Come curare il Neuroma di Morton

da | Apr 5, 2022 | Salute

Nella sezione Protesi del Piano Sanitario del Fondo Enfea Salute è previsto il rimborso delle spese per numerose voci, come la spina calcaneare, tra cui anche il cosiddetto Neuroma di Morton

Anche se il nome può impressionare e spaventare, in realtà si tratta di una condizione assolutamente benigna e di facile risoluzione, che si manifesta attraverso un dolore persistente, più o meno acuto, al piede. 

Come vedremo nel corso dell’articolo, il Neuroma di Morton coinvolge i piccoli nervi che corrono tra le ossa metatarsali del piede provocando dolore e fastidio. 

Ma approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è e come curare il Neuroma di Morton, quali sono le cause, i sintomi e i possibili trattamenti. 

Cos’è il Neuroma di Morton

Il Neuroma di Morton è una condizione dolorosa che colpisce la pianta del piede, più comunemente l’area tra il terzo e il quarto dito, creando una sensazione simile a quella che si prova quando si ha un sassolino nella scarpa o una piega nel calzino.  

Cosa succede, di preciso? Per capirlo, è importante spiegare che lungo i nostri piedi scorre un fascio di nervi, che si dirama fino a raggiungere le dita. Si parla di Neuroma di Morton quando uno di questi nervi si ingrossa, causando appunto dolore e bruciore nella pianta del piede. 

Semplificando, possiamo immaginare un tubicino sottile che, nella parte finale, si dirama in due, per raggiungere le due dita corrispondenti, creando una sorta di lettera Y. Se il tubicino principale si ingrossa in un punto, poco prima della diramazione, può provocare dolore

In questa immagine elaborata da Mayo Clinic si può visualizzare quanto illustrato. 

Neuroma di Morton

Quali sono le cause del Neuroma di Morton

Ad oggi non sono ancora chiare le cause di questa condizione patologica, ma c’è un certo consenso nell’attribuire un ruolo rilevante ad alcuni fattori di rischio, come i seguenti:  

  • microtraumi ripetuti;
  • utilizzo frequente di scarpe col tacco alto o strette. Molte persone provano sollievo passando a scarpe con il tacco più basso o con punta più ampia;
  • ridotta elasticità dei tendini del polpaccio che comporta un sovraccarico all’avampiede nella fase di spinta del passo;
  • partecipare ad attività atletiche ad alto impatto, come il jogging o la corsa, può sottoporre i tuoi piedi a traumi ripetitivi. Gli sport con scarpe strette, come lo sci sulla neve o l’arrampicata su roccia, possono esercitare pressione sulle dita dei piedi;
  • deformità del piede. Le persone che hanno borsiti, dita a martello, archi alti o piedi piatti sono a maggior rischio di sviluppare il neuroma di Morton.

In alcuni casi è possibile prevenire l’insorgenza o l’acuirsi della condizione patologica, attraverso alcune semplici buone pratiche: 

  • riposare e alzare il piede quando possibile;
  • tenere un impacco di ghiaccio in un asciugamano sulla zona dolorante per un massimo di 20 minuti ogni poche ore;
  • assumere ibuprofene o paracetamolo;
  • indossare scarpe larghe e comode con tacco basso e suola morbida;
  • usare solette morbide o cuscinetti nelle scarpe;
  • perdere peso se si è in sovrappeso
  • evitare o ridurre attività di impatto come correre e saltare.

Vediamo, ora, come si manifesta il Neuroma di Morton

Quali sono i sintomi principali

Nella maggior parte dei casi non è possibile individuare ad occhio nudo la presenza del Neuroma di Morton, ad esempio attraverso la comparsa di noduli o rigonfiamenti sul piede. 

A rappresentare un campanello d’allarme sono, invece, alcuni sintomi:

  • sensazione di avere un sassolino nella scarpa;
  • dolore bruciante nella pianta del piede che può irradiarsi nelle dita dei piedi;
  • formicolio o intorpidimento alle dita dei piedi.

Se, togliendo le scarpe e tenendo i piedi a riposo, il dolore si allevia, allora è probabile che si sia in presenza di questa patologia. A questo punto, è opportuno rivolgersi al proprio medico per eseguire una diagnosi specifica e valutare la terapia da seguire

Come si diagnostica il Neuroma di Morton

Per eseguire una diagnosi, il medico potrebbe prescrivere alcuni accertamenti. 

  • Radiografia: essenziale per escludere altre cause del dolore, come una frattura.
  • Ecografia: è particolarmente efficace nel rilevare anomalie dei tessuti molli, come i neuromi.
  • Risonanza magnetica (MRI): utile per visualizzare i tessuti molli. 

Sarà il medico a valutare come procedere. 

Come si cura: fisioterapia, farmaci, chirurgia

Molto spesso il trattamento consiste nel riposo, nell’assunzione di un blando antidolorifico per qualche giorno, nel cambio di scarpe e nell’utilizzo di solette e protesi specifiche

Si parla, in questi casi, di terapia conservativa.

Ovviamente, la terapia da seguire varia in base alla gravità dei sintomi, e se le opzioni di tipo conservativo non risultano sufficienti, allora si può prevedere le seguenti soluzioni:

  • fisioterapia;
  • iniezioni di steroidi nell’area dolorante;
  • trattamento con radiofrequenze: si utilizza un ago attraverso cui passano delle onde di energia che riscaldano la zona. Non si tratta di una soluzione definitiva, ma nei casi più lievi può risultare efficace e sufficiente;
  • chirurgia di decompressione: per alleviare la pressione sul nervo, si tagliano le strutture vicine, come il legamento che lega insieme alcune delle ossa nella parte anteriore del piede;
  • rimozione del nervo, necessaria se altri trattamenti non riescono a fornire sollievo dal dolore.

L’intervento chirurgico può essere eseguito attraverso una tecnica mini invasiva o a cielo aperto, in base alla valutazione dell’ortopedico. 

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