Laserterapia: cos’è, come funziona e a cosa serve

da | Lug 29, 2021 | Salute

Il panorama medico è in continua evoluzione, e le innovazioni tecnologiche svolgono un ruolo fondamentale nel migliorare la qualità della vita dei pazienti e nella promozione della guarigione. Da questo punto di vista, la laserterapia si pone all’avanguardia come una modalità di trattamento non invasiva ed efficace per una vasta gamma di condizioni mediche, in particolare nell’ambito della fisioterapia.

Questa tecnologia innovativa, infatti, ha dimostrato notevoli potenzialità nel ridurre il dolore, accelerare il processo di guarigione, migliorare la circolazione e favorire la rigenerazione dei tessuti.

Per questa ragione, il Fondo Enfea Salute, nell’ambito delle prestazioni di Alta Specializzazione previste dal Piano Sanitario, provvede al pagamento delle spese per numerose prestazioni extraospedaliere, tra cui la laserterapia a scopo fisioterapico

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire in cosa consiste la laserterapia, a cosa serve, quando viene prescritta e come funziona.

Cos’è la laserterapia?

La laserterapia è una forma di terapia medica non invasiva che utilizza la luce laser, ossia un fascio coerente di luce di una specifica lunghezza d’onda, per trattare una varietà di condizioni mediche

Per comprendere cosa sia la laserterapia, è necessario partire dal concetto stesso di Laser

Infatti, non molti sanno che la parola Laser è in realtà una sigla, un acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation (in italiano, “Amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione”).

Si tratta di una tecnologia basata sull’emissione di luce, e il Laser non è altro che il dispositivo che produce questa particolare luce.

I laser utilizzati in medicina sono di bassa potenza, a differenza dei laser ad alta potenza utilizzati in altre applicazioni, come la chirurgia. L’energia luminosa dei laser a bassa potenza penetra nei tessuti senza causare danni termici significativi, rendendo il trattamento sicuro e praticamente indolore.

Questa tecnologia è basata sull’interazione tra il raggio laser e i tessuti biologici, stimolando processi cellulari che favoriscono la guarigione (c.d. biostimolazione), il sollievo dal dolore e il miglioramento della funzione dei tessuti. 

Si ritiene, infatti, che la laserterapia influisca sulla funzione delle cellule del tessuto connettivo, acceleri la riparazione del tessuto connettivo e agisca come agente antinfiammatorio.

A cosa serve la laserterapia?

La laserterapia è un’importante risorsa in varie branche della medicina, e viene utilizzata per trattare una vasta gamma di condizioni muscolo scheletriche, lesioni sportive e disturbi neurologici

Viene solitamente impiegata come parte di un approccio terapeutico integrato per fornire sollievo dal dolore, accelerare la guarigione, ridurre l’infiammazione e migliorare la funzionalità dei tessuti coinvolti. 

Ecco alcuni dei principali utilizzi della laserterapia:

  • sollievo dal dolore – agisce sulle terminazioni nervose per ridurre la trasmissione dei segnali di dolore al cervello, fornendo un rapido sollievo da dolori muscolari, articolari, tendinei e neuropatici. Questa azione analgesica è particolarmente utile per ridurre il dolore acuto o cronico associato a lesioni, condizioni degenerative e disturbi nervosi;
  • guarigione di lesioni muscolari e tendinee – la luce laser accelera la produzione di collagene e promuove la rigenerazione dei tessuti, facilitando la guarigione di distorsioni, stiramenti, strappi muscolari, tendiniti e borsiti. Questo aiuta a riparare i tessuti danneggiati e a ridurre i tempi di recupero;
  • riduzione dell’infiammazione – ha un’azione antinfiammatoria che aiuta a ridurre il gonfiore e l’infiammazione nei tessuti interessati da lesioni o disturbi come l’artrite;
  • trattamento delle patologie articolari – la laserterapia può essere utilizzata per trattare diverse patologie articolari, come l’artrosi, aiutando a migliorare la mobilità articolare, ridurre il dolore e favorire la riparazione del tessuto cartilagineo;
  • recupero dopo interventi chirurgici è spesso utilizzata nella fase post-operatoria per ridurre il dolore e accelerare la guarigione delle ferite chirurgiche;
  • gestione delle lesioni sportive gli atleti possono beneficiare della laserterapia per trattare lesioni sportive comuni, come distorsioni, stiramenti, tendiniti e contusioni, aiutando a velocizzare il recupero e il ritorno all’attività fisica;
  • terapia neurologica – in alcuni disturbi neurologici, come la neuropatia periferica o la nevralgia, può essere utilizzata per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità nervosa;
  • miglioramento della circolazione – stimola il flusso sanguigno locale, migliorando l’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti e accelerando il processo di guarigione.

