Pulizia dei denti (ablazione del tartaro): quanto spesso farla?

da | Set 24, 2024 | Salute

Quando si parla di pulizia dei denti è importante fare una prima, necessaria, precisazione. Infatti, con questa espressione non si fa riferimento alla quotidiana igiene orale, che prevede il lavaggio dei denti domestico con il classico spazzolino e il dentifricio, ma una procedura professionale, eseguita presso lo studio di un dentista

Per questo motivo, sarebbe forse più corretto riferirsi a questa procedura con altri termini, ovvero ablazione del tartaro o detartrasi, dai quali si evince anche un elemento centrale: la rimozione del tartaro

Nonostante una routine quotidiana di spazzolamento e uso del filo interdentale sia essenziale, infatti, non sempre si riesce a eliminare completamente i depositi di tartaro che si accumulano nel tempo.

Ma andiamo per ordine, e cerchiamo di capire in cosa consiste la pulizia dei denti (o ablazione del tartaro), come si esegue e quanto spesso è raccomandata

Cos’è la pulizia dei denti (o ablazione del tartaro)?

La pulizia dei denti è una procedura odontoiatrica che consiste nella rimozione del tartaro, un deposito duro che si forma sui denti quando la placca batterica non viene rimossa adeguatamente con la pulizia quotidiana. 

Il tartaro, noto anche come calcolo dentale, si sviluppa quando la placca, una pellicola composta da batteri e residui di cibo, si mineralizza a causa della presenza di sali minerali presenti nella saliva.

Mentre la placca è morbida e può essere rimossa con una corretta igiene orale quotidiana, il tartaro è una sostanza dura che si attacca saldamente ai denti e alle gengive

Una volta formato, è necessario l’intervento di un professionista, anche perché, se non viene rimosso, può provocare una serie di problemi, tra cui infiammazioni gengivali (gengiviti), parodontiti, carie e, in casi estremi, la perdita dei denti.

Come si esegue la detartrasi?

L’ablazione del tartaro viene eseguita attraverso una serie di passaggi specifici, utilizzando strumenti professionali che permettono di rimuovere efficacemente il tartaro dai denti e dalle gengive.

Nello specifico, si utilizza:

  • scaler ad ultrasuoni: questo dispositivo emette vibrazioni ad alta frequenza che frammentano il tartaro in piccoli pezzi. Durante il processo, un getto d’acqua viene spruzzato continuamente per raffreddare lo strumento e per lavare via i frammenti di tartaro rimosso. È efficace nel rimuovere il tartaro sia sopra (sopragengivale) che sotto il margine gengivale (sottogengivale) senza danneggiare lo smalto dentale;
  • procedura manuale: dopo la pulizia con l’ultrasuoni, il dentista può utilizzare strumenti manuali, come il curette o lo scaler manuale, per rimuovere eventuali residui di tartaro rimasti e per raggiungere le aree più difficili, come le tasche gengivali o spazi interdentali stretti. Questa fase garantisce una pulizia più accurata, specialmente nelle zone in cui gli strumenti ad ultrasuoni potrebbero non essere efficaci.

La fase successiva prevede la lucidatura dei denti. Una volta rimosso tutto il tartaro, i denti vengono infatti lucidati con una pasta speciale che contiene agenti abrasivi delicati. Questo passaggio serve a levigare la superficie dentale, rendendo più difficile l’accumulo futuro di placca. La pasta viene applicata con una spazzola rotante che aiuta a eliminare macchie superficiali e a migliorare l’estetica dei denti, rendendoli più lisci e brillanti.

In alcuni casi, al termine dell’ablazione, il dentista può applicare un trattamento al fluoro per rinforzare lo smalto dei denti e proteggere dalla carie. Il fluoro può essere applicato sotto forma di gel, schiuma o vernice, che viene lasciato agire per alcuni minuti prima di essere risciacquato.

Perché è importante la pulizia regolare?

La pulizia professionale dei denti è fondamentale non solo per l’aspetto estetico ma soprattutto per la salute generale della bocca

In particolare, consente di prevenire alcune malattie gengivali, come la gengivite; causata dall’accumulo di placca e tartaro attorno ai denti e alle gengive, si manifesta con infiammazione e sanguinamento delle gengive. Se non curata, può evolvere in parodontite, una malattia gengivale più avanzata che colpisce i tessuti e le ossa che sostengono i denti, causando la perdita dei denti e danni irreversibili al parodonto.

