Cosa sono i noduli tiroidei e quali problemi portano?

da | Giu 5, 2023 | Salute

I noduli tiroidei sono una condizione molto comune che colpisce la ghiandola tiroidea, una piccola struttura a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo.  

Secondo quanto riportato nel documento “Aggiornamento nella gestione dei noduli tiroidei” pubblicato dalla Società Italiana Di Endocrinologia, infatti, i noduli alla tiroide vengono riscontrati in circa il 65% della popolazione generale.

Questi noduli sono delle masse o protuberanze che si sviluppano all’interno della tiroide stessa, e sebbene nella maggior parte dei casi siano benigni e non causino sintomi evidenti, la loro presenza può destare preoccupazione e richiedere ulteriori valutazioni e trattamenti.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cosa sono i noduli tiroidei, perché si formano, quali sono i sintomi associati, le tecniche diagnostiche e i possibili trattamenti

Cosa sono i noduli tiroidei?

Come accennato, i noduli tiroidei sono masse che si sviluppano all’interno della tiroide, che ricordiamo essere posizionata sotto l’area chiamata pomo d’Adamo. 

Queste formazioni possono variare notevolmente nelle dimensioni, da quelle di un chicco di riso a quelle di una pallina da golf o anche più grandi, e possono essere di diversi tipi:

  • noduli benigni – la maggior parte dei noduli tiroidei è di natura benigna, cioè non cancerosa. Questi noduli possono essere formati da tessuto tiroideo normale (noduli colloidali) o il risultato di un’iperplasia delle cellule tiroidee (adenomi tiroidei);
  • noduli cistici sono sacche piene di liquido che si formano nella tiroide. Possono contenere fluido chiaro o sangue e sono spesso benigni;
  • noduli solidi – sono costituiti da tessuto solido e possono essere di natura benigna o maligna. La loro consistenza solida può richiedere una maggiore attenzione e valutazione;
  • noduli tiroidei maligni – in rari casi, questi noduli possono rivelarsi di natura maligna, quindi si parla di tumore alla tiroide.

Purtroppo, nella maggior parte dei casi i noduli alla tiroide sono asintomatici, e vengono scoperti solo durante visite e accertamenti dettati magari da altre condizioni che si intende approfondire. 

A cosa sono dovuti i noduli alla tiroide?

I noduli tiroidei possono essere causati da diverse ragioni, anche se spesso la causa specifica rimane sconosciuta. 

Tuttavia, ci sono alcuni fattori di rischio che possono contribuire alla loro formazione. 

Vediamo, quindi, alcune delle possibili cause dei noduli alla tiroide.

  • Iperplasia nodulare: è la causa più comune dei noduli tiroidei; si tratta di una condizione in cui si sviluppano piccole aree di crescita eccessiva delle cellule tiroidee, formando noduli benigni.
  • Adenoma tiroideo: gli adenomi tiroidei sono tumori benigni che possono causare la formazione di noduli; questi tumori si sviluppano dalle cellule della tiroide e possono produrre un’eccessiva quantità di ormoni tiroidei.
  • Cisti tiroidea: una cisti è una sacca piena di liquido che può formarsi nella tiroide; le cisti tiroidee possono essere piene di liquido chiaro o possono contenere sangue o materiali solidi. Possono essere causate da accumulo di fluido in una porzione della tiroide o da un processo infiammatorio.
  • Tiroidite: l’infiammazione della tiroide, altrimenti nota come tiroidite, può causare la formazione di noduli; la tiroidite può essere causata da diverse condizioni, come la tiroidite di Hashimoto, un’infiammazione autoimmune, o la tiroidite subacuta, infiammazione acuta a seguito di un’infezione virale.
  • Carenza di iodio: una carenza di iodio può portare a una crescita anomala della tiroide, causando la formazione di noduli.
  • Tumore tiroideo maligno: sebbene la maggior parte dei noduli tiroidei sia benigna (circa il 90%, secondo la Fondazione AIRC), in alcuni casi possono essere causati da tumori maligni; i tumori maligni della tiroide includono il carcinoma papillare, il carcinoma follicolare, il carcinoma midollare e il carcinoma anaplastico.

