso la sensibilità in alcune aree, un indicatore chiave della neuropatia diabetica;
  • test del riflesso: si possono eseguire test per valutare i riflessi tendinei e la reattività dei nervi, che aiutano a capire la funzionalità del sistema nervoso;
  • ultrasonografia doppler: misura il flusso sanguigno nei vasi sanguigni dei piedi. Un flusso sanguigno ridotto può indicare una cattiva circolazione, che aumenta il rischio di complicazioni;
  • esami del sangue: possono includere analisi ematiche per valutare i livelli di glucosio e la funzionalità renale, contribuendo a un quadro generale della salute del paziente;
  • radiografie o risonanza magnetica: in caso di ulcere o infezioni gravi, il medico potrebbe richiedere immagini per valutare eventuali danni ossei o altre complicazioni interne.

La combinazione di questi esami consente ai medici di monitorare e gestire efficacemente il rischio di sviluppo del piede diabetico, migliorando così le possibilità di trattamento e prevenzione.

Cosa fare per il piede diabetico?

La gestione del piede diabetico richiede un approccio proattivo e una combinazione di misure preventive e trattamenti

Vediamo, quindi, come procedere per evitare complicanze gravi:

  • controllo regolare dei piedi: è fondamentale esaminare quotidianamente i piedi per individuare eventuali lesioni, arrossamenti o cambiamenti. Se il paziente ha difficoltà a controllare i piedi, è consigliabile chiedere a un familiare o a un caregiver di farlo;
  • igiene adeguata: lavare i piedi quotidianamente con acqua tiepida e sapone delicato, asciugandoli accuratamente, specialmente tra le dita. È importante anche idratare la pelle con creme specifiche, prescritte dal proprio medico;
  • calzature appropriate: si consiglia di indossare scarpe comode, ben adattate e traspiranti, evitando quelle con cuciture interne o che possano causare sfregamenti. È utile anche utilizzare plantari su misura se necessario;
  • gestione della glicemia: mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo è cruciale per prevenire complicanze. Ciò include seguire una dieta equilibrata, esercitarsi regolarmente e, se prescritti dal medico, assumere farmaci;
  • visite specialistiche regolari: è importante effettuare controlli regolari da un podologo o un diabetologo per monitorare la salute dei piedi e ricevere consigli personalizzati;
  • trattamenti delle ferite: se si sviluppano lesioni o ulcere, è fondamentale trattarle tempestivamente. Le ferite devono essere pulite e coperte con medicazioni appropriate. In caso di infezione, potrebbe essere necessario ricorrere a antibiotici;
  • evitare l’automedicazione: non utilizzare rimedi casalinghi o prodotti non prescritti per trattare lesioni, poiché potrebbero peggiorare la situazione.

Adottando queste misure, le persone con diabete possono ridurre significativamente il rischio di sviluppare il piede diabetico e migliorare la loro qualità della vita.

Amputazione del piede diabetico

Purtroppo, l’amputazione dell’arto colpito da ulcere e infezioni gravi è estremamente frequente, come evidenziato nel Documento di Consenso Internazionale sul Piede Diabetico summenzionato: 

  • ogni 30 secondi, uno degli arti inferiori o una parte di uno degli arti inferiori è perso in qualche parte del mondo come conseguenza del diabete;
  • fino al 70% di tutte le amputazioni degli arti inferiori sono eseguite su persone con diabete;
  • fino al 70% delle persone che subiscono una minore amputazione all’arto muoiono entro 5 anni dall’amputazione;
  • fino all’85% di tutte le amputazioni sono precedute da un ulcera;
  • ogni anno, circa 4 milioni di persone sviluppano una nuova ulcera al piede;
  • nei paesi sviluppati, fino al 4% delle persone con diabete hanno un’ulcera al piede, con una spesa pari al 12-15% delle risorse sanitarie per il diabete;
  • in paesi in via di sviluppo, gli ultimi dati sono maggiori del 40%.

Questa procedura chirurgica comporta la rimozione parziale o totale di un piede o di un dito, solitamente considerata come ultima risorsa per salvaguardare la vita del paziente e prevenire la diffusione dell’infezione, ed è spesso conseguenza di:

  • ulcere infette, in grado di portare a danni irreversibili ai tessuti;
  • gangrena (o cancrena);
  • neuropatia diabetica;
  • arteriopatia.

Come si può facilmente immaginare, l’amputazione del piede può avere diverse implicazioni per il paziente, di natura fisica – la perdita di un arto può limitare la mobilità e richiedere riabilitazione e protesi – emotiva – l’impatto psicologico può includere depressione, ansia e difficoltà ad accettare la nuova condizione – e socio-economica – potrebbero sorgere problemi legati alla disabilità e alla perdita di autonomia – con conseguente riduzione della qualità della vita.

Per fortuna, come si legge nell’articolo Piede diabetico e medicazioni avanzate a cura del Prof. Antonino Grasso, 

“Nonostante la evidente complessità della patologia, una volta che si riesce ad attuare un programma terapeutico idoneo, i risultati saranno confortanti, riuscendo a prevenire l’amputazione maggiore in più del 90% dei casi.”

Per questo motivo, è di fondamentale importanza prestare attenzione anche ai più lievi segnali e sintomi in modo da giungere ad una diagnosi precoce e accedere a terapie efficaci per evitare conseguenze molto invalidanti

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.