La laserterapia è solitamente ben tollerata dai pazienti e non comporta effetti collaterali significativi. Viene utilizzata sia in combinazione con altre terapie, come la fisioterapia, la terapia manuale e l’esercizio terapeutico, sia come trattamento autonomo, a seconda delle specifiche esigenze del paziente e della condizione trattata.

Tuttavia, è importante che venga eseguita da un fisioterapista o professionista sanitario esperto, che abbia una comprensione approfondita dell’anatomia, della fisiologia e dell’utilizzo appropriato del laser per garantire risultati ottimali e sicurezza nel trattamento.

Quando fare la laserterapia?

Abbiamo visto che la laserterapia può avere molteplici applicazioni in ambito medico e fisioterapico. In effetti, il medico può prescrivere questo specifico trattamento in presenza di numerose condizioni, tra cui le seguenti.

  • Distorsioni e stiramenti muscolari: può aiutare a ridurre il dolore e accelerare la guarigione di lesioni muscolari causate da distorsioni o stiramenti.
  • Tendiniti e borsiti: può essere utilizzata per ridurre l’infiammazione e promuovere la guarigione di tendiniti (infiammazione dei tendini) e borsiti (infiammazione delle borse sinoviali).
  • Artrosi: può essere utile per alleviare il dolore e migliorare la mobilità nelle persone con artrosi, una condizione degenerativa delle articolazioni.
  • Lombalgie e cervicalgie: può essere prescritta per alleviare il dolore associato a disturbi della schiena e del collo.
  • Neuropatie periferiche: può aiutare a ridurre il dolore e migliorare la funzione nervosa in persone con neuropatie periferiche, come la neuropatia diabetica.
  • Ferite e ulcere cutanee: può favorire la cicatrizzazione e la guarigione di ferite e ulcere cutanee, accelerando la rigenerazione dei tessuti.
  • Cicatrici e cheloidi: può essere utilizzata per migliorare l’aspetto delle cicatrici e dei cheloidi, promuovendo una più uniforme produzione di collagene.
  • Sindrome dolorosa regionale complessa (SDRC): può essere utilizzata per gestire il dolore e migliorare la funzione nelle persone con SDRC, una condizione dolorosa cronica che colpisce una particolare regione del corpo.
  • Lesioni sportive: può essere impiegata per trattare lesioni sportive comuni, come contusioni, strappi muscolari, tendiniti e affaticamento muscolare.
  • Problemi dermatologici: può essere utilizzata per trattare condizioni della pelle, come acne, eczema e psoriasi.

Inoltre, la laserterapia è indicata anche all’interno di una terapia riabilitativa, ad esempio dopo la rimozione di apparecchi gessati o in seguito ad interventi chirurgici ortopedici. 

Chi non può fare la laserterapia: controindicazioni 

La laserterapia è generalmente considerata una procedura sicura e ben tollerata da molti pazienti, ma ci sono alcune condizioni e situazioni in cui potrebbe essere controindicata o richiedere una valutazione e un’attenzione particolare.

Per quanto riguarda i soggetti a rischio che non possono sottoporsi alla laserterapia si fa riferimento a:

