Gastroscopia: a cosa serve e come si esegue

da | Ago 21, 2023 | Salute

Prendersi cura della salute gastrointestinale è essenziale per una buona qualità di vita, e la gastroscopia svolge un ruolo cruciale nel garantire una diagnosi precoce e un trattamento appropriato per una vasta gamma di condizioni mediche.   

Conosciuta anche come esofagogastroduodenoscopia, è un esame ampiamente utilizzato dai medici per identificare e trattare una vasta gamma di disturbi gastrointestinali, tra cui ulcere, infiammazioni, lesioni precancerose e tumori; ciò nonostante, spaventa molto i pazienti, non a caso viene quasi sempre eseguita sotto sedazione totale o locale (gastroscopia con sedazione).

Approfondiamo insieme, e vediamo cos’è la gastroscopia, come si svolge la procedura, quali sono le sue indicazioni e controindicazioni, e cosa aspettarsi durante e dopo l’esame

Cos’è la gastroscopia?

La gastroscopia è una procedura medica utilizzata per esaminare l’interno del tratto digestivo superiore, che comprende l’esofago, lo stomaco e la prima parte dell’intestino tenue, chiamata duodeno, fondamentale per la diagnosi e la valutazione delle patologie gastrointestinali. 

Questo esame viene eseguito da un medico specializzato chiamato gastroenterologo, e rappresenta uno strumento diagnostico molto prezioso, poiché consente l’individuazione di eventuali anomalie, come infiammazioni, ulcere, tumori o altre lesioni, che potrebbero essere presenti nel tratto gastrointestinale superiore. 

Durante la gastroscopia, il medico utilizza uno strumento chiamato endoscopio, un sottile tubo flessibile con una piccola telecamera all’estremità, che viene delicatamente inserito attraverso la bocca del paziente e guidato lentamente giù per la gola, permettendo di osservare attentamente l’interno del tratto gastrointestinale su un monitor.

Inoltre, durante la gastroscopia, il medico può eseguire delle biopsie, ovvero prelevare piccoli campioni di tessuto, per svolgere ulteriori analisi in laboratorio, al fine di confermare una diagnosi o escludere determinate condizioni mediche, ad esempio un tumore.

La gastroscopia è solitamente eseguita in regime ambulatoriale, il che significa che il paziente può andare a casa lo stesso giorno dell’esame. Prima della procedura, il medico fornirà istruzioni su come prepararsi.

Vediamo insieme come si esegue l’esame, e come prepararsi in maniera adeguata.

Come si esegue la procedura?

La gastroscopia è una procedura medica relativamente semplice, ma richiede una preparazione adeguata da parte del paziente

Vediamo il processo completo, dalla preparazione alla procedura stessa.

1. La preparazione

Prima della gastroscopia, il paziente dovrà seguire alcune istruzioni per garantire che lo stomaco e l’esofago siano vuoti, il che migliorerà la visibilità durante l’esame e ridurrà il rischio di complicazioni. 

Solitamente, il paziente dovrà astenersi dal mangiare e bere per almeno 6-8 ore prima della procedura. Questo è importante per garantire che lo stomaco sia vuoto.

Inoltre, alcuni farmaci possono interferire con l’esame o aumentare il rischio di sanguinamento. Il medico potrebbe quindi richiedere al paziente di sospendere temporaneamente l’assunzione di determinati farmaci, come anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici. È fondamentale seguire attentamente le istruzioni del medico riguardo ai farmaci.

2. La procedura 

La gastroscopia viene solitamente eseguita in una sala operatoria o in un ambulatorio appositamente attrezzato. Il paziente viene posizionato comodamente sul lettino e monitorato da personale sanitario durante l’intera procedura.

Come accennato prima, in molti casi il paziente viene sottoposto a sedazione leggera o anestesia locale, per ridurre al minimo l’inconveniente o il disagio durante l’esame, ma anche la paura e l’ansia della procedura. 

Una volta che il paziente è adeguatamente sedato, il medico introdurrà l’endoscopio attraverso la bocca e lo farà scorrere con delicatezza lungo la gola fino a raggiungere l’esofago e lo stomaco.

L’endoscopio, come spiegato, è dotato di una piccola telecamera all’estremità, che trasmette le immagini a un monitor. Il medico esaminerà attentamente l’interno dell’esofago, dello stomaco e del duodeno in tempo reale, alla ricerca di anomalie, lesioni o segni di infiammazione.

