TSH reflex: a cosa serve e quando eseguirlo

da | Mar 29, 2022 | Salute

Il Piano Sanitario del Fondo di assistenza sanitaria integrativa Enfea Salute prevede, nell’ambito della Prevenzione medico guidata, vari esami di controllo, tra cui il TSH reflex (o riflesso)

Si tratta di un semplice esame ematico – tramite prelievo di sangue – raccomandato dai medici endocrinologi per la diagnosi o il controllo periodico della salute della tiroide

Infatti, i soggetti affetti da malattie della tiroide, come l’ipotiroidismo o l’ipertiroidismo, hanno bisogno di controllare periodicamente i valori di alcuni parametri, uno dei quali è proprio il TSH. 

Ma cos’è il TSH, a cosa serve controllarne i valori, come si esegue il test TSH reflex e quando è raccomandato? Approfondiamo insieme. 

Cos’è il TSH

TSH è l’acronimo dell’inflese “thyroid stimulating hormone”, che corrisponde all’italiano “ormone stimolante la tiroide”, un’espressione che ci fa già capire un po’ di cosa si parla, ovvero di un ormone che stimola la tiroide

Ma cosa significa? A cosa serve di preciso questo ormone? 

L’ormone TSH o tireotropina è prodotto dall’ipofisi, altrimenti nota come ghiandola pituitaria, che si trova alla base del cervello, e la sua funzione consiste, come accennato, nello stimolare la produzione da parte della tiroide di tiroxina (T4) e triiodotironina (T3), che a loro volta regolano la produzione di TSH, in un equilibrio perfetto. 

L’obiettivo è mantenere i livelli di questi ormoni nel sangue costanti

TSH, T3 e T4: un equilibrio essenziale

Come funziona questo processo? Lo spiega in modo molto chiaro un articolo pubblicato sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità issalute.it, dove si legge quanto segue: 

“In condizioni di malfunzionamento della tiroide, questo equilibrio si rompe. Infatti se i livelli di ormoni tiroidei sono troppi alti (ipertiroidismo) l’ipofisi non produce TSH e i livelli dell’ormone TSH nel sangue diventano così bassi da non essere misurabili. Diversamente, se la tiroide non funziona a sufficienza i livelli di ormoni tiroidei diventano troppo bassi (ipotiroidismo) e l’ipofisi aumenta la produzione di TSH nel tentativo di stimolare la tiroide a produrre più ormoni.”

Cosa succede, in pratica? 

Se la tiroide è iperattiva, quindi produce troppi ormoni T3 e T4, causando così una condizione di ipertiroidismo, l’ipofisi non produce più TSH, i cui valori risultano quindi bassissimi se non assenti

Se, invece, la tiroide è poco attiva, e produce pochi ormoni T3 e T4 (ipotiroidismo), allora l’ipofisi aumenta la produzione di TSH affinché la nostra ghiandola possa essere stimolata e riprendere a funzionare in modo adeguato. Ne consegue, quindi, che i valori di TSH in caso di ipotiroidismo risultano molto alti

Quindi, sintetizzando: 

  • ipotiroidismo = valori TSH alti;
  • ipertiroidismo = valori TSH bassi

Sembra contro intuitivo, ma è così che funziona il nostro organismo.  

Cos’è il test TSH reflex

Il test TSH reflex consente, attraverso un semplice prelievo di sangue, di misurare la quantità di questo ormone nel sangue.

Spesso, soprattutto se il paziente presenta particolari sintomi associati a malattie della tiroide o per controlli di routine in soggetti a cui è stata già diagnosticata la patologia e stanno seguendo una terapia, l’endocrinologo prescrive il controllo di questo valore insieme a quelli del T3 e del T4

In effetti, in presenza di una disfunzione tiroidea il primo valore a risultare alterato è proprio il TSH, che a sua volta poi influenza anche gli altri.  

L’esame può essere eseguito in qualsiasi momento della giornata, non è necessaria alcuna preparazione, e risulta non invasivo o pericoloso, se si esclude il fastidio della piccola puntura nel braccio. 

In genere non è necessario interrompere l’assunzione dei medicinali prima di controllare il livello di TSH, ma è buona pratica informare il proprio medico in merito alla questione perché alcuni farmaci possono influenzare la funzione tiroidea, compromettendo l’attendibilità dei valori del test. 

Perché sottoporsi al test TSH reflex

Abbiamo spiegato che tra TSH, tiroide , T3 e T4 c’è un equilibrio molto complesso da raggiungere, e che un malfunzionamento può causare alterazioni a cascata ed una serie di problemi di salute anche gravi.  

È forse il caso di ricordare, infatti, che dal corretto funzionamento della tiroide dipendono molteplici aspetti della nostra vita, dal metabolismo alla produzione di particolari proteine, passando per la frequenza cardiaca, la nostra capacità di bruciare calorie, la fertilità, la digestione e la crescita. 

Insomma, una tiroide ben funzionante è essenziale per la nostra vita

Per questo motivo, in presenza di determinati sintomi associati a ipotiroidismo e ipertiroidismo, il medico può prescrivere un esame TSH reflex per eseguire una diagnosi. 

Quali sono questi sintomi? I principali sono i seguenti: 

  • ansia;
  • perdita di peso;
  • tremori alle mani;
  • aumento della frequenza cardiaca;
  • gonfiore;
  • rigonfiamento degli occhi;
  • difficoltà a dormire;
  • aumento di peso;
  • stanchezza;
  • perdita di capelli;
  • periodi mestruali irregolari;
  • stipsi.

Inoltre, si raccomanda questo esame anche per effettuare controlli alla nascita e accertare un eventuale ipotiroidismo congenito – in Italia, per legge, ai neonati viene prelevato un campione di sangue con una piccola puntura sul tallone per fare un controllo prima di essere dimessi dopo il parto – scoprire malattie della tiroide e monitorare l’efficacia delle cure, approfondire problemi di sterilità nella donna e valutare la funzione dell’ipofisi.

Vediamo, ora, quali sono i valori di riferimento che ci consentono di capire se i livelli di TSH nel sangue sono normali, troppo bassi o troppo alti.

Quali sono i valori normali del TSH?

I valori del TSH variano in base a diversi parametri, come l’età e il sesso del paziente, per questo si invita ad attenersi ai range impiegati dal laboratorio di analisi

In generale, i valori del TSH oscillano tra 0,4 e 4 milliunità per litro (mU/L), questo vuol dire che un risultato inferiore o superiore potrebbe indicare una condizione di ipertiroidismo (valori bassi) o ipotiroidismo (valori alti)

Se i valori del test sono nella norma, si consiglia di ripetere l’esame dopo 6-12 mesi, ma sarà il medico a stabilire questo intervallo o la necessità di eseguirlo nuovamente. 

In caso, invece, di valori alterati, allora l’endocrinologo dovrà valutare il tipo di trattamento da iniziare, monitorando poi periodicamente i dati. 

ATTENZIONE:
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