È importante ricordare che molti noduli tiroidei sono asintomatici e benigni. Tuttavia, quando se ne scopre la presenza, è importante consultare un medico per una valutazione adeguata al fine di escludere la possibilità di una causa maligna e determinare il percorso diagnostico e terapeutico appropriato.

Quali sono i sintomi associati ai noduli alla tiroide?

Come ribadito più volte, i noduli tiroidei spesso non causano sintomi evidenti e vengono scoperti incidentalmente durante una visita medica o attraverso esami diagnostici come l’ecografia della tiroide. 

Tuttavia, in alcuni casi, possono provocare sintomi o manifestazioni cliniche

Vediamo, quindi, alcuni dei sintomi che possono essere associati ai noduli tiroidei.

  • Gonfiore o rigonfiamento del collo: i noduli tiroidei più grandi possono essere visibili o palpabili come una massa o un rigonfiamento del collo; possono causare una sensazione di compressione o disagio nel collo.
  • Difficoltà nella deglutizione: i noduli tiroidei che crescono abbastanza grandi o si trovano in una posizione che interferisce con l’esofago o la trachea possono causare difficoltà nella deglutizione o una sensazione di “nodo” in gola.
  • Cambiamenti nella voce: i noduli che esercitano pressione sulle corde vocali possono causare cambiamenti nella voce, come raucedine o voce rauca.
  • Problemi respiratori: i noduli di grandi dimensioni o posizionati in modo da comprimere la trachea possono causare difficoltà respiratorie, respiro affannoso o sensazione di mancanza di respiro.
  • Dolore o sensibilità: alcuni noduli possono essere dolorosi o sensibili al tatto; questo sintomo è meno comune, ma può essere presente in alcuni casi.
  • Ipertiroidismo o ipotiroidismo: in alcune situazioni, possono influenzare la produzione di ormoni tiroidei. Se un nodulo produce eccessivi ormoni tiroidei, si può manifestare un ipertiroidismo con sintomi come perdita di peso, palpitazioni, ansia e tremori; al contrario, se un nodulo compromette la funzione della tiroide, può causare un ipotiroidismo con sintomi come affaticamento, aumento di peso, freddolosità e depressione.

È importante notare che questi sintomi non sono specifici dei noduli tiroidei e possono essere associati ad altre condizioni. Se si sospetta la presenza di un nodulo tiroideo o si manifestano sintomi correlati alla tiroide, è consigliabile consultare un medico per una valutazione accurata e una diagnosi appropriata.

Come capire se si ha un nodulo alla tiroide?

La presenza di un nodulo alla tiroide può essere determinata attraverso un’adeguata valutazione medica e una serie di esami diagnostici, tra cui i seguenti:

  • esame fisico – durante un esame fisico, il medico esaminerà il collo e la tiroide alla ricerca di eventuali masse, rigonfiamenti o noduli palpabili;
  • ecografia della tiroide questo esame permette di determinare la presenza di noduli, le loro dimensioni, la forma e la struttura interna. Inoltre, può aiutare a distinguere tra noduli solidi e cisti;
  • esami del sangue gli esami del sangue possono essere richiesti per valutare la funzione tiroidea, inclusi i livelli degli ormoni tiroidei (T3, T4 e TSH). Questi test possono fornire indicazioni sulla funzionalità tiroidea e se il nodulo sta influenzando la produzione degli ormoni;
  • biopsia tiroidea – se un nodulo risulta sospetto, il medico può raccomandare una biopsia, ovvero il prelievo di una piccola quantità di tessuto dal nodulo mediante ago sottile, che viene poi analizzato al microscopio per determinare la natura del nodulo (benigno o maligno);
  • esami di imaging – in alcuni casi, possono essere necessari ulteriori esami, come la scintigrafia tiroidea, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM), per ottenere una migliore valutazione del nodulo tiroideo e della sua relazione con le strutture circostanti.

Sarà il medico a prescrivere gli esami da eseguire e ad analizzare i risultati ottenuti.

Come curare i noduli alla tiroide?

