Come si esegue un esame urodinamico

da | Nov 29, 2021 | Salute

In presenza di disfunzioni interessanti le vie urinarie il medico specialista potrebbe prescrivere un esame urodinamico, non prima di aver eseguito una serie di controlli e test di primo livello, come analisi ematochimiche, esame delle urine/urinocoltura, urografia e, negli uomini, PSA e ecografia prostatica

Si tratta, come vedremo, di un esame strutturato in più fasi, alcune molto blande e senza alcun impatto sul paziente, altre più invasive. 

Il test urodinamico è una procedura che esamina quanto bene lavorano le componenti del tratto urinario inferiore, in particolare vescica, sfinteri e uretra, nell’immagazzinare e rilasciare l’urina. 

Nella maggior parte dei casi questo esame viene prescritto per controllare la capacità della vescica di contenere e svuotare l’urina, ma possono anche essere impiegati per verificare se la vescica si sta contraendo quando non dovrebbe, causando perdite di urina e incontinenza.

Ma andiamo per gradi, e cerchiamo di capire cosa s’intende per esame urodinamico, quando viene prescritto, come si esegue e come prepararsi nelle ore e giorni che lo precedono. 

Cos’è un esame urodinamico

Quando si parla di esame urodinamico si intendono genericamente tutte quelle procedure diagnostiche volte a riconoscere la presenza di alterazioni funzionali a carico delle vie urinarie inferiori, quindi vescica e uretra.

Queste procedure comprendono: 

  • cistomanometria;
  • profilometria uretrale statica e dinamica;
  • studio pressione/flusso; 
  • uroflussometria libera con ristagno vescicale post minzionale;
  • elettromiografia perineo-sfinterica;
  • valutazione uro-ginecologica con determinazione di eventuali distopie anatomiche; 
  • determinazione del Q-tip uretrale; 
  • stress-test;
  • Valsalva leak-point pressure.

A seconda del tipo di procedura eseguita, l’esame può essere minimamente invasivo, a causa principalmente dell’impiego di un catetere vescicale e rettale

Quando eseguire un esame urodinamico

Come spiegato, questo test viene prescritto in presenza di disfunzioni che coinvolgono le vie urinarie basse

In genere, il medico valuta e raccomanda l’esecuzione di un esame urodinamico quando il paziente presenta una o più delle seguenti condizioni: 

  • perdite di urina;
  • minzione frequente, ovvero necessità di andare spesso in bagno;
  • dolore durante la minzione;
  • improvviso e forte bisogno di usare il bagno;
  • problemi a iniziare a urinare;
  • problemi a svuotare completamente la vescica;
  • ripetute infezioni del tratto urinario.

Vediamo, ora, come si esegue l’esame urodinamico.

Le 3 fasi dell’esame urodinamico

Come anticipato nell’introduzione, un esame urodinamico è strutturato in più fasi, tre per la precisione

  1. uroflussimetria, per registrare la curva minzionale, in tutti i suoi  caratteri, il volume emesso, l’eventuale residuo post-minzionale.
  2. cistomanometria, per lo studio funzionale della vescica; 
  3. studio pressione flusso, per documentare il tono sfinterico e tutta la  situazione “pressoria” endoluminale. 

1. Uroflussimetria

L’uroflussimetria misura la quantità di urina nella vescica e la velocità di fuoriuscita della stessa, nota anche come portata. 

I risultati di questo test possono mostrare se i muscoli della vescica sono deboli o se il flusso di urina è bloccato.

Questa parte dell’esame è la più semplice e assolutamente non invasiva, e consiste nell’urinare in una toilette speciale o in un imbuto che ha due parti, un contenitore per la raccolta dell’urina e una bilancia. 

L’apparecchiatura di uroflussometria crea un grafico che mostra i cambiamenti nella portata durante la minzione, consentendo al medico di vedere quando la portata è più alta e quanti secondi ci vogliono per giungere a quel momento.

La portata può anche essere misurata registrando il tempo necessario per urinare in un contenitore speciale che misura accuratamente la quantità di urina rilasciata.

2. Cistomanometria

Un test cistometrico misura quanta urina può contenere la vescica, quanta pressione si accumula all’interno della stessa mentre immagazzina l’urina e quanto è piena quando si inizia a sentire il bisogno di urinare

A differenza del test precedente, questo è invasivo, perché prevede l’inserimento di un catetere per svuotare completamente la vescica, dotato di un dispositivo di misurazione della pressione chiamato manometro. 

Un altro catetere può essere posizionato nel retto o nella vagina per registrare la pressione in quel punto.

Una volta svuotata completamente, la vescica viene riempita lentamente con acqua tiepida, chiedendo al paziente quando sente il bisogno di iniziare a urinare. A quel punto, vengono registrati il volume dell’acqua e la pressione della vescica.

Il medico potrebbe chiedere di tossire durante questa procedura per vedere se la pressione della vescica cambia o se si verifica una perdita di urina.

Un test cistometrico può anche identificare se la vescica si contrae quando non dovrebbe.

3. Studio pressione flusso

Uno studio del flusso di pressione misura quanta pressione necessita la vescica per urinare e quanto velocemente l’urina scorre a quella pressione

Dopo il test cistometrico, verrà chiesto al paziente di svuotare la vescica mentre un manometro misura la pressione e la portata della vescica.

Uno studio del flusso di pressione può aiutare a identificare qualsiasi blocco dell’uscita della vescica che può essere causato dall’ingrossamento della prostata, un prolasso della parete vaginale anteriore, noto anche come cistocele o da un intervento chirurgico di correzione dell’incontinenza urinaria.

Come prepararsi ad un esame urodinamico

Prima di eseguire un test urodinamico il medico o il centro diagnostico presso il quale ci si reca potrebbe fornire delle indicazioni precise rispetto alla preparazione all’esame

In genere, si invita il paziente ad eseguire degli esami delle urine ed urinocoltura nei 15 giorni che precedono il test, e di presentarsi con lo stimolo di urinare. Per questo motivo, si consiglia di urinare circa 2 ore prima dell’esame e di bere almeno 1 litro d’acqua in attesa di eseguire il test

Se l’esame al quale ci si deve sottoporre è completo, e prevede quindi anche l’inserimento del catetere, potrebbe essere prescritto un clistere la mattina stessa e una profilassi antibiotica successiva al test per evitare infezioni

Complicanze post esame

Dopo aver eseguito un esame urodinamico completo il paziente potrebbe avvertire un leggero disagio per alcune ore durante la minzione

Si consiglia di bere molta acqua, fare un bagno caldo o di tenere un panno caldo e umido sull’apertura uretrale per alleviare il disagio.

In presenza di segni di infezione, inclusi dolore, brividi o febbre, è fondamentale chiamare immediatamente il medico.

Ricordiamo agli iscritti al Fondo Enfea Salute che il Piano Sanitario prevede la copertura delle spese per l’esecuzione di un esame urodinamico, nell’ambito della Diagnostica strumentale e specialistica. 

Puoi approfondire consultando la guida completa, qui

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