Quando fare lo screening visivo neonatale

da | Set 14, 2022 | Salute

Nel primo anno di vita di un bambino è necessario eseguire una serie di controlli, tra cui lo screening visivo neonatale, che si affianca allo screening uditivo neonatale

Si tratta di un controllo non invasivo, annoverato nel più ampio gruppo degli screening neonatali – un insieme di esami finalizzati alla diagnosi precoce di numerose malattie congenite – che consente di individuare  malattie oculari congenite, come ad esempio la cataratta. 

Secondo i dati del Ministero della Salute, infatti, la cataratta congenita  “rappresenta una delle principali cause di cecità curabile nell’infanzia, con un’incidenza compresa tra 1 e 6 casi su 10.000 nati vivi.”

Vediamo insieme in cosa consiste e quando fare lo screening visivo neonatale per l’individuazione delle malattie oculari congenite. 

Cos’è lo screening visivo neonatale

Lo screening visivo neonatale consiste in un controllo, previsto dai LEA (Livelli essenziali di assistenza) e quindi garantito dal Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato alla diagnosi precoce di malattie oculari congenite

Per valutare la funzione visiva nei neonati, oltre a osservare la reazione pupillare alla luce, è necessario procedere a una serie di controlli e test, tra cui i seguenti: 

  • osservazione esterna della regione oculare;
  • esame della pupilla;
  • effettuazione del test del riflesso rosso.

È proprio quest’ultimo a rappresentare l’esame raccomandato dalle principali istituzioni sanitarie e linee guida internazionali come test di screening nel neonato.

Approfondiamo. 

Cos’è il test del riflesso rosso? 

Il test del riflesso rosso è, come detto, l’esame scelto come screening visivo neonatale, da eseguire quindi sui bambini appena nati, in un ambiente poco illuminato e con il neonato tenuto in braccio.

Per capire in cosa consiste questo test dobbiamo pensare a una fotografia scattata a un soggetto e al classico fenomeno dell’occhio rosso

Cosa succede? Semplificando, quando la luce attraversa le componenti trasparenti dell’occhio, essa viene riflessa dal fondo oculare attraverso il cosiddetto “riflesso rosso”, ovvero la pupilla che “diventa” rossa (rosso scuro negli occhi scuri, giallo-arancione in quelli chiari). 

Questo riflesso rosso, però, può manifestarsi solo se i mezzi diottrici sono trasparenti, quindi in assenza di opacità o macchie. 

Se il riflesso rosso è assente, lieve o differente nei due occhi, o in presenza di un riflesso bianco (leucocoria) o di macchie nere, il bambino potrebbe essere affetto da patologia oculare

L’alterazione del riflesso può essere dovuta a: 

  • opacità dell’umore acqueo, corneali o del vitreo;
  • anomalie dell’iride, che compromettono l’apertura della pupilla, o retiniche, compresi i tumori;
  • cataratta;
  • difetti gravi della rifrazione;
  • strabismo.

In questi casi è raccomandato eseguire esami più approfonditi per diagnosticare il problema.

Quali malattie possono essere individuate con lo screening visivo neonatale?

Come già accennato, circa 1-6 neonati su 10.000 presentano alla  nascita gravi patologie oculari che possono portare a cecità

Le principali malattie oculari congenite sono:

  • cataratta congenita;
  • glaucoma congenito;
  • ulcerazioni corneali;
  • retinopatia del prematuro;
  • difetti di rifrazione;
  • retinoblastoma.

Attraverso lo screening visivo neonatale è possibile giungere a una diagnosi precoce e mettere in campo dei percorsi terapeutici e/o chirurgici per curare o trattare la patologia. 

Quando si fa lo screening visivo neonatale?

Le linee guida ministeriali richiedono l’esecuzione obbligatoria del test del riflesso rosso dai pediatri/neonatologi dei Punti Nascita a tutti i nuovi nati

Quando? Prima della dimissione ospedaliera. In seguito l’esame va ripetuto dal Pediatra di Libera Scelta nei bilanci di salute effettuati entro il primo anno di vita.

Prima di lasciare l’ospedale, quindi, si invita i neogenitori a informarsi con i medici del reparto neonatologia per assicurarsi che i test di screening neonatali siano stati eseguiti e con quali esiti. 

Ricordiamo agli iscritti che il Fondo sanitario integrativo Enfea Salute prevede numerose prestazioni destinate alla donna in gravidanza e ai neonati, coperte dal Piano Sanitario nell’ambito della “Gravidanza Sicura”, della “Tutela del figlio” e della “Tutela delle malformazioni in età pediatrica”

ATTENZIONE:
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