Come riconoscere e curare la sindrome del tunnel carpale

da | Ott 15, 2024 | Salute

La sindrome del tunnel carpale è una delle condizioni più comuni che colpiscono la mano e il polso, causando dolore, formicolio e intorpidimento. 

Come vedremo più nel dettaglio nel corso dell’articolo, questo disturbo si verifica quando il nervo mediano, che attraversa il polso, viene compresso, influenzando negativamente le funzioni motorie e sensoriali della mano. 

Molti ignorano i primi segnali, attribuendoli a semplici stanchezze o sovraccarichi temporanei, ma senza una corretta diagnosi e trattamento, la sindrome può peggiorare e portare a complicazioni a lungo termine.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire come riconoscere i sintomi della sindrome del tunnel carpale, quali trattamenti adottare, con particolare attenzione alle soluzioni non chirurgiche, e quali comportamenti evitare per prevenire o gestire al meglio questa condizione.

Cos’è la sindrome del tunnel carpale?

La sindrome del tunnel carpale è una condizione medica causata dalla compressione del nervo mediano, che attraversa il polso passando tramite una struttura chiamata, appunto, tunnel carpale.

Ma cos’è questo tunnel carpale? Si tratta di uno stretto passaggio formato dalle ossa del polso e dai legamenti, e ospita non solo il nervo mediano, ma anche i tendini che controllano il movimento delle dita. 

Per visualizzare il punto esatto, può tornare utile questa immagine elaborata dal sito del Manuale MSD

tunnel carpale

Quando il tunnel carpale si restringe o subisce una pressione eccessiva, il nervo mediano viene schiacciato, causando sintomi che possono includere dolore, formicolio, intorpidimento e debolezza nella mano e nelle dita.

Questa condizione è particolarmente comune in persone che svolgono lavori o attività che richiedono movimenti ripetitivi del polso o delle dita, come digitare al computer, usare attrezzi manuali o suonare strumenti musicali. Tuttavia, può colpire chiunque e spesso peggiora nel tempo se non trattata adeguatamente.

Perché viene il tunnel carpale: cause e fattori di rischio

Non è sempre nota la causa della sindrome del tunnel carpale, che può derivare infatti da diversi fattori che contribuiscono a comprimere il nervo mediano all’interno del polso. 

Le cause più comuni associate a questo disturbo sono le seguenti:

  • movimenti ripetitivi: azioni ripetute che coinvolgono il polso e la mano, come digitare al computer, utilizzare attrezzi manuali o suonare strumenti, possono esercitare una pressione costante sul nervo mediano. Anche attività che comportano una presa prolungata o flessioni ripetute del polso possono aumentare il rischio;
  • patologie sottostanti: alcune malattie e condizioni di salute possono predisporre una persona a sviluppare la sindrome del tunnel carpale. Tra queste possiamo menzionare in particolare:
    • artrite reumatoide: l’infiammazione delle articolazioni può restringere lo spazio nel tunnel carpale;
    • diabete: la neuropatia diabetica, una delle principali complicanze del diabete, può danneggiare i nervi, rendendoli più suscettibili a lesioni;
    • ipotiroidismo: questa malattia endocrina può causare ritenzione idrica e gonfiore, aumentando la pressione nel tunnel carpale;
    • obesità: l’eccesso di peso può causare maggiore stress su polsi e articolazioni.
  • traumi e infortuni: fratture o lussazioni del polso possono alterare la struttura del tunnel carpale, restringendolo e comprimendo il nervo;
  • ritenzione idrica: le donne in gravidanza o le persone che soffrono di squilibri ormonali possono sperimentare ritenzione di liquidi, che aumenta la pressione all’interno del tunnel carpale;
  • stili di vita: alcune abitudini, come l’uso eccessivo del polso in posizione forzata o prolungata senza pause adeguate, possono esacerbare il rischio. L’ergonomia inadeguata sul posto di lavoro è un altro fattore chiave, così come una mancanza di pause frequenti durante attività ripetitive.

Insomma, questa condizione è spesso il risultato di una combinazione di fattori, quindi è importante identificare le possibili cause per poter prendere provvedimenti preventivi e curativi adeguati.

