Ecografia morfologica: cos’è, quando farla, cosa si vede

da | Set 10, 2020 | Salute

Durante il percorso della gravidanza, l’ecografia morfologica emerge come uno degli strumenti diagnostici più essenziali per monitorare lo sviluppo fetale e garantire la salute del nascituro. 

Questa procedura, che rientra nel più ampio ambito della diagnosi prenatale, offre una finestra privilegiata nel mondo in via di formazione all’interno dell’utero materno, consentendo ai medici di esaminare attentamente le strutture anatomiche del feto e rilevare precocemente eventuali anomalie congenite.

Con la sua capacità di rivelare dettagli anatomici e funzionali, l’ecografia riveste un ruolo cruciale nel fornire informazioni vitali ai genitori e ai professionisti medici, guidando decisioni importanti riguardo alla gestione della gravidanza e alla pianificazione della cura del neonato a nascita avvenuta.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è l’ecografia morfologica, quando si esegue, a cosa serve e cosa si vede grazie a questo esame. 

Cos’è l’ecografia morfologica

L’ecografia morfologica, anche nota come ecografia strutturale, è un tipo specifico di ecografia utilizzato durante la gravidanza per valutare dettagliatamente la morfologia e lo sviluppo del feto, di solito eseguito tra la 19esima e la 21esima settimana di gravidanza.

Durante l’ecografia morfologica, il medico o il tecnico specializzato utilizza un apparecchio a ultrasuoni per produrre immagini ad alta risoluzione del feto nell’utero materno

Queste immagini consentono di valutare molti aspetti dello sviluppo fetale, inclusi: 

  • la struttura e le dimensioni degli organi interni; 
  • la corretta posizione delle parti del corpo; 
  • la presenza di eventuali anomalie congenite o difetti di nascita; 
  • il flusso sanguigno attraverso il cordone ombelicale.

Questo esame è importante perché consente di rilevare precocemente eventuali problemi di salute del feto, dando così ai genitori la possibilità di prendere decisioni informate riguardo alla gravidanza e alla cura del nascituro.

Ecografia morfologica: quando si fa?

Come accennato, la maggior parte delle ecografie morfologiche viene eseguita tipicamente tra la 19esima e la 21esima settimana di gravidanza, secondo quanto indicato nella “Agenda della gravidanza” redatta Sistema nazionale per le linee guida dell’Istituto superiore di sanità.

Ma perché è raccomandata proprio in questa fase della gestazione? Ci sono diverse ragioni per cui questo periodo è considerato ideale per condurre una ecografia strutturale:

  • sviluppo fetale avanzato – a questo punto della gravidanza, il feto ha raggiunto una dimensione sufficiente e molti degli organi e delle strutture interne sono abbastanza sviluppati da essere visibili attraverso l’ecografia. Questo consente una valutazione dettagliata della morfologia fetale;
  • presenza di anomalie – la 20esima settimana è considerata un punto critico durante la gravidanza per rilevare eventuali anomalie congenite o difetti di nascita;
  • tempo sufficiente per prendere decisioni se durante l’ecografia morfologica vengono rilevate anomalie, i genitori hanno ancora abbastanza tempo per discutere le opzioni di trattamento o di gestione con i professionisti medici e per pianificare eventuali interventi o cure necessarie.

Inoltre, il periodo tra la 19esima e la 21esima settimana è considerato sicuro per eseguire l’ecografia, poiché il rischio di aborto spontaneo è notevolmente diminuito rispetto ai primi trimestri di gravidanza.

A cosa serve l’ecografia strutturale?

Come abbiamo spiegato, l’ecografia morfologica o strutturale consente di valutare lo sviluppo fetale e identificare eventuali difetti congeniti

Ma a cosa serve, nello specifico? Ecco alcuni dei principali scopi e benefici dell’ecografia morfologica.

  • Rilevamento precoce di anomalie congenite: consente di identificare precocemente eventuali anomalie o difetti congeniti del feto, consentendo ai genitori di prendere decisioni informate riguardo alla gravidanza e alla cura del bambino a nascita avvenuta.
  • Valutazione della crescita fetale: è possibile valutare la crescita del feto e confrontare le dimensioni e le proporzioni con quelle attese per la sua età gestazionale; questo può aiutare a identificare eventuali ritardi di crescita o problemi di sviluppo fetale.
  • Monitoraggio dell’ambiente uterino: consente di valutare l’ambiente uterino, inclusi il livello di liquido amniotico e la posizione della placenta; queste informazioni possono essere importanti per valutare il benessere fetale e pianificare eventuali interventi o monitoraggi aggiuntivi. 
  • Guida per la gestione della gravidanza: i risultati dell’esame possono influenzare la gestione della gravidanza, ad esempio fornendo indicazioni per ulteriori esami diagnostici, consulenze specialistiche o monitoraggio più frequente.