Durante la gastroscopia, e solo se necessario, il medico potrebbe prelevare piccoli campioni di tessuto da aree sospette o alterate per ulteriori indagini.

3. Dopo la procedura

Una volta completata la gastroscopia, il paziente verrà tenuto sotto osservazione per un breve periodo per garantire che si sia ripreso dalla sedazione o dall’anestesia. 

Dopo il periodo di recupero, il paziente può tornare a casa accompagnato da un familiare o un amico. In effetti, è normale sentirsi un po’ assonnati o confusi a causa della sedazione, quindi è importante evitare di guidare o compiere attività che richiedono attenzione fino a quando gli effetti della sedazione non si saranno dissipati del tutto.

I risultati dell’esame saranno discussi con il paziente dal medico in un appuntamento di follow-up. Per quanto riguarda, invece, le eventuali biopsie, potrebbe essere necessario attendere qualche giorno per ottenere tutte le informazioni diagnostiche.

La gastroscopia è generalmente ben tollerata e rappresenta uno strumento prezioso per la diagnosi e la valutazione delle patologie gastrointestinali. Seguire attentamente le istruzioni del medico durante la preparazione e durante il periodo di recupero aiuterà a garantire il successo della procedura e un’esame più accurato dell’intestino superiore.

A cosa serve la gastroscopia?

Abbiamo visto che la gastroscopia è utilizzata per esaminare l’interno del tratto gastrointestinale superiore, e può essere prescritta dal medico per diversi scopi, tra cui i principali sono i seguenti.

  • Diagnosi di disturbi gastrointestinali: possono includere ulcere gastriche ed esofagee, gastrite (infiammazione dello stomaco), esofagite (infiammazione dell’esofago), polipi, tumori, reflusso acido, e presenza di batteri come Helicobacter pylori.
  • Valutazione dei sintomi digestivi: quando i pazienti presentano sintomi come difficoltà di deglutizione, bruciore di stomaco, dolore addominale, nausea o vomito, la gastroscopia può aiutare a determinare la causa sottostante di tali sintomi.
  • Screening per il cancro gastrico: può essere utilizzata come test di screening per il tumore allo stomaco in persone ad alto rischio o con condizioni predisponenti. 
  • Prevenzione e monitoraggio: può aiutare a individuare e trattare precocemente le lesioni precancerose e i polipi, riducendo il rischio di sviluppare tumori maligni.
  • Controllo e follow-up: nei pazienti con precedenti problemi gastrointestinali o interventi, è spesso usata per monitorare il progresso delle condizioni e valutare l’efficacia dei trattamenti.

Sarà il medico a stabilire se e quando sottoporsi all’esame e ad analizzarne i risultati. 

Cos’è la gastroscopia transnasale

La gastroscopia transnasale, nota anche come gastroscopia naso-gastrica o esofagogastroduodenoscopia transnasale, è una variante della gastroscopia tradizionale. A differenza di quest’ultima, la gastroscopia transnasale prevede l’inserimento dell’endoscopio attraverso una delle narici.

Questa procedura viene spesso utilizzata nei casi in cui il paziente ha difficoltà o resistenza a sottoporsi alla gastroscopia tradizionale, o quando ci sono determinate condizioni anatomiche o patologiche che rendono l’accesso attraverso la bocca più complicato o rischioso

Inoltre, può essere preferita in alcuni pazienti per motivi di comfort o per ridurre il rischio di complicazioni associate alla sedazione, generalmente non prevista in questa tipologia di esame alternativa.

Tuttavia, è possibile che il medico possa utilizzare un decongestionante nasale o un anestetico locale per ridurre eventuali fastidi durante l’inserimento dell’endoscopio.

È importante sottolineare che, sebbene la gastroscopia transnasale possa essere una buona alternativa in determinati casi, non è adatta per tutti i pazienti o tutte le condizioni. La scelta finale dipenderà dalle specifiche esigenze del paziente e dall’opinione del medico specialista.

Cos’è la gastroscopia virtuale?

La gastroscopia virtuale, anche nota come gastroscopia TC (Tomografia Computerizzata) o gastroscopia con TC a spirale, è una tecnica di imaging avanzata utilizzata per esaminare il tratto gastrointestinale superiore senza la necessità di un endoscopio tradizionale. 

