L’aneurisma rappresenta una delle emergenze mediche più insidiose e potenzialmente fatali, soprattutto nei Paesi sviluppati.
Caratterizzato da una dilatazione anomala di un vaso sanguigno causata dall’indebolimento della sua parete, può manifestarsi in diverse parti del corpo, ma è particolarmente preoccupante quando colpisce arterie vitali come l’aorta o i vasi cerebrali.
Poiché molti aneurismi crescono lentamente e possono rimanere asintomatici fino a quando non raggiungono dimensioni pericolose o si rompono, spesso sono difficili da rilevare e trattare precocemente, ma la loro rottura provoca un’emorragia interna massiva che può rapidamente diventare letale senza un intervento medico immediato.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è un aneurisma, quali sono le cause e i fattori di rischio, come si riconosce e come si affronta.
Di cosa parliamo in questo articolo
Cos’è un aneurisma
Un aneurisma è una dilatazione anomala di un vaso sanguigno, causata dall’indebolimento della parete del vaso stesso.
Cosa vuol dire? Semplificando, possiamo immaginare il vaso sanguigno come un tubicino, al cui interno passa il sangue. Se il tubicino si indebolisce, perde elasticità, e può cedere alla pressione esercitata dal sangue, provocando un rigonfiamento in un punto, rendendolo più debole e soggetto a rotture.
Per capire meglio di cosa si tratta, consigliamo la visione di questo video elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità, disponibile qui.
L’aneurisma può verificarsi in diverse parti del corpo, ma è più comune nelle arterie, specialmente nell’aorta – l’arteria principale che porta sangue dal cuore al resto del corpo – nel cervello, nelle gambe, nella milza e nell’intestino.
Diversi tipi di aneurisma
Come accennato prima, un aneurisma può formarsi in varie parti del corpo, ma le forme più comuni sono le seguenti.
- Aneurisma aortico: dilatazione dell’aorta, il principale vaso sanguigno che trasporta il sangue dal cuore al corpo, e può verificarsi sia nell’aorta toracica che addominale.
- Aneurisma dell’aorta toracica: si forma nella parte dell’aorta che attraversa il torace, e può causare dolore toracico, tosse o difficoltà respiratorie; può diventare pericoloso se si rompe.
- Aneurisma dell’aorta addominale: si sviluppa nella parte dell’aorta che passa attraverso l’addome; può provocare dolore addominale o alla schiena e, se si rompe, può causare un’emorragia interna letale.
- Aneurisma cerebrale (o ictus emorragico): si verifica nelle arterie del cervello; la sua rottura causa un’emorragia intracranica, spesso potenzialmente fatale, che può portare a ictus emorragico.
- Aneurisma dell’arteria poplitea: colpisce l’arteria dietro il ginocchio (arteria poplitea) e può causare dolore alla gamba o complicazioni come la formazione di coaguli che possono bloccare il flusso sanguigno.
- Aneurisma dell’arteria mesenterica: si forma nelle arterie che forniscono sangue all’intestino; può causare dolore addominale e complicazioni come ischemia intestinale se si rompe.
- Aneurisma dell’arteria splenica: si sviluppa nell’arteria che rifornisce di sangue la milza; spesso asintomatico, può causare dolore addominale o emorragia interna se si rompe, ed è particolarmente pericoloso in gravidanza.
Individuare il punto interessato è di fondamentale importanza per intervenire in tempo e ridurre il rischio di complicanze molto gravi, spesso fatali.
Cause e fattori di rischio
Le cause e i fattori di rischio degli aneurismi possono variare a seconda del tipo e della localizzazione dello stesso, ma ci sono alcune cause comuni che indeboliscono la parete del vaso sanguigno e aumentano la probabilità di svilupparne uno.
Le cause comuni di aneurisma sono le seguenti.
- Aterosclerosi: l’accumulo di placche di grasso e colesterolo all’interno delle arterie può indebolire le pareti arteriose, aumentando il rischio di aneurisma.
- Ipertensione arteriosa (pressione alta): la pressione elevata sulle pareti dei vasi sanguigni può causare danni e indebolimenti strutturali nel tempo.
- Difetti congeniti: alcune persone nascono con anomalie strutturali nelle pareti delle arterie, che rendono i vasi più suscettibili alla formazione di aneurismi (ad es. sindrome di Marfan, sindrome di Ehlers-Danlos).
- Trauma: incidenti gravi o lesioni possono danneggiare un’arteria, portando allo sviluppo di un aneurisma.
- Infezioni: alcune infezioni (come l’endocardite infettiva) possono danneggiare le pareti dei vasi sanguigni, portando a un aneurisma infettivo o micotico.
