A cosa serve l’Urea Breath Test (Helicobacter Pylori)

da | Ott 16, 2023 | Salute

L’Urea Breath Test è un esame diagnostico rapido, semplice e sicuro, utile a rilevare la presenza di Helicobacter Pylori nello stomaco, dalla quale possono derivare problemi più o meno gravi a livello gastro-intestinale

Come suggerisce il nome, è un test che analizza il respiro, per la precisione l’espirato, non invasivo e dai risultati attendibili.

Approfondiamo insieme e analizziamo con maggiori dettagli a cosa serve l’Urea Breath Test, come si svolge l’esame, quale preparazione prevede e come l’Helicobacter Pylori causa gastriti e ulcere gastriche.

Cos’è l’Urea Breath Test

L’Urea Breath Test è un esame semplice e sicuro, impiegato nella diagnosi delle infezioni da Helicobacter Pylori, un batterio capace di colonizzare lo stomaco, causare gastrite e ulcera gastrica, e, talvolta, favorire processi tumorali.

L’UBT prevede la raccolta di due campioni di aria espirata, uno prima e uno dopo l’ingestione di una soluzione contenente urea, sostanza che l’Helicobacter Pylori converte in ammoniaca e anidride carbonica al fine di sopravvivere all’interno dello stomaco.

Determinante a stabilire la positività o meno del test è la quota di CO2 presente nei due campioni: se nel secondo campione c’è più anidride carbonica rispetto al controllo, vuol dire che a livello gastrico è presente l’Helicobacter Pylori.

Cos’è l’Helicobacter Pylori e a cosa serve

L’Helicobacter Pylori è un batterio gram-negativo, mobile (in quanto dotato di flagelli) e spiraliforme, capace di provocare infezioni a livello di stomaco e duodeno (ossia la prima parte dell’intestino).

Le infezioni da Helicobacter Pylori sono notoriamente associate a un rischio maggiore di:

  • gastrite;
  • ulcera gastrica e ulcera duodenale;
  • tumore allo stomaco.

Helicobacter Pylori non ama l’ambiente acido dello stomaco e predilige un ambiente dal pH più neutro; ecco, allora, che grazie ai suoi flagelli si incunea nello strato di muco, sulla superficie interna della mucosa, dove l’acidità è minore. Talvolta, si introduce addirittura all’interno delle cellule epiteliali che formano la mucosa.

Questo batterio, inoltre, produce un enzima, chiamata ureasi, tramite cui scinde l’urea presente a livello gastrico in ammoniaca (NH3) e anidride carbonica (CO2). Questa reazione riduce l’acidità dello stomaco, favorendo la sopravvivenza e la colonizzazione del batterio.

Il test UBT serve anche in una fase successiva, a diagnosi stilata, per monitorare l’efficacia del trattamento antibiotico.

Helicobacter Pylori: come causa gastrite e ulcera?

Abbiamo detto che l’Helicobacter Pylori causa fenomeni di gastrite e/o ulcera, perché danneggia la mucosa interna dello stomaco e riduce lo strato di muco protettivo. 

Ciò accade per vari motivi:

  • l’ammoniaca prodotta dall’azione dell’ureasi sopra menzionata è tossica per le cellule epiteliali della mucosa;
  • il batterio produce una serie di sostanze che causano infiammazione ai danni della mucosa. Le molecole infiammatorie recano un danno diretto all’epitelio, e pregiudicano lo strato di muco protettivo;
  • inoltre, vari studi hanno evidenziato che la risposta infiammatoria induce la secrezione dell’ormone gastrina, il quale a sua volta stimola la produzione di succhi gastrici; se in eccesso, quest’ultimi favoriscono l’erosione della parete interna dello stomaco già in parte compromessa, ponendo le basi per condizioni quali gastrite e ulcere.

La salute della parete interna gastrica dipende dalla qualità dello strato di muco. Quando la mucosa è compromessa, il rischio di erosione della parete dello stomaco aumenta e si creano i presupposti per lo sviluppo di gastriti e ulcere.

Helicobacter Pylori: come si contrae?

