Radioterapia: funzionamento, tipologie, effetti collaterali

da | Mar 25, 2024 | Salute

Quando si fa riferimento alle cure per il cancro si pensa subito a due trattamenti in particolare, la chemioterapia e la radioterapia.  

Quest’ultima rappresenta un importante strumento, che ha dimostrato nel corso dei decenni di essere fondamentale nella lotta contro il cancro, contribuendo a migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita di milioni di pazienti in tutto il mondo.

Nell’ultimo secolo, la radioterapia ha subito un’evoluzione significativa, passando da semplici tecniche di irradiazione a sofisticati sistemi di trattamento guidati dalle immagini e basati su particelle. Questi avanzamenti hanno permesso ai medici di erogare dosi di radiazione sempre più precise e mirate, riducendo al minimo il danno ai tessuti sani circostanti.

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Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è la radioterapia, quali sono le tipologie esistenti, come funziona e quali sono gli effetti collaterali

Cos’è la radioterapia

La radioterapia è una modalità di trattamento medico utilizzata principalmente nel campo dell’oncologia per curare o controllare il cancro e altre condizioni patologiche mediante l’uso di radiazioni ionizzanti ad alta energia. Queste radiazioni vengono applicate con precisione al sito del tumore o della malattia per danneggiare le cellule cancerogene e ridurne la capacità di proliferazione.

Questa terapia può essere somministrata sia internamente che esternamente al corpo del paziente, utilizzando apparecchiature specializzate, come acceleratori lineari o sorgenti di radiazioni radioattive, e può essere impiegata come trattamento primario, adiuvante o palliativo, a seconda del tipo di tumore, della sua localizzazione e dello stadio della malattia.

L’obiettivo della radioterapia è quello di distruggere selettivamente le cellule tumorali, minimizzando al contempo i danni alle cellule sane circostanti. Ciò viene ottenuto attraverso la somministrazione di dosi precise di radiazione, pianificate in base a fattori come la dimensione e la forma del tumore, la sua sensibilità alla radiazione e la posizione anatomica.

Tipologie di radioterapia e loro funzionamento

Allo stato attuale esistono diverse tipologie di radioterapia, ciascuna con caratteristiche specifiche. 

Vediamo quali sono le principali e più comuni.

1. Radioterapia esterna (EBRT – External Beam Radiation Therapy) 

Questa tipologia prevede l’utilizzo di macchinari che emettono radiazioni ad alta energia dirette verso il tumore dall’esterno del corpo

Le fonti di radiazione comuni includono acceleratori lineari e macchine di telecobaltoterapia

Può essere somministrata in varie modalità, tra cui:

  • radioterapia a intensità modulata (IMRT) – consente di modulare l’intensità della radiazione in modo da adattarsi ad un tumore dalla forma irregolare o complessa, permettendo di erogarne dosi elevate ma riducendo, al tempo stesso, il danno alle strutture circostanti al minimo;
  • radioterapia guidata dalle immagini (IGRT) – è una tecnica avanzata di radioterapia che utilizza immagini diagnostiche, come TAC, risonanza magnetica o raggi X, per visualizzare in tempo reale il tumore e i tessuti circostanti durante il trattamento. Questa tecnica consente al team medico di adattare la posizione del paziente e il campo di irradiazione in modo preciso e accurato, assicurando che il tumore riceva la dose di radiazione desiderata mentre si minimizza il danno ai tessuti sani circostanti;
  • tomoterapia – è una forma avanzata di radioterapia esterna che combina l’imaging a tomografia computerizzata (TC) con la somministrazione di radiazioni a intensità modulata (IMRT). Durante una sessione di tomoterapia, il paziente è posizionato su un lettino che si muove lentamente attraverso un anello a forma di C che contiene sia una sorgente di radiazioni che un sistema di imaging a TC. Mentre il lettino si muove, vengono acquisite immagini TC in tempo reale che permettono al medico di vedere esattamente la posizione del tumore e dei tessuti circostanti. Questo consente una somministrazione precisa della dose di radiazione, adattata alle dimensioni e alla forma del tumore, mentre si minimizza il danno ai tessuti sani. La tomoterapia è particolarmente utile nel trattamento di tumori situati in prossimità di organi e tessuti sensibili o in zone difficili da raggiungere con altre forme di radioterapia. Offre anche la possibilità di trattare tumori con forme irregolari o in movimento, come quelli situati nei polmoni o nella regione addominale;
  • radioterapia conformazionale a intensità modulata (VMAT) – è una tecnica di radioterapia esterna che consente di muovere fascio di radiazione in modo continuo attorno al paziente mentre viene modulato per adattarsi alla forma tridimensionale del tumore. Questo permette di erogare dosi di radiazione più precise e concentrate, riducendo al contempo il tempo di trattamento;
  • radioterapia stereotassica corpo-cranica (SBRT/SRS) – la SBRT (Stereotactic Body Radiation Therapy) e la SRS (Stereotactic Radiosurgery) sono tecniche di radioterapia esterna non invasive che forniscono dosi molto elevate di radiazioni in poche sessioni, spesso solo una, per trattare tumori molto precisi nel corpo o nel cervello. Questa tecnica sfrutta un sistema di coordinate stereotassiche (tridimensionali) per mirare con precisione al tumore, fornendo dosi molto concentrate di radiazione mentre si minimizza il danno ai tessuti circostanti;
  • radioterapia a fascio di protoni – è una forma avanzata di radioterapia esterna che utilizza particelle subatomiche cariche di energia, chiamate protoni, per trattare il cancro. A differenza della radioterapia tradizionale che utilizza fotoni (raggi X), quella a protoni è in grado di erogare una dose di radiazione molto precisa e concentrata al tumore, riducendo al contempo il rischio di danneggiare i tessuti sani circostanti. Questa precisione deriva dalla capacità dei protoni di rilasciare la loro massima energia proprio alla fine del loro percorso, evitando di penetrare oltre il tumore. La radioterapia a protoni è spesso utilizzata per trattare tumori situati vicino a organi critici o sensibili, come il cervello, la colonna vertebrale, il bulbo oculare e altre parti del corpo;
  • radioterapia a fascio di elettroni – è una forma di radioterapia esterna che utilizza fasci di elettroni ad alta energia per trattare il cancro. Questi fasci di elettroni vengono generati da un acceleratore lineare e possono essere diretti in modo preciso sulla superficie della pelle o nei tessuti superficiali, senza penetrare profondamente nel corpo. Questa tecnica è particolarmente utile nel trattamento di tumori cutanei e superficiali, come il melanoma, il carcinoma basocellulare e il carcinoma squamocellulare, dove è importante limitare al massimo il danno ai tessuti sani circostanti.

