In un precedente articolo dedicato alla perdita della vista abbiamo inserito tra le principali cause di questa condizione anche il distacco della retina, che si manifesta attraverso un deficit della funzione visiva centrale o periferica.
Di cosa si tratta? Semplificando, il distacco della retina è causato dall’allontanamento della retina, un sottile strato di tessuto presente nella parte posteriore dell’occhio, dalla sua posizione naturale.
Quando questo avviene, si provoca la separazione delle cellule retiniche dallo strato di vasi sanguigni che fornisce ossigeno e nutrimento agli occhi. Più a lungo il distacco della retina non viene trattato, maggiore è il rischio di perdita permanente della vista dall’occhio colpito.
Nonostante si tratti spesso di una condizione di tipo emergenziale, esistono alcuni campanelli d’allarme e segnali che indicano un possibile distacco della retina.
Ricordiamo agli iscritti al Fondo Enfea Salute che il Piano Sanitario prevede la copertura delle spese per sottoporsi a un intervento chirurgico per distacco della retina.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire in cosa consiste il distacco della retina, quali sono le cause principali, i sintomi e i possibili trattamenti.
Di cosa parliamo in questo articolo
Cos’è il distacco della retina
Per spiegare in cosa consiste il distacco della retina è forse opportuno partire dalle basi, ovvero da cosa sia la retina e quale ruolo ricopra.
Prendiamo in prestito la definizione di retina fornita dallo IABP:
“La retina è una sottile membrana che riveste la superficie interna dell’occhio. Si tratta di un fine tessuto nervoso sensibile alla luce (fotosensibile).”
Quindi, la retina è un tessuto molto sottile che ricopre la parte interna dell’occhio, e svolge un ruolo fondamentale per la nostra vista. Infatti, ha il compito di trasformare le immagini in impulsi nervosi che il nervo ottico trasmette poi al cervello.
In condizioni normali, in un paziente sano, la retina mantiene la sua posizione grazie alla pressione esercitata dal corpo vitreo, che ha anche il compito di proteggerla da eventuali traumi.
In caso di distacco della retina, però, quest’ultima si solleva dalla parte posteriore dell’occhio, rendendo la visione sfocata, in quanto non è più in grado di offrire al cervello un’immagine adeguata.
Il distacco della retina è un’emergenza medica che, se non trattata, può provocare la perdita della vista.
Cause del distacco della retina
Esistono tre tipi di distacco della retina, divisi a seconda della causa scatenante e della gravità della condizione generata.
Le tre tipologia sono le seguenti:
- distacco regmatogeno;
- distacco trazionale;
- sieroso o essudativo.
Vediamoli più nel dettaglio.
1. Distacco regmatogeno
I distacchi regmatogeni sono i più frequenti, e sono causati da un foro o una lacerazione nella retina che consente al fluido di passare e raccogliersi al di sotto della retina, allontanando la stessa dai tessuti sottostanti.
Le aree in cui la retina si stacca perdono l’afflusso di sangue e smettono di funzionare, causando la perdita della vista.
La causa più comune di distacco regmatogeno è l’invecchiamento, che provoca una perdita di consistenza del corpo vitreo, ma i fattori di rischio sono molteplici, tra cui la miopia, un intervento chirurgico per cataratta, trauma oculare, una storia familiare di distacco della retina.
2. Distacco trazionale
Questo tipo di distacco può verificarsi quando il tessuto cicatriziale cresce sulla superficie della retina, provocando l’allontanamento della stessa dalla parte posteriore dell’occhio, senza lacerazioni.
Il distacco della trazione è più frequente in genere nelle persone che soffrono di diabete e nei soggetti affetti da vasculopatie proliferative, come la retinopatia diabetica proliferante o la trombosi venosa retinica.
3. Distacco Sieroso o essudativo
Questa forma di distacco è caratterizzata dall’accumulo di un liquido sottoretinico, provocato in genere da una infiammazione, da lesioni vascolari o neoplastiche.
Come nel caso precedente, anche il distacco della retina di tipo essudativo non comporta lacerazioni.
4. Altre cause di distacco della retina
Oltre a quelle finora elencate, e che rappresentano le tre tipologie di distacco della retina più diffuse, esistono altre cause che vanno sempre prese in considerazione.
Ci riferiamo alla miopia media o elevata, alla presenza di un un cristallino artificiale, il distacco posteriore del vitreo, e a gravi traumi di tipo contusivo.
Ad esempio, è molto frequente il distacco della retina nei pugili professionisti.
È importante ricordare, però, che tutte le forme di distacco di retina alla fine offuscano la visione, quindi richiedono sempre e comunque un intervento rapido da parte dell’oculista.
