Come si fa a capire se si ha il varicocele?

da | Apr 8, 2024 | Salute

Una delle più comuni cause di infertilità maschile è da individuare nel varicocele, una condizione alquanto diffusa, che colpisce circa il 10-20% della popolazione maschile

Come si può leggere in uno studio pubblicato sulla rivista della SIMG – Società Italiana di Medicina Generale, circa un terzo dei maschi con problemi di fertilità presenta un varicocele, avvalorando l’ipotesi secondo la quale il varicocele può essere causa di infertilità, anche se solo il 15-20% di chi ha il varicocele è infertile.

Non è detto, quindi, che essere affetti da questa condizione si traduca, inevitabilmente, in una diagnosi di infertilità e nella conseguente necessità di ricorrere a tecniche di fecondazione assistita, laddove si desideri, ovviamente, un figlio. 

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è il varicocele, quali sono le cause, come si manifesta e come si cura

Cos’è il varicocele

La definizione di varicocele fornita dal Ministero della Salute è la seguente: 

“Il varicocele è un’anomala dilatazione varicosa delle vene del testicolo.”

Insomma, il varicocele è una dilatazione anomala delle vene che drenano il sangue dai testicoli. Le vene dilatate sono il risultato di un accumulo di sangue, spesso causato da un malfunzionamento delle valvole all’interno delle vene stesse.

Dal punto di vista anatomico, il varicocele può essere classificato in tre principali tipi:

  • varicocele sinistro – è il tipo più comune, coinvolge le vene testicolari sinistre e si verifica in circa il 95% dei casi;
  • varicocele destro – meno comune del precedente, coinvolge le vene testicolari destre;
  • varicocele bilaterale – più raro, coinvolge entrambe le vene testicolari, sia sinistra che destra.

Dal punto di vista della fertilità, questa condizione può influenzare la qualità dello sperma, causando una riduzione della conta, della motilità e della morfologia degli spermatozoi, rendendo più difficile per un uomo concepire un figlio naturalmente.

Classificazione clinica

Il varicocele può essere classificato in base al grado di gravità, che indica la dimensione e il grado di dilatazione delle vene testicolari.

Dal punto di vista clinico, si utilizza in genere la seguente classificazione:

  • varicocele subclinico – non obiettivabile clinicamente ma solo con esami strumentali;
  • di I grado – è evidenziabile alla palpazione sotto manovra di Valsalva, una tecnica medica in cui il paziente espira forzatamente con la bocca chiusa, aumentando la pressione intra-addominale. Questo può evidenziare la presenza di varicocele poiché aumenta il flusso sanguigno attraverso le vene dilatate nello scroto;
  • di II grado – è evidenziabile alla palpazione, anche senza manovra di Valsalva;
  • di III grado – è evidenziabile all’ispezione.

La presenza di un varicocele di grado più elevato non sempre indica la necessità di un intervento chirurgico. La decisione sul trattamento dipenderà dalla presenza di sintomi, dalla fertilità del paziente e da altri fattori clinici.

Quali sono le cause e i fattori di rischio?

Le cause esatte del varicocele non sono sempre chiare, ma alcuni fattori che possono contribuire includono una predisposizione genetica, anomalie anatomiche o problemi con il flusso sanguigno nella zona pelvica.

Nel dettaglio, le possibili cause sono le seguenti.

  • Malfunzionamento delle valvole venose: le vene all’interno dello scroto sono dotate di valvole che aiutano a mantenere il flusso sanguigno unidirezionale verso il cuore; se queste valvole non funzionano correttamente, il sangue può accumularsi nelle vene, provocando la dilatazione e il gonfiore delle stesse.
  • Anomalie anatomiche: alcune persone possono nascere con anomalie anatomiche che aumentano il rischio di sviluppare un varicocele; ad esempio, una posizione anomala delle vene testicolari o una pressione atipica sulle vene da parte di strutture circostanti.
  • Fattori genetici: gli uomini che hanno parenti di primo grado (come padri o fratelli) con varicocele hanno un rischio maggiore di sviluppare la stessa condizione.
  • Fattori ambientali e comportamentali: alcuni fattori ambientali e comportamentali possono aumentare il rischio di varicocele; ad esempio, lavorare in ambienti caldi o esporre regolarmente lo scroto a temperature elevate (es. uso eccessivo di saune o vasche idromassaggio) potrebbe influenzare la dilatazione delle vene testicolari.
  • Blocco o ostruzione del flusso sanguigno: alcune condizioni che causano un blocco o un’occlusione del flusso sanguigno attraverso le vene testicolari possono aumentare il rischio di varicocele; questo può verificarsi, ad esempio, a seguito di traumi o interventi chirurgici nella zona pelvica o addominale.
  • Pressione intra-addominale elevata: alcune condizioni che aumentano la pressione all’interno dell’addome, come l’obesità o la presenza di tumori addominali, possono influenzare il flusso sanguigno nella zona pelvica e favorire lo sviluppo del varicocele.