In generale, l’ecografia morfologica è un importante strumento diagnostico durante la gravidanza, poiché fornisce informazioni cruciali per la salute e lo sviluppo del feto, permettendo ai genitori e ai medici di prendere decisioni informate riguardo alla gravidanza e al bambino.

Cosa si vede con la morfologica?

Abbiamo spiegato qual è lo scopo dell’ecografia morfologica eseguita in gravidanza e a cosa serve, ma cosa si vede nello specifico? Quali sono gli aspetti oggetto di analisi?

Ecco una panoramica dettagliata di ciò che viene osservato, valutato, misurato e analizzato durante un’esame di ecografia morfologica.

  • Strutture anatomiche: si valutano tutte le principali strutture anatomiche del feto, inclusi il cervello, il cuore, il sistema nervoso centrale, la spina dorsale, gli arti, i reni, la vescica, il tratto gastrointestinale, la parete addominale, il cordone ombelicale e la placenta.
  • Dimensioni e proporzioni: si misurano le dimensioni delle strutture fetali per assicurarsi che siano proporzionate e in linea con l’età gestazionale, ad esempio si misurano la lunghezza del femore, la circonferenza cranica, la lunghezza del braccio e altre dimensioni anatomiche importanti.
  • Funzionamento degli organi: si osserva il funzionamento dei principali organi, come il cuore, per verificare il ritmo cardiaco e il flusso sanguigno attraverso le camere cardiache e i vasi sanguigni; si controlla anche il movimento degli arti e la presenza di movimenti respiratori.
  • Sistema nervoso centrale: si valuta lo sviluppo del cervello e del midollo spinale per verificare la presenza di eventuali anomalie o malformazioni, come spina bifida o anencefalia.
  • Liquido amniotico e placenta: si valuta la quantità e la qualità del liquido amniotico che circonda il feto e si controlla la posizione e lo stato della placenta per escludere eventuali problemi, come la placenta previa.
  • Anomalie congenite: si cerca attivamente eventuali anomalie congenite o difetti di nascita, come malformazioni cardiache, difetti del tubo neurale, anomalie degli arti, anomalia del tratto gastrointestinale, polidattilia o sindrome di Down.
  • Posizione del feto: si verifica la posizione del feto nell’utero materno, che può essere importante per la pianificazione del parto.

Inoltre, durante l’esame, il medico può utilizzare tecniche come la scansione Doppler per valutare il flusso sanguigno attraverso il cordone ombelicale e i vasi sanguigni fetali.

Ecografia morfologica tardiva: facciamo chiarezza

Quando si parla di ecografia morfologica tardiva si fa spesso confusione, pensando che sia semplicemente una strutturale eseguita con un po’ di ritardo rispetto a quanto raccomandato, ma non è così.

Una ecografia morfologica tardiva è un esame di imaging medico eseguito nel terzo trimestre di gravidanza, di solito tra la 28esima e la 32esima settimana, simile all’ecografia morfologica standard fin qui illustrata, ma che non la sostituisce.

Infatti, l’obiettivo principale della morfologica tardiva è valutare lo sviluppo fetale e rilevare eventuali anomalie o problemi che potrebbero essersi manifestati dopo la strutturale del secondo trimestre o che non sono stati completamente valutati in precedenza.

Questa ecografia può essere particolarmente utile per monitorare lo sviluppo fetale in caso di gravidanza ad alto rischio o in presenza di condizioni mediche specifiche della madre o del feto. Inoltre, può essere richiesta se ci sono stati cambiamenti nell’andamento della gravidanza o se c’è una necessità di confermare o monitorare specifiche condizioni mediche fetali.

Insomma, l’ecografia morfologica tardiva fornisce ulteriori informazioni sullo stato di salute del feto e può essere utile per pianificare la gestione della gravidanza e la cura del neonato a nascita avvenuta, ma, ricordiamolo ancora una volta, non sostituisce le ecografie di screening e diagnostica eseguite durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza.

Conclusioni 

Mettere al centro la salute e le necessità di mamme e bambini è fondamentale. 

Per questo motivo il Fondo Enfea Salute ha inserito all’interno del suo Piano Sanitario la prestazione Gravidanza Sicura che, in caso di gravidanza della lavoratrice o del coniuge, liquida le spese per determinati esami, tra cui l’ecografia morfologica.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.