Perché sono più colpite le donne?

Secondo quanto riportato sul sito della APMARR – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, la sindrome del tunnel carpale colpisce più frequentemente le donne rispetto agli uomini, in particolare dopo la menopausa. 

Oltre il 90% delle persone sottoposte a cure per questa condizione, evidenzia l’associazione, è composto infatti da donne

Ma perché? 

Questa prevalenza è dovuta a diversi fattori legati alla costituzione e ai cambiamenti ormonali

Le donne, avendo una struttura ossea più minuta, possiedono uno spazio nel tunnel carpale più ristretto, il che aumenta la probabilità di compressione del nervo mediano. 

Inoltre, modificazioni ormonali significative, come quelle che avvengono durante la gravidanza o la menopausa, possono causare infiammazioni e rigonfiamenti dei tessuti molli del polso, contribuendo alla compressione del nervo e allo sviluppo della sindrome.

Come capire se si ha la sindrome del tunnel carpale?

Come accennato nell’introduzione, molto spesso i sintomi tipicamente associati alla sindrome del tunnel carpale vengono ignorati, sottovalutati o ricondotti ad altre cause, come la stanchezza o la postura. 

Questo, purtroppo, ritarda la diagnosi favorendo la comparsa di complicanze anche molto rilevanti. Di conseguenza, è di fondamentale importanza riconoscere i sintomi più comuni per poter intervenire tempestivamente. 

Ma come si fa a capire se si ha la sindrome del tunnel carpale? I sintomi più comuni a cui prestare attenzione sono i seguenti:

  • formicolio e intorpidimento: uno dei primi segnali è il formicolio o intorpidimento nella mano, in particolare nelle prime tre dita (pollice, indice e medio). Questi sintomi possono peggiorare di notte o al risveglio;
  • dolore al polso e alla mano: il dolore può estendersi dal polso fino al braccio, soprattutto se il nervo mediano è compresso per lunghi periodi. In alcuni casi, il dolore può essere percepito anche a riposo, diventando più acuto durante attività che richiedono movimenti del polso;
  • debolezza: con il progredire della condizione, è possibile avvertire una debolezza nella mano, rendendo difficile afferrare oggetti o eseguire movimenti di precisione. Le persone con tunnel carpale avanzato potrebbero anche avere difficoltà a tenere saldamente in mano oggetti piccoli;
  • sintomi notturni: il peggioramento dei sintomi durante la notte è comune, spesso causato dalla posizione del polso durante il sonno. Il formicolio può diventare così fastidioso da svegliare la persona, spingendola a scuotere la mano per cercare sollievo.

Se si sperimenta uno o più di questi sintomi, è importante consultare un medico per una diagnosi corretta e un trattamento tempestivo, evitando il peggioramento della condizione.

Quali esami fare per il tunnel carpale?

Per diagnosticare la sindrome del tunnel carpale, il medico eseguirà una combinazione di esami fisici e diagnostici volti a confermare la compressione del nervo mediano e a escludere altre condizioni con sintomi simili.

Gli esami fisici sono solitamente il primo passo per individuare la sindrome, e i più comuni sono:

  • test di Phalen (o segno di Phalen o manovra di Phalen): il paziente piega entrambi i polsi a 90 gradi, mettendo il dorso delle mani uno contro l’altro per circa 60 secondi. Se questo movimento provoca formicolio o intorpidimento nelle dita, è un segnale positivo di sindrome del tunnel carpale;
  • test di Tinel (o manovra di Tinel): il medico picchietta delicatamente sul nervo mediano lungo il polso. Se si avverte una sensazione di scossa o formicolio nelle dita, il test è positivo per la sindrome del tunnel carpale.

Se i sintomi e i risultati degli esami fisici indicano un possibile tunnel carpale, il medico potrebbe richiedere esami diagnostici più approfonditi per confermare la diagnosi, tra cui i più comuni sono i seguenti:

  • elettromiografia (EMG): questo esame misura l’attività elettrica dei muscoli. Viene utilizzato per determinare se il nervo mediano è danneggiato e in quale punto. L’elettromiografia è particolarmente utile per valutare la gravità della compressione e per escludere altre condizioni nervose;
  • studio della conduzione nervosa: insieme all’elettromiografia, questo test misura la velocità con cui i segnali elettrici viaggiano lungo i nervi del braccio e della mano. Un rallentamento del segnale nel nervo mediano può indicare una compressione del tunnel carpale;
  • ecografia: può essere usata per visualizzare il nervo mediano e verificare se ci sono anomalie strutturali, come l’ispessimento del nervo o una compressione evidente nel tunnel carpale.

