La colonscopia è un esame diagnostico che permette al medico di visualizzare l’interno dell’intestino crasso, anche detto colon o grosso intestino, importantissimo per diagnosticare diverse condizioni che possono colpire l’intestino, come malattie infiammatorie croniche, diverticoli, polipi e tumori.
Inoltre, riveste un ruolo cruciale nella prevenzione secondaria del tumore del colon-retto, che è uno dei tumori più frequentemente diagnosticati. Secondo i dati forniti dal rapporto AIRTUM, nel 2024 sono stimate circa 48.706 nuove diagnosi.
Attualmente, per la prevenzione e la diagnosi, sono disponibili due principali metodiche: la colonscopia tradizionale (o ottica) e la colonscopia virtuale (CV). Entrambe hanno lo scopo di esaminare il colon, ma differiscono per modalità di esecuzione e caratteristiche.
Di cosa parliamo in questo articolo
- Colonscopia virtuale
- Come si esegue la CV?
- Vantaggi della colonscopia virtuale
- Svantaggi e limiti della CV
- Colonscopia Tradizionale
- Come si svolge la colonscopia tradizionale?
- Vantaggi della colonscopia tradizionale
- Svantaggi e limiti della colonscopia tradizionale
- Colonscopia virtuale vs tradizionale: quale scegliere?
- Domande frequenti (FAQ)
Colonscopia virtuale
La colonscopia virtuale è una tecnica di imaging non invasiva che permette di studiare la parete del colon utilizzando una Tomografia Assiale Computerizzata (TAC).
Questa metodica simula al computer la colonscopia endoscopica, ovvero quella tradizionale, utilizzando ricostruzioni 3D delle immagini TAC.
Introdotta per la prima volta in campo diagnostico nel 1997, la colonscopia virtuale ha raggiunto livelli di accuratezza diagnostica elevatissimi, paragonabili a quelli della colonscopia tradizionale.
Come si esegue la CV?
Prima di sottoporsi all’esame, è necessaria una preparazione intestinale. Nei tre giorni precedenti, infatti, il paziente deve seguire una dieta priva di scorie, che limita l’assunzione di fibre presenti in cereali integrali, legumi, verdura e frutta, e consente il consumo di riso raffinato, pasta, pane di grano duro, carne bianca e rossa priva di nervature, pesce e uova.
In alcuni casi, potrebbe essere necessario assumere un farmaco emolliente non lassativo.
La preparazione per la CV è generalmente molto più blanda rispetto a quella per la colonscopia tradizionale, ma una perfetta pulizia dell’intestino è fondamentale per la riuscita dell’esame.
Alcuni centri raccomandano l’assunzione di un lassativo, con specifiche modalità a seconda della regolarità intestinale del paziente.
Il giorno dell’esame, il paziente deve presentarsi alcune ore prima e bere una soluzione di mezzo di contrasto diluito in acqua, che serve a marcare gli eventuali residui fecali presenti nel lume intestinale, una tecnica definita “fecal tagging”.
Successivamente, attraverso una piccola sonda rettale (spesso un catetere) introdotta nell’ampolla rettale, viene insufflata aria o anidride carbonica (CO2). La CO2 è preferibile perché meglio tollerata e assorbita più rapidamente.
L’insufflazione di gas ha lo scopo di distendere il colon e riprodurre virtualmente il percorso visivo endoluminale. In alcuni casi, per favorire la distensione, può essere iniettato per via endovenosa uno spasmolitico (come il Buscopan).
A questo punto, vengono effettuate due scansioni TAC, una con il paziente in posizione prona e una in posizione supina. Questo permette una migliore ridistribuzione dei fluidi e la mobilizzazione di eventuali residui fecali. La scansione TAC ha una durata di pochissimi secondi.
I dati ottenuti dalla TAC vengono poi elaborati da un apposito software che permette di ricostruire il lume dell’intero colon in 3D e di “navigare” virtualmente al suo interno.
L’esame completo dura circa 12-15 minuti.