  • pazienti con patologie tumorali – non dovrebbe essere utilizzata direttamente sulla zona in cui è presente un tumore o nelle immediate vicinanze, poiché potrebbe interferire con la crescita o la progressione del tumore;
  • pazienti con patologie emorragiche le persone che soffrono di patologie emorragiche o prendono farmaci anticoagulanti dovrebbero essere trattate con cautela, poiché il laser potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento;
  • pazienti con fotofobia – la fotofobia è una sensibilità eccessiva alla luce, e i pazienti con questa condizione potrebbero trovare fastidiose le luci del laser durante il trattamento;
  • pazienti con ipersensibilità alla luce – individui con condizioni che li rendono estremamente sensibili alla luce, come l’orticaria solare, dovrebbero evitare la laserterapia;
  • pazienti con tiroide iperattiva non dovrebbe essere applicata direttamente sulla ghiandola tiroidea in caso di ipertiroidismo;
  • donne in gravidanza – anche se è generalmente considerata sicura durante la gravidanza, la sicurezza per il feto non è completamente confermata, quindi potrebbe essere evitata, soprattutto nei primi tre mesi di gravidanza;
  • pazienti con lesioni oculari il laser non dovrebbe essere utilizzato direttamente sugli occhi o nelle vicinanze, poiché potrebbe danneggiare la retina o altre strutture oculari sensibili.

È importante sottolineare che la valutazione del candidato alla laserterapia dovrebbe essere effettuata da un professionista sanitario qualificato, come un medico o un fisioterapista, che terrà conto della storia clinica del paziente, delle condizioni mediche esistenti e delle possibili controindicazioni prima di avviare il trattamento. 

La sicurezza e l’efficacia della laserterapia dipendono dalla corretta applicazione e dalla scelta appropriata dei parametri del laser per ciascun paziente.

Come si svolge la seduta di laserterapia

Sottoporsi a una seduta di laserterapia non comporta una preparazione nelle ore o giorni che la precedono, e non prevede limitazioni al termine della stessa. 

È sufficiente recarsi presso l’ambulatorio o lo studio del fisioterapista specializzato in laserterapia, stendersi o sedersi sul lettino, scoprire il punto interessato dal trattamento, e attendere circa 10-20 minuti, durante i quali il professionista applicherà il laser con un apposito strumento

Il laser non provoca dolore, è però possibile avvertire solo una sensazione di calore o un lieve formicolio

Al termine del trattamento si può tornare tranquillamente a casa e riprendere le normali attività, facendo solo cura a non esporre il punto coinvolto al sole.

Ma quanti cicli di laserterapia si possono fare? Il numero di sedute e la frequenza del trattamento dipendono dalla condizione specifica e dalla risposta individuale del paziente. In alcuni casi, possono essere necessarie più sedute settimanali, mentre in altri potrebbe essere sufficiente un trattamento meno frequente.

A cosa serve la laserterapia antalgica?

La laserterapia antalgica, come suggerisce il termine “antalgica” (da “anti”, che significa contro, e “algia”, che significa dolore), è una forma di laserterapia mirata a fornire sollievo dal dolore

Si tratta di una modalità terapeutica specificamente progettata per trattare il dolore acuto o cronico in diverse parti del corpo.

La laserterapia antalgica utilizza laser a bassa potenza con specifiche lunghezze d’onda per agire sui tessuti danneggiati o infiammati, in modo da ridurre il dolore e alleviare il disagio associato a diverse condizioni mediche. 

Questo tipo di laserterapia offre diversi benefici che contribuiscono al sollievo del dolore, tra cui i seguenti. 

  • Riduzione dell’infiammazione: il laser a bassa potenza ha un’azione antinfiammatoria che aiuta a diminuire il processo infiammatorio responsabile di molte condizioni dolorose, come tendiniti, borsiti e artriti.
  • Stimolazione della produzione di endorfine: favorisce la liberazione di endorfine, sostanze chimiche naturali prodotte dal corpo che hanno proprietà analgesiche e agiscono come “antidolorifici naturali”.
  • Miglioramento della circolazione sanguigna: la luce laser aumenta il flusso di sangue nella zona trattata, favorendo il trasporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti e accelerando il processo di guarigione.
  • Riduzione della trasmissione dei segnali di dolore: il trattamento con laser può bloccare temporaneamente le vie nervose coinvolte nella trasmissione del dolore al cervello, riducendo la percezione del dolore.

Uno dei vantaggi significativi della laserterapia antalgica è la sua natura non invasiva, che evita la necessità di procedure chirurgiche o farmaci che possono causare effetti collaterali indesiderati. Inoltre, è spesso ben tollerata dai pazienti di diverse età e può essere utilizzata in combinazione con altre terapie.

ATTENZIONE:
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