Inoltre, la rimozione del tartaro favorisce una riduzione del rischio di carie. La placca dentale, infatti, contiene batteri che, se non rimossi, producono acidi che possono erodere lo smalto dei denti, provocando la formazione di carie. Una pulizia regolare aiuta a prevenire questo processo, eliminando la placca prima che si mineralizzi in tartaro.

La pulizia dei denti previene anche l’alitosi, ovvero l’alito cattivo, spesso causato proprio dall’accumulo di placca e tartaro, che intrappolano batteri e residui di cibo. 

Se ne parla poco, ma numerosi studi hanno dimostrato che esiste una correlazione tra la salute orale e la salute generale del corpo. Le malattie gengivali non trattate possono infatti aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache, diabete e altre condizioni croniche. Di conseguenza, una bocca sana contribuisce anche al benessere generale.

Da non sottovalutare, infine, è anche l’aspetto estetico. La pulizia regolare rende i denti visibilmente più puliti e brillanti, rimuovendo macchie causate da cibi, bevande o fumo. Il risultato è un sorriso più luminoso e sano.

Ogni quanto fare l’ablazione del tartaro?

La frequenza con cui si dovrebbe fare l’ablazione del tartaro varia in base a diversi fattori, tra cui lo stato di salute orale del paziente, le sue abitudini quotidiane e la predisposizione a sviluppare problemi gengivali o dentali. 

Tuttavia, esistono alcune linee guida generali che possono essere seguite.

La maggior parte dei dentisti consiglia di sottoporsi a una pulizia professionale almeno ogni sei mesi. Questa frequenza è considerata ideale per prevenire l’accumulo di placca e tartaro e per intercettare precocemente eventuali problemi dentali.

In un periodo di sei mesi, infatti, la placca non rimossa con lo spazzolino e il filo interdentale tende a mineralizzarsi, formando tartaro che non può essere rimosso a casa. Una pulizia regolare impedisce al tartaro di causare problemi gengivali o dentali più seri.

Partendo da questo scenario standard, vanno poi considerati alcuni fattori capaci di influenzare la frequenza della pulizia dentale. Nello specifico: 

  • igiene orale quotidiana: le persone che mantengono una buona igiene orale a casa (spazzolamento regolare, uso di filo interdentale e collutorio) possono riuscire a ridurre l’accumulo di placca, ma non possono rimuovere completamente il tartaro. Nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere sufficiente una pulizia annuale;
  • abitudini alimentari: cibi ricchi di zuccheri o bevande acide possono aumentare il rischio di carie e l’accumulo di placca. Chi consuma spesso questi alimenti potrebbe aver bisogno di ablazioni più frequenti;
  • fumo e tabacco: i fumatori sono particolarmente inclini all’accumulo di tartaro e allo sviluppo di problemi gengivali. Pertanto, le persone che fumano potrebbero aver bisogno di pulizie dentali più frequenti, anche ogni tre o quattro mesi;
  • predisposizione genetica: alcune persone sono più predisposte a sviluppare problemi gengivali e tartaro, indipendentemente dalle loro abitudini di igiene orale, rendendo potenzialmente necessario sottoporsi a pulizie più frequenti;
  • presenza di malattie gengivali o sistemiche: chi soffre di gengivite o parodontite potrebbe richiedere pulizie più frequenti per evitare che l’infiammazione peggiori.

Alcune categorie di soggetti, però, potrebbero avere bisogno di sottoporsi più spesso all’ablazione del tartaro, in particolare i:

  • pazienti con parodontite o malattia gengivale avanzata: i pazienti con parodontite avanzata potrebbero richiedere pulizie ogni 3 o 4 mesi per gestire l’infiammazione e prevenire ulteriori danni ai tessuti gengivali e ossei;
  • pazienti con apparecchi ortodontici: chi indossa apparecchi ortodontici può avere difficoltà a rimuovere efficacemente la placca, rendendo necessaria una pulizia più frequente;
  • soggetti affetti da alito cattivo persistente (alitosi): una condizione di alitosi cronica potrebbe indicare un accumulo di tartaro o infezioni gengivali che richiedono una pulizia professionale più frequente;
  • pazienti con secchezza delle fauci (xerostomia): la secchezza delle fauci riduce la produzione di saliva, che normalmente aiuta a neutralizzare gli acidi e a risciacquare i batteri. Questi pazienti potrebbero aver bisogno di pulizie più ravvicinate.

