Quali sono le principali cause di perdita della parola (afasia)

da | Nov 16, 2021 | Salute

La perdita della parola, che rientra in una condizione più ampia detta afasia, consiste in un disturbo del linguaggio di natura neurologica, solitamente conseguente ad una lesione al cervello.

Secondo la A.IT.A onlus, la Federazione delle Associazioni Italiane Afasici, si calcola che in Italia circa 120.000 persone siano colpite ogni anno da ictus; di queste circa 40.000 presentano disturbi del linguaggio in fase acuta e almeno 15.000 presentano ancora importanti disturbi del linguaggio dopo un anno.

In tutto, sempre stando alle stime dell’A.IT.A, in Italia sarebbero circa 150.000 le persone colpite da perdita della parola in seguito a malattie cerebrovascolari, alle quali vanno aggiunti tutti quei soggetti afasici a causa di traumi e altre patologie. 

Insomma, si tratta di una condizione molto diffusa, molto più di quanto si possa immaginare, ed è per questo che il Fondo Enfea Salute dà la possibilità all’iscritto di avere un secondo e qualificato parere sulla precedente diagnosi fatta dal proprio medico, in merito a diverse patologie, tra cui la perdita della vista e, appunto, la perdita della parola

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Approfondiamo insieme l’argomento, e cerchiamo di capire in cosa consiste l’afasia e quali sono le principali cause di perdita della parola

Cos’è l’afasia

L’afasia è un disturbo del linguaggio che consiste nella perdita, parziale o completa, della capacità di esprimersi o comprendere parole scritte o pronunciate da qualcuno

Come accennato all’inizio, è causata da una lesione alle aree del cervello che controllano il linguaggio, generalmente localizzate nella metà sinistra del cervello. 

Purtroppo, essendo queste aree molto vicine tra loro, è molto frequente che la perdita della parola si accompagni a perdita della capacità di leggere, di comprendere quello che viene detto dagli altri e di scrivere.

Per questo, con il termine afasia non si indica solo la perdita della capacità di parlare, ma un disturbo del linguaggio più ampio e complesso, che riguarda tutte le funzioni linguistiche che possediamo.

Cosa causa l’afasia?

Come si legge nell’opuscolo della A.IT.A menzionato prima, l’afasia è sempre il risultato di una lesione al cervello che provoca la morte delle cellule nervose nelle zone cerebrali danneggiate. 

Questa lesione può essere causata da un trauma cranico, da disturbi cardiovascolari o, più raramente, da altre malattie, come tumori o ascessi cerebrali.

Queste lesioni e danni cerebrali non provocano solo la perdita della parola e le altre funzioni linguistiche, molto spesso si tratta solo di una parte degli effetti collaterali del trauma subito dal cervello. 

Ad esempio, in seguito ad un ictus è frequente riscontrare difficoltà motorie, perdita parziale della vista, paresi.

Tipi di afasia: di Broca, di Wernicke e globale

L’afasia e la perdita di parola possono presentarsi in tre diverse modalità, a seconda del tipo di disturbo e della sua gravità. 

Le tre principali forme di afasia sono:

  1. afasia espressiva o afasia di Broca;
  2. afasia recettiva o afasia di Wernicke;
  3. afasia globale.

1. Afasia espressiva o di Broca

I soggetti affetti da afasia espressiva, anche nota come afasia di Broca, riescono a capire ciò che dicono gli altri meglio di quanto riescano a parlare. 

Le persone con questo modello di afasia fanno fatica a parlare, pronunciano frasi molto brevi e omettono parole.

Questo consente ad un ascoltatore di capire il significato di quanto detto dalla persona afasica, ma quest’ultima è consapevole della sua difficoltà e può provare una certa frustrazione.

2. Afasia recettiva o di Wernicke 

Le persone con questo modello di afasia, chiamato anche fluente o afasia di Wernicke, possono parlare facilmente e fluentemente, pronunciando anche frasi lunghe e complesse ma che non hanno senso o includono parole irriconoscibili, errate o non necessarie

Di solito non capiscono bene la lingua parlata e spesso non si rendono conto che gli altri non riescono a capirli.

3. Afasia globale 

Come suggerisce il termine, le persone affette da afasia globale hanno difficoltà sia a comprendere quanto detto dagli altri sia a formulare parole e frasi di senso compiuto

L’afasia globale deriva da un danno esteso alle reti linguistiche del cervello, e le persone che ne sono affette presentano gravi disabilità nell’espressione e nella comprensione.

Quali sono i sintomi dell’afasia?

L’afasia è, in genere, un segnale che indica la presenza di un’altra condizione, come un ictus o un tumore al cervello.

Una persona con afasia può manifestare i seguenti sintomi:

  • parlare con frasi brevi o incomplete;
  • parlare con frasi che non hanno senso;
  • sostituire una parola con un’altra o un suono con un altro;
  • pronunciare parole irriconoscibili;
  • non capire la conversazione di altre persone;
  • scrivere frasi che non hanno senso.

La severità dei suddetti sintomi varia da persona a persona, a seconda del danno cerebrale subito. 

Come affrontare la perdita della parola

Se la perdita della parola, o più in generale l’afasia, è la conseguenza di un danno cerebrale, provocato quindi da un ictus, un trauma cranico o un’infezione come l’encefalite, di solito il disturbo tende a non peggiorare nel tempo, consentendo, in alcuni casi, un recupero, seppur parziale, delle funzionalità linguistiche

Il recupero può avvenire solo attraverso un percorso di riabilitazione, eseguito da un logopedista, con il coinvolgimento diretto e attivo del paziente e dei suoi familiari. 

In effetti, la perdita della parola non rappresenta un disagio solo per chi ne soffre, ma anche per le persone che lo circondano, i familiari, gli amici, i colleghi di lavoro; è importantissimo, quindi, che ad una terapia riabilitativa si affianchi anche un lavoro psicologico e di comprensione della patologia, in modo da consentire a tutti gli attori coinvolti di affrontarla nel modo più corretto possibile.  

Se il disturbo è, invece, provocato da un tumore o da alcuni tipi di demenza, allora al progredire di quest’ultimo si registrerà un peggioramento del disturbo del linguaggio.  

ATTENZIONE:
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