Quali sono i sintomi principali
Come accennato nell’introduzione, esistono alcuni campanelli d’allarme che possono indicare la presenza di un distacco della retina, nonostante risulta comunque indolore.
Quali sono questi sintomi?
- Miodesopsie, ovvero improvvisa comparsa di molti galleggianti, minuscoli granelli che sembrano spostarsi attraverso il campo visivo;
- lampi di luce improvvisi in uno o entrambi gli occhi, altrimenti detta fotopsia;
- visione offuscata;
- visione periferica gradualmente ridotta;
- presenza di un’ombra simile a una tenda che copre il campo visivo.
In presenza di uno o più sintomi, è di fondamentale importanza rivolgersi subito al proprio oculista di fiducia per sottoporsi a una visita approfondita.
Come si diagnostica un distacco della retina
Abbiamo detto che in presenza di sintomi riconducibili al distacco della retina è essenziale sottoporsi ad una visita oculistica.
Il medico può utilizzare i seguenti test, strumenti e procedure per diagnosticare il distacco della retina:
- Esame della retina: utilizzando uno strumento dotato di una luce intensa e lenti speciali, il medico può esaminare la parte posteriore dell’occhio, compresa la retina. Questo tipo di dispositivo fornisce una visione molto dettagliata dell’intero occhio, consentendo la visione di eventuali lacerazioni, lacrime o distacchi della retina.
- Imaging ad ultrasuoni, in genere impiegato nei casi in cui si sia verificata un’emorragia negli occhi, rendendo difficile vedere la retina.
Per un esame approfondito alla retina è necessario accedere al fondo oculare, che è possibile solo dopo aver somministrato al paziente delle gocce da mettere negli occhi al fine di dilatare la pupilla.
Anche se i sintomi coinvolgono solo un occhio, il medico andrà a esaminarli entrambi, in modo da avere un quadro più completo della situazione.
Come si cura il distacco della retina
Il trattamento del distacco della retina è, in genere, di tipo chirurgico, ma il tipo di intervento da eseguire cambia in base alla condizione del paziente e alla presenza o meno di una lacerazione e un distacco ormai già avvenuto.
Nel caso di lacrime retiniche, e quindi senza lacerazioni, si può procedere in due modi:
- Chirurgia laser (fotocoagulazione): il chirurgo dirige un raggio laser nell’occhio attraverso la pupilla, provocando ustioni attorno alla lacerazione retinica e creando cicatrici che di solito sono in grado di saldare la retina al tessuto sottostante.
- Congelamento (criopessia): dopo aver somministrato un anestetico locale per intorpidire l’occhio, il chirurgo applica una sonda di congelamento sulla superficie esterna dell’occhio direttamente sopra la lacrima retinica. Il congelamento provoca una cicatrice che aiuta a fissare la retina alla parete dell’occhio.
In caso, invece, di lacerazione e distacco ormai avvenuto, è necessario intervenire il prima possibile, attraverso una delle seguenti opzioni chirurgiche:
- retinopessia pneumatica: tramite questa procedura il chirurgo inietta una bolla di aria o gas nella parte centrale dell’occhio, che si riassorbe da sola dopo qualche giorno. Se posizionata correttamente, la bolla spinge l’area della retina contenente il foro o i fori contro la parete dell’occhio, interrompendo il flusso di liquido nello spazio dietro la retina. Il medico usa anche la tecnica della criopessia durante la procedura per riparare la rottura della retina. Il liquido che si è raccolto sotto la retina viene assorbito da solo e la retina può quindi aderire alla parete dell’occhio;
- instabilità sclerale: con questa tecnica il chirurgo sutura un pezzo di materiale siliconico sul bianco dell’occhio, detta sclera, sull’area interessata. Questa procedura fa rientrare la parete dell’occhio e allevia parte della forza causata dallo strappo del vitreo sulla retina;
- vitrectomia: questa tecnica prevede il drenaggio e la sostituzione del liquido nell’occhio. Il chirurgo rimuove il vitreo insieme a qualsiasi tessuto che sta tirando la retina. Aria, gas o olio di silicone vengono quindi iniettati nello spazio vitreo per aiutare ad appiattire la retina. Alla fine l’aria, il gas o il liquido verranno assorbiti e lo spazio vitreo si riempirà di fluido corporeo.
Dopo l’intervento chirurgico, la vista potrebbe richiedere diversi mesi per migliorare. Potrebbe essere necessario un secondo intervento chirurgico per un trattamento di successo.
Nei casi più gravi potrebbe non essere possibile recuperare la vista perduta. Sarà il chirurgo a stabilire come procedere, informando il paziente di rischi e vantaggi del tipo di trattamento eseguire.