Come viene eseguita una biopsia

da | Mar 30, 2021 | Salute

Il termine biopsia tende a spaventare i pazienti, molto probabilmente perché non sono pienamente consapevoli di cosa sia davvero. 

In realtà, si tratta di una procedura medica molto sicura, ormai di routine, della quale non c’è motivo di aver paura. 

Ricordiamo agli iscritti al Fondo Enfea Salute che il piano sanitario prevede il rimborso delle spese sostenute per sottoporsi a una biopsia.

Ma cos’è una biopsia, a cosa serve, quando viene prescritta e come viene eseguita? Scopriamolo insieme. 

Cos’è una biopsia

Una biopsia è una procedura medica che prevede il prelievo di un piccolo campione di tessuto corporeo in modo che possa essere esaminato al microscopio.

Cosa si intende per campione di tessuto? Un “pezzettino” molto piccolo che può essere prelevato praticamente da qualsiasi punto del corpo, inclusi pelle, organi e altre strutture.

Questa procedura si divide in diverse tipologie, che vedremo di seguito. 

Quali e quanti tipi di biopsia esistono

Esistono vari tipi di biopsia che possono essere utilizzati per identificare un’ampia gamma di condizioni di salute.

Nello specifico, possiamo menzionare:

  • biopsia punch: utilizzando uno strumento speciale, un bisturi chiamato appunto punch, si pratica un piccolo foro nella cute, si preleva un campione della stessa al fine di indagare su una condizione della pelle;
  • biopsia mediante ago aspirato: si utilizza uno speciale ago cavo, di dimensioni che variano a seconda della grandezza della parte da prelevare. Questo ago è guidato da raggi X, ultrasuoni, TAC o risonanza magnetica, e consente di ottenere un campione di tessuto da un organo o di pelle;
  • una biopsia endoscopica: si utilizza un endoscopio per rimuovere il tessuto, ad esempio dallo stomaco durante una gastroscopia;
  • biopsia di escissione: in questo caso la rimozione della sezione di tessuto un po’ più ampia viene eseguita per via chirurgica;
  • biopsia perioperatoria: se è stato dato il consenso, è possibile eseguire una biopsia durante l’intervento chirurgico; in determinate circostanze, il campione può essere testato immediatamente per aiutare a guidare l’intervento chirurgico o l’ulteriore trattamento.

La scelta della tipologia di esecuzione varia in base al punto in cui andrà prelevato il campione, da analizzare poi successivamente al microscopio per identificare la natura del problema ed eseguire una diagnosi efficace. 

Quando eseguire una biopsia

Il ricorso alla biopsia è importante per indagare su alcune anomalie del nostro corpo, che possono essere di natura funzionale – ad esempio problemi a reni o fegato –  e strutturale – ad esempio il gonfiore di un particolare organo.

Come già spiegato, dopo il prelievo il campione di tessuto viene esaminato al microscopio. Grazie a questo controllo possono essere identificate cellule anormali, aiutando così a diagnosticare una condizione specifica.

Se, invece, una condizione è già stata diagnosticata, è possibile utilizzare una biopsia per valutarne la gravità (come il grado di infiammazione) e il grado (come l’aggressività di un cancro), ma anche per vedere se la persona risponde bene al trattamento al quale è stata sottoposta.

Una biopsia può essere richiesta per le seguenti condizioni: 

  • cancro;
  • infiammazione, come un’epatite nel fegato o una nefrite nei reni;
  • infezione nei linfonodi, ad esempio la tubercolosi e varie condizioni della pelle.

In effetti, nonostante la diagnosi clinica, molto spesso non è sufficiente l’osservazione per stabilire se un nodulo, un’anomalia sulla pelle, un tumore, sono maligni o benigni, ecco perché è necessario eseguire una biopsia

Come si esegue questa procedura?

La maggior parte delle biopsie richiede solo anestesia locale, viene quindi eseguita in regime di day hospital o day surgery, e non sarà necessario rimanere in ospedale durante la notte. 

È richiesto, invece, un pernottamento quando la procedura viene eseguita in anestesia generale.

L’impiego dell’anestetico rende la procedura indolore. È possibile l’applicazione di punti di sutura o medicazioni sulla parte interessata dal prelievo. 

Per approfondire l’argomento consigliamo anche la lettura dell’articolo Qual è la differenza tra esame istologico e citologico.

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