Vantaggi della colonscopia virtuale
Perché preferire, laddove possibile, una colonscopia virtuale invece di quella tradizionale? I principali vantaggi di questa tecnica sono i seguenti:
- minore invasività e migliore tollerabilità: è molto meno invasiva e dolorosa rispetto alla colonscopia tradizionale, in quanto non richiede l’inserimento di una sonda per tutta la lunghezza del colon. La procedura è generalmente ben tollerata. Ad eccezione di una possibile sensazione di gonfiore addominale dovuta all’aria o alla CO2 insufflata, solitamente non si avverte dolore;
- recupero post-esame più rapido: al termine dell’esame, il paziente può tornare alle normali attività quotidiane;
- inferiore esposizione a radiazioni rispetto a una TC standard: la dose assorbita è lievemente superiore all’esposizione annuale ai raggi solari;
- utile in casi di colonscopia tradizionale incompleta: è particolarmente indicata nei pazienti in cui la colonscopia tradizionale è risultata incompleta a causa di aderenze post-chirurgiche, anomalie anatomiche (come il dolico-colon) o intolleranza alla procedura endoscopica;
- capacità di valutare il colon a monte di ostruzioni: questa tecnica può valutare i tratti intestinali posti a monte di neoformazioni occlusive o subocclusive o di una malattia diverticolare stenosante che impediscono il passaggio del colonscopio tradizionale, rilevando così possibili lesioni sincrone;
- indicata per pazienti con controindicazioni alla colonscopia tradizionale: può essere una valida alternativa per pazienti anziani e/o in condizioni precarie di salute e in pazienti con controindicazioni alla colonscopia tradizionale (come cardiopatici o bronchitici cronici). È indicata anche per pazienti che rifiutano la colonscopia tradizionale;
- può essere utile per la mappatura topografica precisa delle lesioni del colon o sincrone a neoplasie del retto nei pazienti candidati a chirurgia laparoscopica o robotica;
- è utilizzabile per la valutazione del colon in pazienti con stomia, per l’endometriosi pelvica profonda, per lo screening per prevenzione in pazienti di età ≥ 50 anni e in pazienti ad alto rischio con familiarità (età ≥ 40 anni) o con morbo di Crohn o rettocolite ulcerosa;
- può essere utilizzata per il monitoraggio in pazienti con resezione di polipi (solo in pazienti a basso rischio) e per la sorveglianza in pazienti sottoposti a resezione di Carcinoma del colon-retto o a terapia con Bevacizumab (un farmaco antitumorale), nonché per il follow-up in pazienti con nota diverticolite acuta (6 settimane dopo l’evento acuto).
Svantaggi e limiti della CV
Come tutte le procedure, anche la colonscopia virtuale presenta alcuni svantaggi e limiti da considerare.
Vediamo quali:
- impossibilità di eseguire biopsie o rimuovere polipi: il limite principale della CV è che, a differenza di quella endoscopica, non permette di eseguire prelievi bioptici per l’analisi istologica né di rimuovere le formazioni polipoidi;
- minore sensibilità per polipi di piccole dimensioni e lesioni piatte: ha un’ottima sensibilità per i polipi di dimensioni uguali o superiori a 6 mm (o 1 cm), ma la sua accuratezza diminuisce con la riduzione delle dimensioni dei polipi;
- potenziale necessità di una colonscopia tradizionale successiva: nel caso in cui l’esame rilevi uno o più polipi o altre lesioni sospette, il paziente viene generalmente indirizzato a una colonscopia tradizionale per la rimozione dei polipi e l’esecuzione di biopsie. Si stima che colonscopie convenzionali aggiuntive possano essere necessarie nel 10-20% dei casi in cui la CV è utilizzata per lo screening.
In considerazione di questi limiti, la colonscopia virtuale non rappresenta un esame sostitutivo della colonscopia endoscopica, ma una valida integrazione ad essa.
Colonscopia Tradizionale
La colonscopia tradizionale è un esame diagnostico fondamentale che permette la visualizzazione diretta dell’interno del colon e del retto. Come accennato, prevede l’introduzione attraverso l’ano di un endoscopio, uno strumento sottile e flessibile dotato di una telecamera in punta e di una fonte di luce, che viene fatto risalire lungo tutto il colon, fino all’ultimo tratto dell’intestino tenue (ileo), permettendo al medico di esaminare la superficie interna delle pareti intestinali.
A seconda della porzione esaminata, si parla di retto-sigmoidoscopia se si visualizzano solo gli ultimi 20-30 centimetri (retto e sigma) o di pancolonscopia (o semplicemente colonscopia) se si esplora tutto il colon e l’ileo terminale.