Questi esami aiutano a confermare la diagnosi e a pianificare il trattamento più appropriato, garantendo che il paziente riceva la cura adeguata alla sua condizione.

Come si cura il tunnel carpale (con o senza operazione)?

La sindrome del tunnel carpale può essere trattata in diversi modi, a seconda della gravità dei sintomi e della risposta ai trattamenti iniziali. Esistono opzioni sia non chirurgiche che chirurgiche, con una preferenza per approcci conservativi nei casi meno gravi.

Trattamenti non chirurgici

Nella maggior parte dei casi lievi o moderati, i medici iniziano con trattamenti conservativi per alleviare i sintomi e ridurre la compressione del nervo mediano

Le principali opzioni sono le seguenti:

  • riposo e modifica delle attività: ridurre o evitare attività che aggravano i sintomi, come movimenti ripetitivi del polso o lavori manuali intensi, può aiutare a prevenire un peggioramento della condizione;
  • tutore per il polso: indossare un tutore durante la notte può aiutare a mantenere il polso in una posizione neutra, riducendo la pressione sul nervo mediano e alleviando i sintomi notturni. In alcuni casi, il tutore può essere indossato anche durante il giorno;
  • farmaci antinfiammatori: l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come ibuprofene o naprossene, può alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione intorno al nervo mediano;
  • iniezioni di corticosteroidi: se i sintomi non migliorano con i trattamenti iniziali, il medico può raccomandare iniezioni di corticosteroidi direttamente nel tunnel carpale. Queste iniezioni riducono l’infiammazione e alleviano temporaneamente la compressione del nervo, ma i benefici potrebbero non essere permanenti;
  • esercizi di stretching e fisioterapia: l’esecuzione di esercizi specifici per allungare e rafforzare il polso e la mano, così come la laserterapia, possono contribuire a migliorare i sintomi e prevenire il peggioramento della sindrome. Un fisioterapista può consigliare un programma personalizzato.

Trattamenti chirurgici

Se i trattamenti non chirurgici non riescono a migliorare i sintomi, o se la condizione è grave, può essere necessario un intervento chirurgico per alleviare la pressione sul nervo mediano.

Le opzioni sono, in genere, le seguenti:

  • chirurgia di rilascio del tunnel carpale: consiste nel tagliare il legamento trasverso del carpo, che comprime il nervo mediano, ampliando lo spazio nel tunnel carpale. La chirurgia può essere eseguita con tecniche tradizionali o endoscopiche (mini-invasiva);
  • chirurgia endoscopica: viene praticata una piccola incisione e, con l’aiuto di una telecamera, il chirurgo taglia il legamento con strumenti minimamente invasivi. Questa tecnica tende a ridurre i tempi di recupero e le cicatrici;
  • chirurgia a cielo aperto: il chirurgo esegue un’incisione sul palmo della mano per accedere al tunnel carpale e tagliare il legamento. Questa opzione è più invasiva delle altre, ma offre un campo di intervento più ampio.

La scelta tra intervento chirurgico tradizionale o endoscopico dipende dalla situazione individuale del paziente e dalla preferenza del chirurgo.

Quando scegliere la chirurgia?

L’intervento chirurgico è raccomandato in determinate condizioni, in particolare quando:

  • i sintomi sono gravi e non rispondono ai trattamenti conservativi;
  • il paziente presenta una significativa perdita di forza e funzionalità della mano;
  • l’elettromiografia o altri esami diagnostici mostrano danni al nervo mediano.

In generale, i pazienti che si sottopongono a chirurgia riportano un miglioramento significativo dei sintomi e della qualità della vita, soprattutto se l’intervento viene eseguito prima che si verifichino danni permanenti al nervo.

