Odontoma: cos’è, sintomi e come comportarsi

da | Feb 3, 2021 | Salute

Un odontoma è il tipo più comune di tumore odontogene, ovvero tumori che hanno origine dai tessuti dentari.

Non è molto comune, ed è di difficile individuazione e diagnosi, perché molto spesso non provoca sintomi o dolore, e solo in alcuni casi si manifesta in modo evidente.

È molto frequente, infatti, che si evidenzi la presenza di un odontoma solo facendo degli accertamenti per altri interventi odontoiatrici, ad esempio effettuando una radiografia. 

Approfondiamo insieme. 

Cos’è un odontoma

Abbiamo visto che un odontoma è un tumore che coinvolge i tessuti dentari, ed è tecnicamente inserito nella categoria dei tumori odontogeni calcificati benigni.

Il termine odontoma era originariamente utilizzato in medicina e odontoiatria per indicare qualsiasi tumore e/o lesione simile a un tumore, come ad esempio le cisti neoplastiche.

Nello specifico, invece, gli odontomi sono amartomi, ovvero lesioni benigne, e rappresentano il 22% dei tumori odontogeni, il che li rende i tumori odontogeni benigni più comuni di origine epiteliale e mesenchimale. 

In media vengono diagnosticati e individuati nel periodo che va dall’adolescenza alla maturità, quindi tra i 14 e i 20 anni, e risultano più frequenti nelle donne

Odontoma complesso e Odontoma composto

Nel corso dei decenni, vari studi hanno prodotto classificazioni differenti degli odontomi, ma quella generalmente più diffusa e accettata è la seguente:

  1. odontomi composti: quando è composto da tutti i tessuti odontogeni in uno schema ordinato che si traduce in molte strutture simili ai denti, ma senza una somiglianza morfologica con gli stessi;
  2. odontomi complessi: quando i tessuti dentali calcificati sono semplicemente disposti in una massa irregolare che non ha alcuna somiglianza morfologica con i denti rudimentali.

Entrambi sono formati da smalto e dentina, ma presentano o possono presentare anche quantità variabili di cemento e polpa dentale.

L’incidenza dell’odontoma complesso è leggermente inferiore rispetto a quello composto, ed è compresa tra il 5 e il 30%, contro il 9-37% di quest’ultimo.

Secondo quanto riportato dal National Center for Biotechnology Information della U.S. National Library of Medicine, la maggior parte degli odontomi nel segmento anteriore delle mascelle sono di tipo composito composto (61%), mentre la maggioranza nel segmento posteriore è di tipo composito complesso (34%). 

Curiosamente, entrambi i tipi di odontomi si verificano più frequentemente sul lato destro della mascella rispetto a quello sinistro. 

Odontoma: sintomi e diagnosi

Abbiamo già accennato alla natura spesso asintomatica di questi tumori benigni, ma in alcuni casi gli odontomi possono manifestarsi nei seguenti modi: 

  • denti inclusi, ovvero che non sono riusciti ad uscire del tutto dalla gengiva;
  • denti decidui persistenti, ovvero i denti che comunemente chiamiamo denti da latte che non cadono in modo naturale, come dovrebbe avvenire durante l’infanzia;
  • gonfiore e segni di infezione;
  • spostamento dei denti e malocclusione;
  • gli odontomi complessi spesso causano un’espansione ossea lieve o addirittura marcata.

Come è facile immaginare, in assenza di sintomi è davvero difficile eseguire una diagnosi di odontoma, è necessario sottoporsi a una radiografia. Ecco perché, come accennato all’inizio dell’articolo, quasi sempre si scopre la presenza di un odontoma perché si è eseguita una radiografia per altri interventi odontoiatrici.  

In seguito si effettua un esame istologico per definire la natura del tumore.

Come si cura un odontoma

Un odontoma tende a crescere molto poco, ciò nonostante non dovrebbe essere sottovalutato o ignorato, perché potrebbe favorire la formazione di cisti o altre patologie. 

A causa della recidiva molto bassa, il trattamento consiste nella rimozione chirurgica della lesione.

Trattandosi di un tumore capsulato, la sua rimozione è una procedura chirurgica relativamente semplice, ma occorre prestare particolare attenzione per rimuoverlo totalmente al fine di evitare una ricaduta. 

In genere l’intervento non provoca danni ai denti adiacenti.

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