In genere, viene prescritta dai medici per le seguenti motivazioni:
- screening del cancro del colon-retto in persone a partire dai 50 anni o in persone a più alto rischio a età inferiore (familiarità di primo grado);
- test positivo per sangue occulto nelle feci;
- valutazione di sintomi intestinali come sanguinamento rettale, dolore addominale cronico, cambiamenti nelle abitudini intestinali;
- sorveglianza in pazienti con storia di polipi o cancro del colon-retto;
- diagnosi e valutazione dell’estensione di malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI);
- individuazione della causa di anemia da carenza di ferro di origine inspiegabile;
- rimozione di polipi riscontrati durante altri esami.
Come si svolge la colonscopia tradizionale?
Anche in questo caso, prima dell’esame, il paziente deve sottoporsi a un’accurata preparazione intestinale per eliminare completamente le feci che ostacolerebbero la visione.
Questa preparazione include generalmente una dieta priva di fibre nei 2-3 giorni precedenti l’esame, evitando frutta, verdura, cereali integrali e legumi. Dal giorno o dalla sera precedente l’esame, è di solito necessario seguire una dieta totalmente liquida.
Un aspetto cruciale della preparazione è l’assunzione di un lassativo per pulire l’intestino, nelle modalità indicate dal centro medico presso il quale si esegue la procedura.
Il giorno dell’esame, al paziente viene solitamente somministrato un sedativo e un antidolorifico per via endovenosa per favorire il rilassamento e ridurre fastidio o dolore.
La colonscopia ha una durata media di 15-30 minuti. Durante la procedura, il paziente è generalmente sdraiato sul fianco sinistro in posizione fetale. Per distendere le pareti del colon e migliorare la visualizzazione, viene insufflata anidride carbonica (CO2) attraverso il colonscopio. Questo può causare una sensazione di gonfiore o modesto dolore.
Il medico osserva le immagini trasmesse dalla telecamera su un monitor e, se necessario, può prelevare piccoli frammenti di tessuto (biopsie) per l’analisi microscopica.
Un vantaggio fondamentale della colonscopia tradizionale è proprio questo, ovvero la possibilità di rimuovere direttamente eventuali polipi (polipectomia o mucosectomia), protuberanze della mucosa che possono evolvere in tumori maligni. La rimozione dei polipi viene effettuata tramite strumenti specifici introdotti attraverso l’endoscopio.
Al termine dell’esame, il paziente dovrà essere accompagnato a casa e non potrà guidare per 24 ore a causa dell’effetto dei sedativi. È consigliabile rimanere a riposo per il resto della giornata.
Vantaggi della colonscopia tradizionale
Vediamo quali sono i principali vantaggi associati alla colonscopia ottica o endoscopica:
- visualizzazione diretta e completa del colon e del retto;
- come detto, possibilità di eseguire biopsie per l’analisi istologica di eventuali anomalie;
- possibilità di rimuovere polipi (polipectomia), prevenendo così il cancro del colon-retto. La rimozione dei polipi durante l’esame offre un beneficio terapeutico immediato;
- accuratezza diagnostica elevata per diverse patologie del colon, inclusi tumori, polipi, malattie infiammatorie e diverticoli;
- è considerata il gold standard per lo screening e la diagnosi del cancro del colon-retto, specialmente in caso di positività al test del sangue occulto nelle feci o familiarità.
Svantaggi e limiti della colonscopia tradizionale
Vediamo, ora, gli svantaggi e i limiti della procedura tradizionale:
- invasività dovuta all’inserimento dell’endoscopio nel colon;
- potenziale discomfort o dolore durante l’esame, sebbene generalmente alleviato dalla sedazione;
- necessità di una preparazione intestinale rigorosa, spesso considerata fastidiosa dai pazienti. Una preparazione inadeguata può compromettere la qualità dell’esame e richiedere la sua ripetizione;
- rischio, seppur raro, di complicazioni, come perforazione intestinale o emorragia, soprattutto in seguito a biopsie o rimozione di polipi;
- l’esplorazione completa del colon può essere problematica in caso di colon particolarmente lungo e tortuoso o presenza di aderenze;
- richiede che il paziente sia accompagnato e non guidi nelle ore successive all’esame a causa della sedazione.
