Come si esegue una ecografia prostatica

da | Mar 15, 2021 | Salute

Nel corso della vita di un uomo, in particolare dopo i 50 anni, è consigliato sottoporsi periodicamente ad una ecografia prostatica, anche e soprattutto come strumento di prevenzione oncologica

Come ricorda l’AIRC, infatti, il cancro della prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile, e rappresenta circa il 20% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo. Addirittura, un uomo su 8 nel nostro Paese ha probabilità di ammalarsi di tumore della prostata nel corso della vita. 

Questo rischio oncologico aumenta con l’età – in particolare dopo i 50 anni e in misura ancora maggiore dopo i 65 – ma non è l’unico motivo per il quale è opportuno eseguire una serie di test, come l’esame del PSA ad esempio o l’ecografia prostatica. 

Vediamo insieme come si esegue questo particolare esame. 

Ecografia prostatica: le diverse tipologie di scansione

L’ecografia prostatica è un esame diagnostico che può essere effettuato attraverso quattro modalità diverse di scansione, le seguenti: 

  1. addominale (sovrapubico);
  2. perineale;
  3. transuretrale;
  4. transrettale.

Vediamo insieme come si eseguono queste 4 diverse tipologie di ecografia prostatica. 

Ecografia prostatica addominale (sovrapubico)

L’ecografia prostatica addominale è un esame indispensabile per un corretto approccio alla patologia prostatica e consente uno studio delle vie urinarie superiori. 

Attraverso questa scansione si ottengono solo informazioni generali sulla studio della vescica, come la valutazione del residuo post minzionale e un’eventuale patologia correlata.  

Ecografia prostatica perineale

L’ecografia prostatica con scansione perineale si effettua solo in determinati casi:

  • pazienti sottoposti a resezione addomino perineale del retto;
  • scarsa compliance (adesione) del canale anale;
  • scarsa compliance del paziente.

Tramite questo esame si possono ottenere solo informazioni generiche su volumetria ed ecostruttura

Ecografia prostatica transuretrale 

Questa modalità di scansione è di scarso utilizzo, in quanto risulta molto invasiva. Di conseguenza, non è routinaria. 

Viene eseguita utilizzando una sonda posizionata attraverso un cistoscopio. In passato veniva utilizzata per la valutazione delle neoplasie vescicali. 

Ecografia prostatica transrettale

L’ecografia prostatica transrettale è, senza dubbio, la modalità più diffusa e più efficace nell’individuazione di eventuali compromissioni della funzionalità della prostata. 

Viene eseguita tramite l’impiego di una sonda ben lubrificata introdotta nel retto, facendo mettere il paziente in posizione supina, sul fianco sinistro, in modalità genupettorale, ovvero poggiando le ginocchia, incurvando in avanti il corpo e sostenendosi sui gomiti.

Prima di eseguire l’ecografia prostatica transrettale è necessario eseguire un clistere evacuativo la sera precedente la procedura, e avere la vescica non eccessivamente piena.

Questa modalità di scansione risulta molto più efficace rispetto alle altre elencate finora, perché consente lo studio approfondito delle zone prostatiche, delle vie seminali e dello spazio periprostatico

Conclusioni

La popolazione maschile, in particolare dopo i 50 anni, dovrebbe sottoporsi a un’ecografia prostatica periodicamente, per tenere sotto controllo una ghiandola che, purtroppo, può generare diverse problematiche, alcune più lievi e di facile soluzioni, altre più gravi e complesse, come può essere un tumore alla prostata. 

Chiedi al tuo medico curante e/o rivolgiti a un urologo specialista, per valutare se, come e quando fare questo esame. 

Ricordiamo che per gli iscritti al Fondo Enfea Salute l’ecografia prostatica rientra tra le prestazioni coperte dal piano sanitario, all’interno della sezione Alta Specializzazione

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