Ricordiamo agli iscritti al Fondo Enfea Salute che il Piano Sanitario prevede la copertura delle spese sostenute per sottoporsi a interventi al tunnel carpale, nell’ambito delle prestazioni in Ortopedia e Traumatologia, relative ai grandi interventi chirurgici. Per tutti i dettagli, invitiamo a consultare il nostro sito web, qui

Cosa succede se non si cura il tunnel carpale?

Ignorare la sindrome del tunnel carpale o ritardare il trattamento può portare a complicazioni a lungo termine in grado di compromettere in modo significativo la funzionalità della mano e la qualità della vita. 

Ma cosa succede se non si cura il tunnel carpale? Quali sono le complicanze a lungo termine?

  • danni permanenti al nervo mediano: se il nervo mediano viene compresso per un periodo prolungato, il danno può diventare irreversibile. Questo può portare a una perdita permanente delle sensazioni nelle dita (soprattutto pollice, indice e medio) e a una riduzione della capacità di movimento fine della mano;
  • perdita di forza: nel tempo, la debolezza muscolare nella mano può peggiorare, rendendo difficili attività quotidiane come afferrare oggetti, aprire barattoli o scrivere. Nei casi più gravi, si può verificare una degenerazione muscolare (atrofia) della base del pollice, con una significativa perdita di forza;
  • riduzione della mobilità: oltre alla perdita di forza, può verificarsi una diminuzione della flessibilità e della mobilità della mano. Questo rende difficoltosi i movimenti di precisione e le attività che richiedono l’uso delle dita, come digitare o manipolare piccoli oggetti.

Affrontare la sindrome del tunnel carpale in modo tempestivo è cruciale per prevenire il peggioramento dei sintomi e queste complicanze potenzialmente invalidanti.

Dove mettere il ghiaccio per il tunnel carpale?

L’uso del ghiaccio è un metodo semplice ed efficace per ridurre l’infiammazione e il dolore associati alla sindrome del tunnel carpale, a patto che venga applicato in modo corretto.

Vediamo, quindi, come procedere:

  • dove applicare: posizionare il ghiaccio sulla parte interna del polso, esattamente dove si trova il tunnel carpale. Questa è la zona in cui il nervo mediano passa e viene compresso;
  • come applicarlo: avvolgere un impacco di ghiaccio o una borsa del ghiaccio in un asciugamano sottile e posizionalo sul polso. Non applicare mai il ghiaccio direttamente sulla pelle per evitare ustioni da freddo;
  • durata: mantenere l’impacco di ghiaccio per 10-15 minuti, ripetendo l’applicazione fino a 2-3 volte al giorno, in base alle necessità.

In ogni caso, si raccomanda sempre un confronto con il proprio medico, per procedere nel migliore dei modi. 

Come dormire quando si ha il tunnel carpale?

La sindrome del tunnel carpale spesso peggiora durante la notte, poiché molte persone dormono con i polsi piegati, aumentando la pressione sul nervo mediano. Adottare una posizione corretta durante il sonno, quindi, può fare una grande differenza nel ridurre i sintomi notturni.

Vediamo, allora, alcune posizioni corrette per evitare la pressione sul nervo mediano:

  • tenere il polso dritto: è importante mantenere il polso in una posizione neutra durante la notte, evitando quindi di dormire con il polso piegato o sotto il corpo, poiché queste posizioni aumentano la pressione sul nervo mediano;
  • dormire con il braccio esteso: è utile cercare di dormire con il braccio lungo il fianco, evitando di piegare il polso o posizionarlo sopra la testa. Se necessario, usare un cuscino per sostenere il braccio in una posizione confortevole.

In alcuni casi, si consiglia l’uso di supporti o tutori durante la notte. Indossare un tutore che mantiene il polso dritto durante la notte è un’ottima soluzione per ridurre la pressione sul nervo, perché impedisce movimenti involontari che potrebbero peggiorare i sintomi.

Infine, si consiglia di evitare coperte troppo pesanti, che possono esercitare una pressione eccessiva sui polsi, peggiorando i sintomi. 

Seguendo queste indicazioni, è possibile ridurre il disagio notturno e migliorare la qualità del sonno quando si ha la sindrome del tunnel carpale.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.