L’infezione da Helicobacter Pylori si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con saliva, vomito o feci di una persona già infetta

Più nel dettaglio, può essere contratta nei seguenti modi:

  • contatto stretto con una persona infetta: il batterio può essere trasmesso attraverso il contatto diretto con la saliva, il vomito o le feci di una persona già infetta. Questo può verificarsi in famiglie, comunità o altri ambienti in cui le persone sono in stretto contatto;
  • acqua e cibo contaminati: l’infezione può anche essere contratta attraverso l’acqua o il cibo contaminati da feci contenenti il batterio. Questo può succedere in aree in cui l’igiene delle acque potabili e del cibo non è adeguata;
  • oggetti contaminati: se si entra in contatto con oggetti o superfici contaminati da feci o vomito di una persona infetta e poi ci si tocca il viso, si potrebbe contrarre l’infezione;
  • condizioni socioeconomiche: l’infezione da Helicobacter Pylori è più comune in aree del mondo con condizioni socioeconomiche più basse, dove l’igiene può essere compromessa e le persone vivono in ambienti sovraffollati;
  • mancanza di igiene personale: la mancanza di pratiche igieniche personali, come il lavaggio delle mani dopo aver usato il bagno, può facilitare la trasmissione del batterio.

È importante notare che non tutte le persone infette da Helicobacter Pylori svilupperanno problemi di salute. Alcune persone possono essere portatrici del batterio senza mostrare sintomi o sviluppare malattie correlate. Tuttavia, se si verificano sintomi come dolore addominale persistente, bruciore di stomaco o altri disturbi gastrointestinali è fondamentale consultare un medico per una valutazione e una diagnosi appropriata.

Quando eseguire il test?

Il medico curante potrebbe prescrivere l’Urea Breath Test in presenza di sintomi gastrointestinali sospetti, quali:

  • dolore bruciante alla parte centrale o superiore dello stomaco, soprattutto tra i pasti (stomaco vuoto) o di notte;
  • senso di gonfiore addominale;
  • nausea e/o vomito;
  • perdita di appetito;
  • perdita di peso senza motivo.

Chiaramente, per giustificare la prescrizione dell’esame è importante anche la storia clinica del paziente e l’eventuale contatto con una persona affetta da un’infezione da Helicobacter Pylori attiva.

Come si fa il Breath Test per Helicobacter Pylori

L’esame consiste nella raccolta di due campioni di aria espirata prima e dopo l’ingestione di una soluzione contenente urea marcata con un isotopo del carbonio, il carbonio 13.

Il primo campione fornisce i livelli di anidride carbonica prodotti con la normale respirazione; in sostanza, funge da controllo.

Il secondo campione, invece, permette di stabilire se, a livello gastrico, è presente Helicobacter Pylori

Infatti:

  • se l’infezione è in corso, il batterio scinde l’urea marcata, convertendola in ammoniaca e anidride carbonica. Una volta prodotta, il destino di quest’ultima sarà finire nei polmoni per essere escreta con l’espirazione. A questo punto, lo strumento di misurazione rivelerà una quota di CO2 marcata, aggiuntiva a quella presente nel controllo;
  • se non c’è infezione, l’urea rimane tale e il suo destino sarà quello di essere rimossa con le urine. Ne risulterà che lo strumento di misurazione non rivelerà alcuna traccia di CO2 ulteriore rispetto al controllo.

Per completezza d’informazione, riteniamo doveroso fornire anche alcuni dettagli tecnici relativi alla procedura:

  • normalmente, la raccolta del secondo campione di aria espirata avviene dopo 30 minuti l’ingestione della soluzione contenente urea;
  • il carbonio 13 non è radioattivo ed è completamente innocuo per la salute dell’essere umano.

Per l’esito dell’Urea Breath Test servono generalmente alcuni giorni.

Come prepararsi all’esame

L’Urea Breath Test prevede una specifica preparazione. La mancata osservazione delle norme preparatorie è motivo di annullamento dell’esame.

Ecco, brevemente, cosa fare e cosa non fare prima di sottoporsi al test:

  • evitare l’assunzione di antibiotici nelle 4 settimane precedenti l’esame;
  • evitare l’assunzione di farmaci inibitori di pompa protonica (es: omeprazolo, esomeprazolo) e di antiacidi nelle 2 settimane precedenti il test;
  • il giorno dell’esame, presentarsi a digiuno da 6-8 ore (dalla mezzanotte del giorno precedente);
  • nelle ore precedenti il test, evitare di bere bevande alcoliche e caffè;
  • in caso di paziente fumatore, evitare di fumare dalla mezzanotte del giorno antecedente l’esame.

Qualora il paziente assuma farmaci differenti da quelli sopra indicati, prima di sottoporsi al test deve consultare il proprio medico di base e attendere le sue istruzioni in merito alla continuazione o eventuale sospensione della cura farmacologica.

ATTENZIONE:
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