Detto questo, ogni bocca è diversa, e la frequenza della pulizia dentale deve essere adattata alle esigenze individuali. Un dentista può valutare lo stato delle gengive, il livello di placca e tartaro e la presenza di fattori di rischio per decidere ogni quanto sottoporsi all’ablazione.

La pulizia dei denti fa male?

In generale, l’ablazione del tartaro non è dolorosa, soprattutto se effettuata su denti e gengive sane. 

Tuttavia, chi presenta gengive infiammate o sensibili, potrebbe avvertire un leggero fastidio durante la procedura, in particolare nelle aree in cui c’è molto tartaro accumulato. 

In casi di elevata sensibilità, il dentista può applicare un anestetico locale per ridurre il disagio.

Cosa fare dopo una pulizia dentale?

Dopo la pulizia dei denti, è normale che le gengive siano leggermente sensibili per alcune ore. È consigliabile evitare cibi e bevande molto caldi o freddi subito dopo la seduta

Inoltre, si suggerisce di continuare a mantenere una buona igiene orale quotidiana con spazzolino e filo interdentale per prevenire l’accumulo di placca. 

In alcuni casi, il dentista potrebbe consigliare l’uso di un collutorio antibatterico.

È possibile fare la pulizia dentale a casa?

Anche se una corretta igiene orale a casa è essenziale per prevenire l’accumulo di placca, la pulizia professionale non può essere sostituita da quella domestica

Gli strumenti utilizzati dal dentista, come gli ultrasuoni e gli scalers, sono progettati per rimuovere il tartaro, che non può essere eliminato con lo spazzolino o il filo interdentale. Quindi, è importante combinare le pratiche di igiene orale quotidiana con le pulizie professionali regolari.

Quanto tempo dura una pulizia dentale professionale?

La durata della pulizia dentale varia in base alla quantità di tartaro accumulato e allo stato generale della bocca. In media, una seduta di ablazione del tartaro dura tra 30 minuti e un’ora

Se ci sono problemi gengivali o una grande quantità di tartaro, la pulizia potrebbe richiedere più tempo.

Quanto costa una pulizia dentale?

Il costo di una pulizia dentale può variare in base a diversi fattori, come la clinica, la posizione geografica e la complessità del trattamento. 

In generale, una pulizia di routine può costare tra i 50 e i 150 euro

Se è necessaria una pulizia più approfondita o altri trattamenti, i costi potrebbero aumentare.

Ricordiamo agli iscritti del Fondo Enfea Salute che il Piano Sanitario prevede la copertura dei costi sostenuti per sottoporsi a una seduta di igiene professionale con visita di controllo mediante utilizzo di ultrasuoni, o in alternativa, qualora si rendesse necessario, mediante il ricorso ad un altro tipo di trattamento per l’igiene orale. Per tutti i dettagli, invitiamo a consultare il nostro sito web, qui

Si può fare la pulizia dentale se si indossa l’apparecchio?

Sì! Anzi, è molto importante fare la pulizia dentale regolarmente se si indossa un apparecchio ortodontico

Come accennato prima, l’apparecchio può favorire l’accumulo di placca e tartaro, rendendo ancora più necessaria una pulizia professionale. 

Il dentista utilizzerà strumenti specifici per pulire attorno alle bande e ai fili dell’apparecchio.

La pulizia dei denti può sbiancare il sorriso?

La pulizia dentale rimuove macchie superficiali causate da alimenti, bevande o fumo, quindi dopo la procedura i denti possono apparire più bianchi. 

Tuttavia, non ha l’effetto sbiancante di un trattamento professionale per lo sbiancamento dentale.

Si può fare una pulizia dentale durante la gravidanza?

Sì, è sicuro fare una pulizia dentale durante la gravidanza e, anzi, è fortemente consigliato. 

Durante la gravidanza, infatti, molte donne sviluppano gengiviti a causa dei cambiamenti ormonali, e una pulizia professionale aiuta a prevenire problemi gengivali

È fondamentale, in questi casi, informare il dentista della gravidanza in corso, in modo che possa adottare le precauzioni necessarie.

ATTENZIONE:
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