2. Radioterapia Interna (Brachiterapia)

La brachiterapia comporta la somministrazione di radiazioni direttamente all’interno o in prossimità del tumore, inserendo sorgenti radioattive temporanee o permanenti direttamente nel tessuto tumorale o nelle sue vicinanze. 

La brachiterapia può essere utilizzata per trattare una varietà di tumori, compresi quelli della prostata, del seno, del collo dell’utero e altri.

3. Radioterapia di contatto o superficiale

Questo tipo di radioterapia coinvolge l’applicazione di radiazioni direttamente sulla superficie del corpo o sulla superficie di una cavità corporea. 

È utilizzato principalmente per trattare lesioni cutanee, come il carcinoma basocellulare o il carcinoma squamocellulare, o per alcune condizioni precancerose.

4. Radioterapia ad Ipertermia

La radioterapia ad ipertermia implica l’utilizzo di onde elettromagnetiche o ultrasuoni per riscaldare il tessuto tumorale prima o durante il trattamento con radiazioni ionizzanti

L’obiettivo è aumentare la sensibilità delle cellule tumorali alla radiazione e migliorare l’efficacia del trattamento.

5. Radioterapia Metabolica (Terapia Radiometabolica)

Questo tipo di radioterapia prevede l’utilizzo di radiofarmaci, somministrati per via orale, endovenosa o per instillazione in cavità, che vengono assorbiti dalle cellule tumorali, concentrando la radiazione in modo selettivo all’interno del tumore

È comunemente usato nel trattamento di tumori endocrini, come il cancro della tiroide.

Queste sono solo alcune delle principali categorie di radioterapia. Ogni tipo ha applicazioni specifiche e può essere utilizzato da solo o in combinazione con altre forme di trattamento, come la chirurgia o la chemioterapia, per fornire una cura efficace e mirata per i pazienti affetti da cancro e altre condizioni patologiche.

A cosa serve la radioterapia?

La radioterapia viene utilizzata principalmente per trattare il cancro e altre condizioni patologiche, ma presenta anche degli impieghi non oncologici

I suoi principali scopi sono:

  • cura del cancro – può essere utilizzata come trattamento primario per distruggere le cellule tumorali o ridurre le dimensioni del tumore. Può essere somministrata prima della chirurgia per ridurre le dimensioni del tumore (radioterapia neoadiuvante), durante la chirurgia per eliminare eventuali cellule tumorali residue (radioterapia intraoperatoria) o dopo la chirurgia per prevenire una recidiva (radioterapia adiuvante);
  • controllo del cancro in alcuni casi, viene utilizzata per controllare la crescita e la diffusione del cancro quando la cura completa potrebbe non essere possibile. Questo può aiutare a ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente;
  • trattamento dei sintomi – può essere utilizzata per alleviare i sintomi del cancro, come il dolore, la pressione su organi vitali o sanguinamento, migliorando così il comfort e la qualità della vita del paziente;
  • trattamento di condizioni non tumorali – oltre al cancro, può essere utilizzata per trattare alcune condizioni non tumorali, come alcune malattie dell’occhio, malattie autoimmuni e disturbi del sistema vascolare.

È importante notare che l’uso della radioterapia è specifico per ciascun paziente e dipende da vari fattori, tra cui il tipo di cancro, lo stadio della malattia, la posizione e le dimensioni del tumore, lo stato di salute generale del paziente e le sue preferenze. 

Può essere utilizzata da sola o in combinazione con altre forme di trattamento, come la chirurgia e la chemioterapia, per fornire una cura efficace e personalizzata.