È importante notare che anche se questi sono i principali fattori di rischio associati al varicocele, ma non tutte le persone che li presentano svilupperanno necessariamente la condizione

Insorgenza del varicocele

Siamo soliti associare le condizioni patologiche a livello dell’apparato riproduttivo maschile all’età adulta, eppure il varicocele tende a manifestarsi già in età puberale, tra gli 11 e i 16 anni

Detto questo, l’insorgenza può variare da persona a persona e manifestarsi in diverse fasi della vita.

  • Pubertà: come accennato, il varicocele inizia a manifestarsi soprattutto durante la pubertà, quando il corpo maschile subisce significative modifiche ormonali e fisiche; non è raro che il varicocele venga diagnosticato per la prima volta durante l’adolescenza, poiché è in questo periodo che i cambiamenti ormonali possono influenzare il flusso sanguigno e la funzione delle valvole venose.
  • Età adulta giovane: la condizione può comparire anche nei primi anni della vita adulta; in molti casi, l’insorgenza può passare inosservata poiché non tutti gli uomini manifestano sintomi evidenti.
  • Età adulta avanzata: anche se meno comune, il varicocele può svilupparsi anche in età adulta avanzata; in alcuni casi, le vene testicolari possono gradualmente dilatarsi nel corso del tempo, causando sintomi come dolore o disagio.
  • Post-operatorio o post-traumatico: il varicocele può anche insorgere a seguito di interventi chirurgici nella zona pelvica o scrotale, o dopo traumi nella regione; questi interventi o traumi possono influenzare il flusso sanguigno nella zona e contribuire alla dilatazione delle vene testicolari.

Purtroppo, come vedremo più nel dettaglio, questa condizione non è subito evidente, e viene diagnosticata spesso durante indagini eseguite per altre ragioni. 

Come si manifesta il varicocele?

Come accennato, molti uomini con varicocele non avvertono sintomi evidenti e possono non rendersi conto di averlo finché non viene diagnosticato durante un esame fisico. 

Tuttavia, alcuni individui possono sperimentare dolore o disagio nello scroto, soprattutto durante l’attività fisica o in posizione eretta per periodi prolungati.

Quindi, come si fa a capire se si ha il varicocele? Ecco alcuni dei sintomi più comuni associati a questa condizione:

  • sensazione di pesantezza o dolore nello scroto;
  • sensazione di gonfiore o dilatazione nello scroto;
  • sensazione di bruciore o disagio;
  • dolore durante l’attività sessuale;
  • variazioni nelle dimensioni o consistenza dei testicoli;
  • problemi di fertilità.

Se si sospetta di avere un varicocele o si sperimentano sintomi come quelli sopra descritti, è consigliabile consultare un medico per una valutazione accurata e una gestione appropriata.

Come si cura?

Il trattamento del varicocele dipende dalla gravità dei sintomi, dall’età del paziente, dalle sue preferenze personali e dalla presenza di problemi di fertilità. 

Le principali opzioni di trattamento disponibili sono le seguenti:

  • osservazione – se non causa sintomi significativi e non influenza la fertilità, il medico potrebbe raccomandare un approccio di attesa, senza intervento attivo. In questo caso, il paziente sarà sottoposto a controlli regolari per monitorare eventuali cambiamenti nella condizione;
  • indumenti di supporto – l’uso di indumenti di supporto come slip o boxer aderenti può aiutare a ridurre i sintomi come il dolore e il gonfiore;
  • farmaci – se il dolore è moderato, il medico potrebbe prescrivere farmaci antidolorifici da assumere per alleviare i sintomi. Tuttavia, i farmaci non risolvono il problema alla radice e sono generalmente utilizzati come trattamento temporaneo;
  • chirurgia – se causa sintomi gravi o influisce sulla fertilità, può essere considerato il trattamento chirurgico. La procedura chirurgica più comune è la varicocelectomia, che comporta la legatura o la rimozione delle vene dilatate attraverso un intervento chirurgico. Questo può essere eseguito attraverso diverse tecniche, tra cui la chirurgia aperta o la chirurgia laparoscopica;
  • embolizzazione – un’altra opzione di trattamento è l’embolizzazione percutanea, eseguita per via endovascolare, inserendo un catetere attraverso un’arteria vicina fino alle vene dilatate nello scroto. Successivamente, vengono iniettate sostanze che bloccano il flusso sanguigno nelle vene dilatate, riducendo così la pressione e i sintomi associati al varicocele;
  • trattamento per la fertilità – nei casi in cui il varicocele influisce sulla fertilità maschile, il trattamento può essere mirato a migliorare la qualità dello sperma e aumentare le possibilità di concepimento.

È importante consultare un medico specialista per valutare le opzioni di trattamento più appropriate in base alla propria situazione individuale. La scelta del trattamento dipenderà dalle esigenze e dalle preferenze del paziente, nonché dalla consapevolezza dei rischi e dei benefici di ciascuna opzione.

Ricordiamo agli iscritti che il Fondo Enfea Salute provvede a coprire le spese per procreazione medicalmente assistita (PMA), nei casi di  sterilità conclamata in età fertile. Per maggiori informazioni, invitiamo a consultare il nostro Piano Sanitario.

ATTENZIONE:
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