Nonostante la sua natura invasiva e la necessità di una preparazione impegnativa, i suoi vantaggi, in particolare la possibilità di effettuare biopsie e rimuovere polipi, la rendono uno strumento insostituibile nella pratica clinica.
Colonscopia virtuale vs tradizionale: quale scegliere?
La scelta tra colonscopia virtuale e tradizionale dipende da vari fattori, tra cui i seguenti:
- scopo dell’esame: se lo scopo principale è lo screening in una persona senza sintomi e senza un alto rischio, la colonscopia virtuale può essere un’opzione meno invasiva, soprattutto per chi teme la procedura tradizionale. Tuttavia, in caso di positività al test del sangue occulto nelle feci o in presenza di familiarità di primo grado per il cancro del colon-retto, la colonscopia tradizionale è spesso raccomandata perché permette anche l’asportazione di eventuali polipi;
- preferenze del paziente: alcuni pazienti preferiscono la colonscopia virtuale per la sua natura meno invasiva e la mancanza di sedazione, consentendo un rapido ritorno alle attività quotidiane. Altri potrebbero preferire la colonscopia tradizionale per la possibilità di risolvere immediatamente eventuali anomalie riscontrate;
- condizioni mediche: la colonscopia virtuale può essere più indicata per pazienti anziani, fragili o con controindicazioni alla colonscopia tradizionale. È utile anche quando la colonscopia tradizionale risulta incompleta;
- rischio di lesioni: nei pazienti con un basso rischio di polipi o neoplasie, la colonscopia virtuale potrebbe essere preferibile. Tuttavia, in caso di sospetto elevato di patologia, la colonscopia tradizionale rimane l’indagine migliore perché permette l’esecuzione di biopsie.
Insomma, la colonscopia tradizionale rimane il gold standard per lo screening e la diagnosi del cancro del colon-retto, ma quella virtuale rappresenta una valida alternativa meno invasiva, particolarmente utile in determinate situazioni.
In ogni caso, la decisione su quale esame scegliere dovrebbe essere presa in consultazione con il proprio medico, valutando attentamente i benefici e i limiti di ciascuna procedura in relazione alla situazione clinica individuale.
Domande frequenti (FAQ)
Generalmente è ben tollerata e meno invasiva della colonscopia tradizionale. A parte una sensazione di gonfiore, non si avverte dolore.
Può provocare fastidio o modesto dolore, legato soprattutto all’aria introdotta. Tuttavia, viene spesso eseguita con sedazione per ridurre il disagio.
La colonscopia virtuale di solito non richiede anestesia o sedazione. Per la colonscopia tradizionale, viene comunemente somministrato un sedativo e un antidolorifico. In rari casi, la colonscopia tradizionale può essere eseguita senza sedazione, ma la tolleranza è inferiore. La sedazione comporta rari rischi.
Entrambe le procedure richiedono una preparazione intestinale per pulire il colon. Per la colonscopia virtuale, la preparazione è generalmente più blanda, con una dieta priva di scorie e un farmaco emolliente non lassativo. La colonscopia tradizionale richiede una preparazione più completa con lassativi e una dieta liquida.
La colonscopia virtuale dura circa 12-15 minuti. La colonscopia tradizionale dura in genere 15-30 minuti, ma può variare a seconda della necessità di biopsie o rimozione di polipi.
La colonscopia virtuale comporta un basso rischio di complicanze. La colonscopia tradizionale presenta rari rischi come perforazione o sanguinamento, soprattutto in caso di rimozione di polipi.
Dopo la colonscopia virtuale, di solito si può tornare alle normali attività quotidiane. Dopo la colonscopia tradizionale con sedazione, è necessario farsi accompagnare e non si può guidare per 24 ore.
La colonscopia virtuale ha un’alta accuratezza per i polipi di dimensioni pari o superiori a 6 mm, ma la sua sensibilità diminuisce per i polipi più piccoli e per le lesioni piatte.
Se viene rilevato un polipo durante la colonscopia virtuale, il paziente viene generalmente indirizzato a una colonscopia tradizionale per la rimozione e la biopsia.
Entrambe le tecniche possono essere utilizzate per lo screening. La scelta dipende da vari fattori, tra cui le linee guida locali, le preferenze del paziente e le condizioni cliniche. La colonscopia tradizionale ha il vantaggio di permettere la rimozione immediata dei polipi.