Cosa vuol dire essere astigmatico?

da | Ott 6, 2021 | Salute

In un precedente articolo abbiamo spiegato cosa significa essere affetti da miopia, il difetto visivo più diffuso al mondo (e in continuo aumento). Qui, invece, andremo ad approfondire cosa vuol dire essere astigmatico, una condizione un po’ meno nota ma comunque molto frequente, spesso proprio in combinazione con la miopia (ma non solo).

Fatta eccezione per chi ne soffre, molto probabilmente una persona comune non saprebbe spiegare cosa sia l’astigmatismo, quale sia effettivamente il difetto della vista a cui si fa riferimento con questo termine. 

In effetti, non è così semplice, ma volendo fornire una spiegazione basilare potremmo dire che l’astigmatismo si traduce in una vista poco nitida. In poche parole, chi ne soffre tende a non mettere a fuoco correttamente i contorni di ciò che vede.

Ma approfondiamo insieme l’argomento e cerchiamo di capire cosa vuol dire essere astigmatico e cosa fare se affetti da questo difetto visivo

Cos’è l’astigmatismo

Come fatto per l’articolo dedicato alla miopia, iniziamo dalla definizione fornita dallo IAPB Italia, la sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità: 

“L’astigmatismo è un disturbo della vista (ametropia) che comporta una minore nitidezza visiva a causa di una deformazione della superficie dell’occhio (cornea) o di un’alterazione delle strutture interne del bulbo oculare. Di conseguenza le immagini risultano poco definite (i contorni non appaiono nitidi) ed è necessario correggere il difetto.”

Cosa vuol dire, in parole semplici? 

Una persona astigmatica presenta una deformazione della superficie dell’occhio, quindi della cornea, e del bulbo oculare. Questo rende difficile mettere a fuoco le immagini, che appaiono, come accennato prima, sfocate lungo i contorni e poco nitide, sia da vicino che da lontano. 

Nei casi più gravi, la visione appare distorta.

Una similitudine molto utile per comprendere questa deformazione di una parte dell’occhio, caratteristica dell’astigmatismo, è quella fornita dall’American Academy of Ophthalmology (AAO), che paragona l’occhio in buona salute ad una palla da basket, quindi perfettamente sferica, mentre l’occhio astigmatico ad una palla da football, ovvero schiacciata ai due lati

Quanti tipi di astigmatismo esistono

In condizioni normali, la cornea e il cristallino sono lisci e ricurvi allo stesso modo in tutte le direzioni. In questo modo, si riesce a mettere a fuoco in modo netto i raggi luminosi che raggiungono la retina. 

Se queste due componenti non sono curve e lisce in modo uniforme, allora i raggi luminosi non vengono messi a fuoco in modo corretto, creando un errore di rifrazione.

Ora, nel caso specifico dell’astigmatismo, si compie la seguente suddivisione: 

  • astigmatismo corneale: quando ad essere distorta è la cornea;
  • astigmatismo lenticolare: quando è la forma della lente (il cosiddetto cristallino) ad essere distorta. 

In entrambi i casi, la visione sia per gli oggetti vicini che per quelli lontani è sfocata o distorta.
Oltre a questa prima classificazione, ne seguono altre due, segnalate dallo IAPB sul proprio sito web, utilizzando questa immagine per spiegare un concetto importante.

astigmatismo

“Possiamo immaginare la cornea come una calotta sferica trasparente, attraversata da meridiani (come avviene su un mappamondo). A seconda del meridiano che presenta la curvatura maggiore si distinguono tre differenti tipi di astigmatismo

I tre differenti tipi di astigmatismo, classificati in base al meridiano di cui parla l’Agenzia, sono i seguenti:

  • secondo regola: è la forma di astigmatismo più diffusa, nel quale il meridiano più curvo è tra quelli verticali (compresi tra 60° e 120°);
  • contro regola: nel quale il meridiano più curvo è tra quelli orizzontali (compresi tra 0-30° e 150°-180°) ;
  • obliquo: nel quale il meridiano più curvo è tra quelli obliqui (compreso tra 60° e 30°, 120°-150°).