- Infiammazione: condizioni infiammatorie croniche possono contribuire al deterioramento della parete arteriosa, predisponendo allo sviluppo di un aneurisma.
Per quanto riguarda, invece, i fattori di rischio, ovvero quelle condizioni in grado di aumentare la probabilità di formazione di un aneurisma, i principali sono:
- età avanzata: il rischio di aneurismi aumenta con l’età, poiché i vasi sanguigni diventano meno elastici e più fragili;
- sesso maschile: gli uomini hanno un rischio più elevato rispetto alle donne di sviluppare aneurismi, specialmente quelli dell’aorta addominale;
- storia familiare: avere parenti stretti che hanno avuto aneurismi aumenta il rischio per una persona di svilupparne uno, suggerendo un fattore genetico;
- fumo: il fumo di tabacco è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo e la crescita degli aneurismi, in particolare dell’aorta addominale, poiché danneggia direttamente le pareti arteriose;
- ipertensione: la pressione alta esercita stress continuo sulle arterie, contribuendo all’indebolimento delle pareti vascolari;
- colesterolo alto: livelli elevati di colesterolo nel sangue favoriscono l’aterosclerosi, che può causare aneurismi;
- consumo eccessivo di alcol: può contribuire all’aumento della pressione sanguigna e al danneggiamento delle pareti arteriose;
- obesità: il peso eccessivo può contribuire all’ipertensione e all’aterosclerosi, aumentando il rischio di aneurismi;
- malattie connettivali: malattie genetiche che colpiscono il tessuto connettivo, come la sindrome di Marfan, rendono i vasi sanguigni più deboli e soggetti a dilatazioni aneurismatiche.
Insomma, il rischio di aneurisma aumenta con una combinazione di fattori genetici, stili di vita e condizioni mediche preesistenti. Alcuni di questi fattori sono modificabili, per questo è fondamentale uno stile di vita sano e una corretta prevenzione.
Come ci si accorge di avere un aneurisma?
Gli aneurismi spesso non causano sintomi evidenti fino a quando non diventano grandi o si rompono, rendendoli difficili da rilevare in una fase precoce.
Infatti, è importante distinguere tra sintomi da aneurisma non rotto e sintomi da rottura dello stesso; ricordiamo che la rottura di un aneurisma è una emergenza medica, da affrontare con urgenza.
Molti aneurismi non rotti non causano sintomi evidenti, soprattutto se sono piccoli, ma quando crescono possono esercitare pressione su strutture vicine e provocare alcuni segni, tra cui i seguenti.
- Aneurisma cerebrale: di solito è asintomatico fino a quando non si rompe, ma in alcuni casi può causare mal di testa cronici, dolore oculare, problemi visivi (es. visione doppia o offuscata), debolezza o intorpidimento facciale, difficoltà nel parlare o confusione, difficoltà di equilibrio.
- Aneurisma dell’aorta toracica: può causare dolore toracico o dorsale persistente, tosse, raucedine, difficoltà respiratorie o mancanza di respiro, difficoltà a deglutire.
- Aneurisma dell’aorta addominale: può manifestarsi con dolore addominale o dorsale profondo e costante, sensazione di pulsazione nell’addome, dolore ai fianchi o alle gambe.
- Aneurisma dell’arteria poplitea (dietro il ginocchio): può provocare dolore alla gamba o dietro il ginocchio, gonfiore, sensazione di pulsazione dietro il ginocchio, ulcerazione o ferite alle gambe dovute a problemi di flusso sanguigno.
- Aneurisma dell’arteria splenica o mesenterica: si può manifestare attraverso dolore addominale localizzato e sintomi gastrointestinali, come nausea, vomito, perdita di appetito.
Come accennato prima, la rottura di un aneurisma è una condizione gravissima e richiede un intervento medico immediato. Ma come si fa a capire se è avvenuta la rottura?
I sintomi variano in base alla localizzazione, ma sono generalmente molto intensi e improvvisi:
- improvviso e grave mal di testa, spesso descritto come “il peggior mal di testa della mia vita”;
- perdita di coscienza o svenimento;
- nausea e vomito;
- collo rigido;
- visione offuscata o doppia;
- convulsioni;
- debolezza;
- paralisi;
- dolore improvviso e intenso al torace, all’addome o alla schiena;
- sudorazione eccessiva;
- battito cardiaco accelerato;
- vertigini o svenimento;
- shock, con pressione sanguigna molto bassa e pallore;
- difficoltà respiratorie;
- dolore improvviso e grave alla gamba;
- perdita di sensibilità o funzionalità della gamba;
- sintomi da insufficienza circolatoria nella gamba.