A differenza della gastroscopia tradizionale o transale, che richiedono l’inserimento di un tubo flessibile nell’apparato digerente, quella virtuale non è invasiva e non richiede alcun contatto diretto con il corpo del paziente.

Il processo della gastroscopia virtuale è il seguente.

  • Preparazione: prima dell’esame, il paziente può dover seguire alcune istruzioni riguardo alla dieta e all’eventuale somministrazione di un mezzo di contrasto per rendere l’immagine del tratto gastrointestinale più nitida durante la scansione.
  • Scansione TC: durante la procedura, il paziente viene posizionato su un lettino all’interno di una macchina a raggi X a spirale (TC); la macchina acquisisce una serie di immagini dettagliate del tratto gastrointestinale dall’esterno del corpo, utilizzando raggi X e una tecnologia di imaging avanzata.
  • Elaborazione delle immagini: le immagini ottenute dalla scansione TC vengono elaborate da un computer e trasformate in una visualizzazione tridimensionale del tratto gastrointestinale superiore; il medico può quindi esaminare queste immagini per individuare eventuali anomalie o patologie.

Uno dei principali vantaggi della gastroscopia virtuale è la sua natura non invasiva, che riduce al minimo il disagio per il paziente e l’esposizione a rischi associati alla procedura endoscopica tradizionale. Tuttavia, va sottolineato che la gastroscopia virtuale potrebbe non essere altrettanto precisa come una gastroscopia tradizionale nel rilevare piccole lesioni o prelevare campioni di tessuto per biopsie.

Gastroscopia con videocapsula: come funziona?

La gastroscopia con videocapsula, nota anche come videocapsula endoscopica, è una tecnica avanzata per l’esame del tratto gastrointestinale. A differenza della gastroscopia tradizionale o transnasale, che utilizzano un endoscopio flessibile, la videocapsula endoscopica è una piccola capsula che contiene una telecamera elettronica miniaturizzata.

Il funzionamento è il seguente.

  • Ingestione della capsula: il paziente inghiotte una piccola capsula, delle dimensioni approssimative di una pillola, che contiene una telecamera ad alta definizione e una batteria; la capsula è progettata per essere facilmente deglutita e attraversa il tratto gastrointestinale in modo naturale. 
  • Registrazione delle immagini: mentre la capsula si muove attraverso l’esofago, lo stomaco e l’intestino tenue, registra continuamente immagini dell’interno del tratto digestivo, che vengono trasmesse a un dispositivo esterno indossato dal paziente, come una cintura o una fascia. 
  • Elaborazione delle immagini: il dispositivo esterno registra le immagini raccolte dalla capsula e le trasmette a un computer che le elabora e le visualizza; il medico può quindi analizzare attentamente le immagini per individuare anomalie, lesioni, infiammazioni o altre condizioni patologiche nel tratto gastrointestinale. 
  • Espulsione della capsula: dopo aver completato il percorso attraverso il tratto gastrointestinale, la capsula viene espulsa dal corpo attraverso le feci in modo naturale; è importante seguire le istruzioni del medico per il suo recupero e restituzione.

La gastroscopia con videocapsula è un metodo non invasivo e indolore per esaminare il tratto gastrointestinale superiore, offrendo immagini dettagliate che possono aiutare nella diagnosi di una vasta gamma di patologie gastrointestinali. 

Tuttavia, va notato che anche questa tecnica ha limitazioni, poiché la videocapsula non può essere controllata attivamente mentre si muove attraverso l’intestino, quindi non consente di effettuare biopsie o trattamenti diretti come avviene con la gastroscopia tradizionale. 

Pertanto, la videocapsula è spesso utilizzata come metodo di screening o per valutare specifici aspetti dell’intestino tenue, ma potrebbe essere necessario un esame endoscopico tradizionale per confermare una diagnosi o procedere con trattamenti specifici.

Cosa mangiare dopo l’esame?

Dopo essersi sottoposti a una gastroscopia, è importante seguire alcune linee guida dietetiche per permettere all’apparato digerente di recuperare e ridurre il rischio di fastidi. 

In genere, il medico potrebbe fornire le seguenti indicazioni su cosa mangiare dopo una gastroscopia. 

