Ecografia addome superiore: a cosa serve

da | Dic 15, 2022 | Salute

Le motivazioni che possono spingere un medico a prescrivere una ecografia dell’addome superiore sono molteplici, questo lo rende un esame di routine facile da eseguire, non invasivo, di breve durata, ma estremamente importante per giungere ad una diagnosi o per stimare l’andamento di una condizione già nota e sottoposta a terapia. 

Nell’ambito delle prestazioni di Alta Specializzazione, il Piano Sanitario del fondo di assistenza sanitaria integrativa Enfea Salute provvede al pagamento di numerose prestazioni extraospedaliere, tra cui, appunto, l’ecografia dell’addome superiore, insieme a molti altri, come la mammografia, il clisma opaco, la urografia, la mielografia, l’ecografia prostatica, etc…  

Vediamo insieme in cosa consiste, come si esegue e a cosa serve una ecografia dell’addome superiore

Ecografia addome superiore, inferiore e completo

Iniziamo col dire che l’ecografia dell’addome può essere suddivisa in tre tipologie, a seconda degli organi e dei tessuti da analizzare: 

  • ecografia addome superiore: consente di esplorare organi situati, appunto, nella parte superiore dell’addome, come il fegato, cistifellea e vie biliari, la milza, i reni, il pancreas, lo stomaco, i grossi vasi sanguigni e i linfonodi ingrossati;
  • ecografia addome inferiore: rientra in questa definizione l’ecografia pelvica, che si concentra quindi sull’apparato riproduttivo ed escretore, ovvero vescica e prostata nell’uomo e vescica, utero e ovaie nella donna.
  • ecografia addome completo: permette di visualizzare tutti gli organi collocati all’interno dell’addome, ma anche di tessuti e vasi sanguigni.

Il medico prescrive il tipo di ecografia necessaria per indagare la condizione del paziente, optando per una ecografia dell’addome superiore, inferiore o completo. 

Vediamo, ora, come si esegue e a cosa serve quella relativa all’addome superiore. 

Come si esegue una ecografia all’addome superiore

L’ecografia all’addome superiore si esegue esattamente come qualsiasi altra ecografia; quindi, tramite l’impiego delle onde sonore, il macchinario consente di acquisire delle immagini delle strutture all’interno dell’addome superiore, posizionando il trasduttore ecografico sulla parte da analizzare. 

Il trasduttore non è altro che una sonda, uno strumento che il tecnico ecografo posiziona e muove lungo il corpo, con l’ausilio di un gel, e che consente di trasformare l’energia elettrica in energia meccanica sotto forma di ultrasuoni e viceversa.

Questa procedura non richiede sempre una preparazione speciale, anche se in alcuni casi potrebbe essere utile qualche cambiamento nella dieta e l’assunzione di farmaci o integratori per rimuovere l’aria in eccesso presente nell’intestino e rendere l’aria meglio visibile.  

In ogni caso, sarà il medico o il responsabile del centro diagnostico presso il quale ci si reca per eseguire l’esame a fornire tutte le indicazioni del caso.

Non è necessario essere accompagnati da qualcuno; dopo l’esame si può tornare tranquillamente alla vita quotidiana senza restrizioni (se si escludono quelle previste da eventuali terapie in corso).

A cosa serve questo esame?

Abbiamo spiegato che l’ecografia dell’addome superiore si concentra solo su alcuni organi e tessuti presenti nella parte alta della pancia. Ne consegue, quindi, che viene prescritta per analizzare:

  • reni;
  • fegato; 
  • cistifellea;
  • dotti biliari;
  • pancreas;
  • milza;
  • aorta addominale. 

Più nel dettaglio, l’esame consente al medico di diagnosticare una varietà di condizioni, come:

  • dolore addominale o distensione;
  • funzionalità epatica anormale;
  • organo addominale ingrossato;
  • calcoli renali;
  • calcoli biliari;
  • aneurisma dell’aorta addominale.

Inoltre, gli ultrasuoni possono essere utilizzati per fornire una guida per le biopsie.

Se abbinata alla tecnologia Doppler, e si esegue quindi un ecocolordoppler, il medico può anche valutare la presenza di:

  • blocchi al flusso sanguigno, come ad esempio dei coaguli;
  • restringimento dei vasi;
  • tumori e malformazioni vascolari congenite;
  • flusso sanguigno ridotto o assente a vari organi;
  • aumento del flusso sanguigno, che può essere un segno di infezione.

Il medico, tramite la lettura e lo studio del referto redatto dall’ecografo, potrà valutare la presenza di una eventuale condizione patologica e pianificare un percorso terapeutico adeguato. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.