Poiché molti aneurismi sono asintomatici, spesso vengono scoperti per caso durante esami medici per altre condizioni (ad esempio, ecografie, TAC o risonanze magnetiche). Se una persona presenta fattori di rischio (come una storia familiare, fumo o ipertensione), il medico potrebbe raccomandare esami di screening specifici.
Perché è così grave?
Cosa succede se si rompe un aneurisma? La rottura di un aneurisma è estremamente grave perché provoca una rapida e incontrollata fuoriuscita di sangue, che può mettere immediatamente a rischio la vita della persona.
Ecco perché è così pericolosa:
- emorragia massiva – quando l’aneurisma si rompe, il sangue fuoriesce in modo incontrollato all’interno del corpo. Questo porta a una drastica e veloce perdita di sangue, che può causare un calo improvviso della pressione sanguigna. Il corpo non è in grado di compensare una perdita così rapida, il che porta a uno stato di shock ipovolemico, in cui il cuore non riesce più a pompare sangue in modo efficace;
- danno ai tessuti vitali– se l’aneurisma è situato in aree critiche come il cervello o l’aorta (l’arteria principale del corpo), il sanguinamento può danneggiare rapidamente i tessuti vitali. Ad esempio:
- nel cervello, il sangue può accumularsi e comprimere il tessuto cerebrale, interrompendo le funzioni neurologiche essenziali come la respirazione, il battito cardiaco o la coscienza;
- nell’aorta, il sanguinamento può causare una perdita di afflusso sanguigno agli organi vitali come il cuore, i reni e il fegato, portando a insufficienza multiorgano.
- shock e insufficienza degli organi – quando il sangue esce dal sistema circolatorio, non è più in grado di ossigenare adeguatamente gli organi. Questo porta rapidamente a insufficienza degli organi vitali, come il cervello, il cuore e i reni. Lo shock prolungato può causare danni irreparabili e condurre rapidamente alla morte se non si interviene immediatamente;
- difficoltà nel trattamento – la rottura di un aneurisma richiede un trattamento d’emergenza complesso, solitamente chirurgico. Spesso, però, la persona può non arrivare in tempo all’ospedale a causa della rapidità con cui la condizione si deteriora. Anche con un trattamento rapido, il rischio di morte o gravi complicazioni rimane elevato.
In sintesi, la gravità della rottura di un aneurisma deriva dalla combinazione di un’emorragia rapida e massiva, danni irreversibili ai tessuti vitali e la necessità di un intervento medico immediato, con poche possibilità di sopravvivenza se non si agisce prontamente.
Cosa fare in caso di aneurisma?
In caso di aneurisma, è fondamentale agire rapidamente e adottare misure appropriate per gestire la situazione, sia che sia stato diagnosticato prima che si rompa o che si sospetti una rottura.
Nel primo caso, le azioni da intraprendere dipendono dalla sua dimensione, posizione e sintomi.
Se è piccolo e asintomatico, il medico può raccomandare di monitorarlo attraverso esami regolari per controllarne la crescita, e di gestire i fattori di rischio per prevenire la crescita dell’aneurisma. Questo include il controllo della pressione sanguigna, smettere di fumare, mantenere una dieta sana e fare esercizio fisico.
Se, invece, l’aneurisma è grande o cresce rapidamente, il medico può raccomandare un intervento chirurgico per ripararlo prima che si rompa. Questo può includere:
- chirurgia a cielo aperto – il chirurgo sostituisce la sezione danneggiata dell’arteria con un innesto;
- riparazione endovascolare – viene utilizzato un catetere per inserire uno stent che rinforza la parete dell’arteria.
Se si sospetta che un aneurisma si sia rotto, come detto, è un’emergenza medica. Di conseguenza, è fondamentale chiamare immediatamente il numero di emergenza per ricevere cure mediche urgenti, evitando di trasportare la persona all’ospedale autonomamente.
Se possibile, sdraiare la persona in posizione comoda e sollevare leggermente le gambe per favorire la circolazione fino all’arrivo dei soccorsi.
All’arrivo in ospedale, il trattamento d’emergenza per la rottura di un aneurisma potrebbe includere:
- chirurgia d’urgenza – per fermare il sanguinamento, il chirurgo riparerà la rottura con tecniche a cielo aperto o endovascolari, a seconda della localizzazione dell’aneurisma;
- stabilizzazione del paziente – i medici lavoreranno per stabilizzare i parametri vitali del paziente, controllare la pressione sanguigna e ripristinare il flusso sanguigno agli organi critici;
- cure intensive – dopo l’intervento, il paziente verrà probabilmente trasferito in un’unità di terapia intensiva per un monitoraggio stretto e un supporto post-operatorio.
Agire tempestivamente può salvare la vita e prevenire gravi conseguenze.