  • Bevande chiare: è consigliabile iniziare con bevande chiare come acqua, tè non zuccherato, brodo di pollo o bevande sportive; questo aiuterà a mantenere il corpo idratato e a reintegrare eventuali liquidi persi durante la preparazione dell’esame.
  • Cibi facili da digerire: optare per cibi leggeri e facilmente digeribili nelle prime ore dopo la gastroscopia; alcune opzioni possono includere brodo di verdure, zuppe leggere, yogurt naturale, frutta cotta, come mele o pere cotte, e cibi a base di purea, come patate o carote. 
  • Evitare cibi irritanti: evitare cibi piccanti, cibi grassi, cibi troppo caldi o troppo freddi, e cibi contenenti spezie o condimenti irritanti per l’apparato digerente, poiché potrebbero causare fastidi o irritazioni. 
  • Graduale reintroduzione di alimenti normali: dopo le prime ore, si possono gradualmente reintrodurre cibi solidi nella dieta, preferibilmente in piccole porzioni; scegliere cibi morbidi e ben cotti, come riso, pasta, pollo cotto al vapore o pesce. 
  • Limitare alcol e caffeina: evitare l’alcol e limitare il consumo di caffeina nelle prime 24 ore dopo l’esame, poiché queste sostanze possono essere irritanti per lo stomaco. 
  • Mantenere una dieta bilanciata: una volta che ci si sente a proprio agio, si può tornare gradualmente a una dieta bilanciata che includa frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi sani.

Per qualsiasi dubbio, si raccomanda di consultare il medico o il dietista per ricevere indicazioni personalizzate e adatte alle proprie esigenze individuali.

Rischi e controindicazioni della procedura

La gastroscopia è generalmente considerata una procedura sicura e ben tollerata, ma come qualsiasi procedura medica, può comportare alcuni rischi e controindicazioni. È importante discutere con il medico eventuali preoccupazioni e condizioni mediche personali prima di sottoporsi a una gastroscopia. 

Vediamo, di seguito, alcuni dei principali rischi e controindicazioni. 

  • Rischi:
    • perforazione – in casi rari, l’endoscopio può causare una perforazione nella parete dell’esofago, dello stomaco o dell’intestino tenue. Questa complicazione è molto rara, ma può richiedere un intervento chirurgico per essere trattata; 
    • sanguinamento durante la biopsia o altri trattamenti endoscopici, potrebbe verificarsi un sanguinamento, soprattutto se sono presenti ulcere o lesioni nella mucosa del tratto gastrointestinale. In genere, il sanguinamento è di lieve entità e si risolve da solo, ma in alcuni casi potrebbe richiedere ulteriori interventi;
    • reazioni all’anestesia – se la gastroscopia viene eseguita con sedazione o anestesia generale, possono verificarsi reazioni avverse all’anestesia, anche se sono rare.
  • Controindicazioni:
    • gravidanza avanzata – la gastroscopia è generalmente evitata durante la gravidanza avanzata, a meno che non sia strettamente necessaria e il beneficio superi il rischio potenziale per la madre e il feto;
    • problemi di coagulazione del sangue – pazienti con disturbi di coagulazione o che assumono farmaci anticoagulanti potrebbero essere a rischio di sanguinamento durante la procedura. Il medico valuterà attentamente i rischi e i benefici prima di decidere se eseguire la gastroscopia;
    • problemi cardiorespiratori gravi – pazienti con problemi gravi al cuore o ai polmoni potrebbero essere più vulnerabili a complicazioni durante la sedazione o l’anestesia;
    • difficoltà respiratorie – pazienti con problemi respiratori gravi, come ostruzione delle vie aeree, potrebbero avere difficoltà durante l’esame endoscopico;
    • disturbi dell’esofago, dello stomaco o dell’intestino – in alcune condizioni, una stenosi significativa può rendere difficile o rischioso l’inserimento dell’endoscopio.

Il medico eseguirà una valutazione approfondita della storia medica del paziente e delle condizioni cliniche prima di programmare una gastroscopia. In alcuni casi, possono essere considerate alternative diagnostiche o tecniche di imaging non invasive – come la gastroscopia virtuale o quella con videocapsula su illustrate – per evitare o ridurre i rischi associati alla procedura. 

La comunicazione aperta e trasparente con il medico è fondamentale per garantire una procedura sicura ed efficace.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.