Per capire meglio questo aspetto, riprendiamo l’esempio fornito dalla AAO e pensiamo ad una palla da football

Se la palla è adagiata sul fianco, e quindi la curva si sviluppa in verticale, si parla di astigmatismo secondo regola. Se, invece, è messo in piedi, quindi appoggiato ad una estremità, con la curva in senso orizzontale, si parla di astigmatismo contro regola. Quando, infine, è posizionata in senso obliquo, si parla di astigmatismo obliquo.

Astigmatismo e altri difetti visivi

Nella parte iniziale dell’articolo abbiamo accennato al fatto che l’astigmatismo si presenta spesso combinato ad altri difetti visivi

Per questo motivo, esiste un’ulteriore classificazione di questa condizione: 

  1. astigmatismo semplice, quindi senza la compresenza di altri difetti. Esso si suddivide a sua volta in astigmatismo miopico semplice e astigmatismo ipermetropico semplice;
  2. astigmatismo composto, quando si presenta insieme ad un altro difetto visivo, come la miopia o l’ipermetropia;
  3. astigmatismo misto, quando si presentano miopia e ipermetropia insieme, con conseguente difficoltà di visione sia da vicino che da lontano. 

Quali sono le cause dell’astigmatismo

Abbiamo detto che l’astigmatismo è provocato da una deformazione della cornea e del bulbo oculare, ma perché questo accade in alcuni soggetti e non in altri? 

Ad oggi, i medici non sono in grado di spiegarlo, non sanno perché la forma della cornea o del cristallino differisce da persona a persona. Quello che si sa, ormai, è che un fattore di rischio molto elevato consiste nell’ereditarietà del difetto.

L’astigmatismo può svilupparsi dopo una malattia agli occhi, lesioni agli occhi o interventi chirurgici, mentre secondo la AAO non è affatto vero che si può sviluppare o peggiorare leggendo in condizioni di scarsa illuminazione o sedendosi molto vicino alla televisione.

Sintomi e diagnosi dell’astigmatismo

Come altri difetti visivi, l’astigmatismo si fa sentire presentando alcuni sintomi, che dovrebbero poi spingerci a sottoporci ad un controllo da un oculista. 

I sintomi più diffusi sono: 

  • visione offuscata o aree di visione distorta;
  • affaticamento degli occhi;
  • mal di testa;
  • tendenza a strizzare gli occhi per cercare di vedere chiaramente;
  • fastidio agli occhi.

La diagnosi viene eseguita da un oculista attraverso un esame oggettivo, che prevede sia la classica lettura di un pannello posto ad una certa distanza, sia l’impiego di strumentazioni dedicate – come il forottero, l’autorefrattometro e il cheratometro – che lo aiutano a misurare con precisione l’astigmatismo.

Come trattare l’astigmatismo

L’astigmatismo non richiede sempre e comunque un intervento correttivo. Infatti, come afferma lo IAPB, un certo grado di astigmatismo corneale è fisiologico, e fino a 0,5 diottrie si può anche evitare di correggerlo. 

Laddove, invece, risultasse necessario intervenire, si può correggere l’astigmatismo con occhiali da vista dedicati o lenti a contatto

In alcuni casi, è possibile procedere ad una correzione chirurgica, che però non sempre consente di evitare l’impiego degli occhiali. 

Sarà l’oculista a prescrivere la soluzione più adatta alle proprie esigenze. 

Ricordiamo agli iscritti del Fondo Enfea Salute che il Piano Sanitario prevede il rimborso delle spese sostenute per lenti correttive di occhiali o a contatto. Trovi le informazioni dettagliate qui

Inoltre, le visite oculistiche sono garantite dal Fondo nelle strutture convenzionate e presso il Servizio Sanitario Nazionale, nell’ambito delle visite specialistiche.

ATTENZIONE:
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