Il trattamento dei noduli tiroidei dipende dalla loro natura (benigna o maligna), dalle dimensioni, dai sintomi associati e da altri fattori individuali. 

Non tutti i noduli tiroidei richiedono un trattamento attivo, ma il monitoraggio regolare può essere consigliato per assicurarsi che non si verifichino cambiamenti significativi nel tempo. 

Come si legge nelle “Linea guida per la gestione del nodulo benigno della tiroide causa di sintomi locali”

“Obiettivo iniziale nella gestione della patologia nodulare tiroidea è l’identificazione del sottogruppo di lesioni che corrisponde a un tumore clinicamente significativo (5-15%) (6). Obiettivi clinicamente rilevanti sono, inoltre, l’individuazione e il trattamento dei quadri di patologia nodulare benigna responsabili di sintomi da compressione o di alterata funzione tiroidea.”

Vediamo alcune opzioni di trattamento disponibili per questa condizione.

  • Osservazione attenta: se il nodulo è piccolo, non provoca sintomi evidenti e viene considerato benigno dopo un’adeguata valutazione, il medico potrebbe raccomandare di monitorarlo nel tempo con esami periodici per controllare eventuali cambiamenti.
  • Terapia ormonale sostitutiva: se il nodulo è associato a ipotiroidismo, il medico potrebbe prescrivere farmaci a base di ormoni tiroidei per compensare la carenza e ridurre le dimensioni del nodulo.
  • Aspirazione con ago sottile o FNA (acronimo di Fine Needle Aspiration): è una procedura diagnostica, anche nota come “agoaspirato”, che può anche essere utilizzata come trattamento per i noduli tiroidei; un ago sottile viene inserito nel nodulo per prelevare un campione di tessuto, che viene poi analizzato per determinare se è benigno o maligno. In alcuni casi, la FNA può anche svuotare i noduli cistici riempiendoli di liquido. 
  • Scleroterapia: questa procedura può essere utilizzata per trattare noduli cistici; viene iniettata una soluzione sclerosante nel nodulo per ridurre le dimensioni o farlo scomparire.
  • Terapia radioattiva: se i noduli sono iperattivi o non rispondono ad altri trattamenti, può essere considerata la terapia con iodio radioattivo; il tessuto tiroideo assorbe lo iodio radioattivo, che distrugge le cellule tiroidee iperattive o tumorali.
  • Chirurgia: la rimozione chirurgica può essere necessaria nei casi in cui il nodulo è sospetto di essere maligno, cresce rapidamente, causa sintomi significativi o quando altri trattamenti non sono appropriati o efficaci.

In merito a quest’ultimo punto, le opzioni chirurgiche possibili sono le seguenti, così come indicato nelle linee guida summenzionate:  

  • enucleo-resezione o asportazione del solo nodulo tiroideo è un intervento abbandonato per le complicanze peri- e post-operatorie, soprattutto emorragiche, e per l’elevata probabilità di recidiva;
  • emitiroidectomia (lobo-istmectomia) l’asportazione dell’istmo e di un lobo tiroideo svuota completamente la corrispondente emiloggia tiroidea. L’indicazione più frequente è rappresentata dalla patologia nodulare benigna localizzata a un solo lobo ghiandolare. Tale intervento è ritenuto adeguato anche per i carcinomi differenziati con stadiazione pT1 e pT2;
  • tiroidectomia totale – l’asportazione di tutto il parenchima ghiandolare trova indicazione nel gozzo multi-nodulare bilaterale, nel morbo di Basedow e nella patologia maligna in stadi più avanzati. La tiroidectomia near-total, o subtotale, lascia un piccolo residuo ghiandolare in prossimità dell’ingresso in laringe del nervo laringeo inferiore. Tale scelta può avvenire per entrambi i lobi tiroidei (tiroidectomia subtotale bilaterale) oppure per un solo lato (tiroidectomia di Dunhill).

La scelta del trattamento dipende dalle specifiche circostanze del paziente e richiede una valutazione accurata del medico. È importante discutere con il proprio medico le opzioni di trattamento disponibili e prendere una decisione informata in base alla diagnosi e alle condizioni individuali.

ATTENZIONE:
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