Cos’è e a cosa serve l’ecocolordoppler

da | Ott 21, 2020 | Salute

Se ti è stato prescritto un ecocolordoppler è molto probabile che tu abbia problemi di natura cardiovascolare o, eventualmente, abbia riscontrato i primi sintomi di questa tipologia di patologia. 

In effetti, questo esame diagnostico risulta molto utile non solo nell’ambito di un percorso terapeutico, ma anche a scopo preventivo

Se il paziente presenta alcuni sintomi riconducibili a problemi cardiovascolari, oppure c’è familiarità, si consiglia di sottoporsi a un ecocolordoppler intorno ai 50 anni, per individuare eventuali problemi ancora sottotraccia. 

Vediamo insieme cos’è l’ecocolordoppler, come si esegue e a cosa serve. 

Cos’è l’ecocolordoppler

L’ecocolordoppler è un esame diagnostico, non invasivo, finalizzato al rilevamento di eventuali anomalie o malattie attraverso il controllo dei vasi sanguigni, quindi vene e arterie, che trasportano il sangue al cervello. 

Composto da 3 parole, l’ecocolordoppler in effetti fonde due principi, l’ecografia e l’effetto doppler – un principio fisico molto complesso e dalle molteplici applicazioni che, semplificando al massimo, consente di registrare la velocità di scorrimento del sangue nei vasi – mostrando le vene e le arterie con due colori diversi, rispettivamente il rosso e il blu

Quindi, volendo sintetizzare in modo chiaro, potremmo dire che l’ecocolordoppler consiste in una ecografia dei vasi sanguigni, mostrati con due colori diversi sullo schermo. 

A cosa serve

Come accennato all’inizio dell’articolo, l’ecocolordoppler viene prescritto per individuare problemi cardiovascolari, come ipertensione, diabete, ipercolesterolemia.

Verificando la velocità di scorrimento del sangue in vene e arterie, questo esame consente di evidenziare eventuali anomalie, tali da produrre conseguenze anche molto gravi, come un Ictus.

Per questo motivo, viene eseguita su due gruppi di individui

  • nei pazienti che presentano fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, diabete, dislipidemia, fumo, ecc.), come screening nella stratificazione del danno d’organo;
  • nei pazienti che hanno presentato un evento di natura cerebrovascolare, come un ictus.

In particolare, si presta attenzione alla presenza di due condizioni

  • stenosi: restringimenti dei vasi sanguigni, con consente minore afflusso di sangue al cervello;
  • placche ateromatose: ostruzioni, incrostazioni – depositi di grassi, cellule e tessuto connettivo – presenti sulle pareti della carotide, tali da ostacolare il flusso sanguigno

Ecocolordoppler cardiaco, ghiandolare, testicolare

La tecnologia alla base dell’ecocolordoppler lo rende particolarmente adeguato e utile non solo per controlli cardiaci, ma anche ghiandolari e testicolari. 

  • ecocolordoppler cardiaco: si tratta di quanto spiegato nei paragrafi precedenti, ovvero nel controllo del flusso ematico per individuare eventuali stenosi o placche;
  • ecocolordoppler della ghiandola tiroidea: consente di verificare la corretta o meno vascolarizzazione del tessuto ghiandolare e degli eventuali noduli presenti;
  • ecocolordoppler testicolare: consente di verificare la dilatazione dei vasi sanguigni, una delle cause di infertilità curabile.

Ecocolordoppler cerebrale: TSA e TC

Prima abbiamo spiegato che vene e arterie hanno il compito di trasportare il sangue al cervello. 

In ambito neurologico, infatti, l’ecocolordoppler viene effettuato per lo studio della circolazione cerebrale per lo più arteriosa, cioè dei vasi sanguigni che portano il sangue all’encefalo. 

In particolare, vengono studiati i grossi vasi cerebroafferenti, ovvero le arterie del collo (Carotidi e Vertebrali) e le arterie intracraniche, rispettivamente attraverso due tipologie di esame

  • Ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici (TSA): rilevare le alterazioni arteriosclerotiche della parete delle arterie del collo dalle fasi iniziali della patologia fino alla formazione delle placche ateromasiche;
  • Ecocolordoppler Transcranico (TC): studia le caratteristiche emodinamiche del flusso sanguigno nelle arterie intracraniche e consente di rilevare la presenza di stenosi o di occlusioni.

Come si esegue

L’Ecocolordoppler è un esame non invasivo, eseguito mediante l’utilizzo di un ecografo, quindi senza l’impiego di radiazioni. Di conseguenza, non comporta alcun disturbo per il paziente

Viene eseguito in una stanza oscurata, con paziente disteso supino su di un lettino, e ha una durata che può variare dai 20-25 minuti ai 45-60, a seconda del tipo di esame da effettuare (per l’esame dei TSA e TC è richiesto, infatti, più tempo).

Trattandosi di una ecografia, non è necessario prepararsi per l’esame, non è richiesto il digiuno nelle ore che lo precedono, non serve la presenza di un accompagnatore e subito dopo si può tornare a casa senza problemi. 

In ogni caso, sarà il tecnico specializzato a fornire tutte le indicazioni del caso. 

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