Effetti collaterali: quali disturbi provoca?

La radioterapia può avere diversi effetti sul corpo e sulla salute del paziente, sia a breve termine che a lungo termine. Questi effetti possono variare da persona a persona e dipendono da diversi fattori, tra cui il tipo di trattamento, la dose di radiazione, l’area trattata, la durata del trattamento e la sensibilità individuale del paziente. 

Ecco alcuni degli effetti più comuni della radioterapia:

  • effetti collaterali acuti:
    • fatica – può causare affaticamento, che può variare da lieve a grave e può durare anche dopo la fine del trattamento;
    • irritazione cutanea – se è diretta verso la pelle, può causare arrossamento, irritazione, secchezza, prurito o desquamazione nella zona trattata;
    • nausea e vomito – se la radiazione coinvolge l’addome o il tratto gastrointestinale, possono verificarsi nausea e vomito;
    • cambiamenti nell’appetito – alcuni pazienti possono sperimentare cambiamenti nell’appetito durante il trattamento;
    • problemi digestivi – la radioterapia all’addome può causare diarrea, crampi addominali o altri disturbi digestivi;
    • perdita dei capelli – se la radiazione è diretta verso il cuoio capelluto, può verificarsi temporanea perdita di capelli nella zona trattata.
  • effetti collaterali a lungo termine:
    • fibrosi – può causare la formazione di tessuto cicatriziale (fibrosi) nell’area trattata e influenzare la funzionalità degli organi o dei tessuti circostanti;
    • danneggiamento dei tessuti sani – può danneggiare i tessuti sani circostanti all’area trattata, causando problemi a lungo termine, come la diminuzione della funzionalità degli organi o il rischio di sviluppare altre condizioni patologiche;
    • rischio di tumori secondari – in alcuni casi, può aumentare il rischio di sviluppare tumori secondari in futuro, anche se questo rischio è generalmente basso.

È importante notare che molti dei sintomi e degli effetti collaterali della radioterapia tendono a diminuire nel tempo dopo la fine del trattamento. È fondamentale che i pazienti discutano apertamente con il loro team medico gli effetti collaterali che stanno sperimentando in modo da ricevere il supporto e le cure appropriate durante e dopo il trattamento.

Chi fa radioterapia deve essere accompagnato?

La radioterapia è una procedura complessa, più o meno invasiva, che può richiedere la presenza di un accompagnatore a seconda delle condizioni in cui versa il paziente

In effetti, se il soggetto che deve sottoporsi alla cura è in grado di gestire autonomamente le proprie necessità e non ci sono restrizioni particolari dalla struttura sanitaria, potrebbe non essere necessario essere accompagnati. Viceversa, se presenta condizioni di salute preesistenti che potrebbero rendere difficile o pericoloso il viaggio da solo, potrebbe essere consigliabile essere accompagnato da un familiare o un amico.

Tuttavia, a prescindere dalle condizioni preesistenti del paziente, è bene ricordare due aspetti:

  1. alcuni pazienti possono sperimentare effetti collaterali immediati dopo la radioterapia, come affaticamento o nausea, che potrebbero renderli meno capaci di guidare o di prendersi cura di sé stessi. Di conseguenza, sebbene fossero autosufficienti in un primo momento, potrebbero non esserlo dopo il trattamento;
  2. sottoporsi a cicli di radioterapia non è semplice da gestire, in particolare dal punto di vista emotivo e psicologico, anche perché si presuppone che alla base ci sia una condizione di salute che desta preoccupazione e ansia nel paziente. Per questo motivo, avere un supporto potrebbe fare la differenza

Infine, va considerato anche che alcune strutture sanitarie richiedono che i pazienti siano accompagnati durante la radioterapia, per motivi di sicurezza o di politica interna. È importante, quindi, verificare le politiche specifiche della struttura sanitaria in cui viene eseguito il trattamento.

Quando si fa la radioterapia si è radioattivi?

Una delle domande più frequenti quando ci si deve sottoporre alla radioterapia, o si deve stare accanto ad un paziente che la deve ricevere, è se dopo il trattamento il soggetto sia o meno radioattivo

Si tratta di un dubbio legittimo, che proveremo a fugare. 

Durante la radioterapia esterna, il paziente non diventa radioattivo, poiché non viene somministrata alcuna sostanza radioattiva al corpo. Invece, la radiazione viene erogata dall’esterno del corpo utilizzando apparecchiature specializzate come acceleratori lineari o macchine di telecobaltoterapia. Una volta completata la sessione di trattamento, la radiazione cessa e il paziente non è radioattivo.

Tuttavia, durante la brachiterapia, che ricordiamo essere una forma di radioterapia interna, vengono inserite sorgenti radioattive direttamente nel corpo o in prossimità del tumore. Durante questo periodo, il paziente può essere considerato radioattivo a causa della presenza delle sorgenti radioattive. 

In questo caso, vengono prese delle precauzioni per garantire la sicurezza del paziente e delle persone che interagiscono con lui durante questo periodo, come il mantenere distanza e limitare il tempo di esposizione.

Sarà il medico a fornire tutte le istruzioni del caso. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.