L’isterectomia, ovvero l’asportazione dell’utero, è il secondo più frequente intervento chirurgico maggiore effettuato sulle donne, preceduto solo dal taglio cesareo, e rappresenta in molti casi la procedura standard per il trattamento di alcune patologie gravi.
Si tratta, va ricordato, di un intervento chirurgico importante, che comporta non solo delle conseguenze dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista emotivo e psicologico sulla donna che lo subisce da non sottovalutare.
In effetti, dopo questo tipo di procedura la donna non potrà più avere una gravidanza, non avrà più il ciclo mestruale, e in caso di rimozione delle ovaie potrà sperimentare anche disturbi di tipo ormonale.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire in cosa consiste l’isterectomia, quando è necessaria, come si esegue l’intervento, come ci si prepara e cosa aspettarsi dopo la procedura.
Di cosa parliamo in questo articolo
Cos’è l’isterectomia?
L’isterectomia è un intervento chirurgico in cui viene rimosso, per intero o parzialmente, l’utero di una donna.
Questa procedura può essere eseguita per una serie di ragioni mediche, che vanno dalle condizioni benigne come i fibromi uterini e l’adenomiosi, alle patologie maligne come il cancro uterino o cervicale.
Come vedremo più nel dettaglio, l’asportazione dell’utero può coinvolgere anche la rimozione delle tube di Falloppio e delle ovaie, a seconda delle necessità mediche della paziente.
Si tratta di un intervento significativo che può avere implicazioni sulla salute fisica, emotiva e sessuale della paziente. Per questo motivo, prima di sottoporsi a un’isterectomia, è importante discutere approfonditamente con il medico i rischi, i benefici e le alternative disponibili, nonché comprendere appieno le implicazioni dell’intervento per la propria salute e benessere complessivi.
La decisione di procedere con un’isterectomia deve essere presa in modo informato e personalizzato in base alle esigenze e alle circostanze individuali della paziente.
Tipi di isterectomia
Esistono diversi tipi di isterectomia, che variano in base a quali tessuti vengono rimossi insieme all’utero.
Nello specifico:
- isterectomia totale (o isterectomia completa): questo tipo di intervento prevede la rimozione dell’intero utero, compreso il collo dell’utero (cervice). È il tipo più comune di isterectomia, e può essere eseguito per una vasta gamma di condizioni mediche, tra cui fibromi uterini, endometriosi, adenomiosi, sanguinamento uterino eccessivo e alcuni tipi di tumori uterini o cervicali. Dopo un’isterectomia totale, la donna non sarà più in grado di concepire naturalmente;
- isterectomia totale con annessiectomia bilaterale: è un intervento chirurgico in cui vengono rimossi sia l’utero (isterectomia totale) che gli annessi uterini bilaterali, ovvero le tube di Falloppio e le ovaie (annessiectomia bilaterale);
- isterectomia parziale o subtotale (o isterectomia sopracervicale): questa procedura prevede la rimozione dell’utero, ma il collo dell’utero (cervice) viene lasciato in posizione. L’isterectomia parziale è meno invasiva rispetto alla totale, e può essere preferita in alcuni casi, specialmente se il collo dell’utero è sano e non ci sono problemi ad esso correlati. Tuttavia, poiché il collo dell’utero rimane, è importante continuare a sottoporsi a pap test regolari per la prevenzione del cancro cervicale;
- isterectomia radicale o extrafasciale: questo è il tipo più esteso di isterectomia e prevede la rimozione non solo dell’utero e del collo dell’utero, ma anche dei tessuti circostanti. Solitamente viene eseguito per trattare il cancro avanzato dell’utero, della cervice o degli organi pelvici circostanti. Nell’isterectomia radicale, possono essere rimossi anche i linfonodi pelvici e altri tessuti vicini per prevenire la diffusione del cancro.
La scelta del tipo di isterectomia dipende dalla ragione per cui viene eseguita l’intervento, dalle condizioni mediche della paziente e dalle preferenze del chirurgo. È importante discutere con il medico i pro e i contro di ciascun tipo di intervento chirurgico.
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Come viene eseguita l’asportazione dell’utero?
L’asportazione dell’utero, o isterectomia, può essere eseguita attraverso diverse tecniche chirurgiche, ognuna con i suoi vantaggi e le sue considerazioni specifiche.
Le principali tecniche includono:
- approccio addominale (laparoisterectomia): in questo tipo di intervento, viene eseguita un’incisione nell’addome, di solito orizzontale (incisione sovrapubica) o verticale (incisione a mezzaluna o a forma di J). Attraverso questa incisione, il chirurgo può accedere all’utero e agli organi pelvici circostanti per rimuoverli. Questo approccio è spesso scelto quando è necessario un ampio accesso chirurgico, ad esempio in casi di isterectomia radicale o in presenza di uteri di dimensioni molto grandi;
- approccio vaginale: in questo metodo, l’utero viene rimosso attraverso un’incisione nella vagina, senza necessità di tagli addominali esterni. Questo approccio è meno invasivo rispetto all’isterectomia addominale e può portare a tempi di recupero più rapidi, minori rischi di complicazioni e meno dolore post-operatorio. È spesso preferito quando l’utero non è troppo grande e non ci sono complicazioni aggiuntive;
- approccio laparoscopico: questo è un tipo di chirurgia minimamente invasiva in cui vengono praticate piccole incisioni nell’addome attraverso le quali vengono inseriti uno o più tubi sottili con una telecamera e strumenti chirurgici specializzati. Questo consente al chirurgo di visualizzare l’interno dell’addome su un monitor e di eseguire l’isterectomia senza dover praticare un’ampia incisione addominale. L’isterectomia laparoscopica può essere eseguita da sola o assistita da robot (isterectomia robotica), dove il chirurgo guida i movimenti del robot da una console.
La scelta della tecnica chirurgica dipende da diversi fattori, tra cui la ragione per cui viene eseguita l’isterectomia, le dimensioni e la posizione dell’utero, le condizioni mediche della paziente e l’esperienza e la preferenza del chirurgo.
Quando è necessaria l’isterectomia?
L’isterectomia è un intervento chirurgico importante, considerato necessario in diverse situazioni mediche.
Alcune delle ragioni più comuni per cui un’isterectomia potrebbe essere raccomandata includono:
- patologie uterine: condizioni come fibromi uterini (tumori non cancerosi dell’utero), adenomiosi (una condizione in cui il tessuto endometriale cresce nella parete muscolare dell’utero), sanguinamenti uterini eccessivi o persistenti, che non rispondono ad altri trattamenti, possono richiedere l’asportazione dell’utero;
- cancro: in caso di cancro uterino, cervicale, ovarico o di altre strutture pelviche, l’isterectomia può essere parte del trattamento per rimuovere il tumore e prevenire la sua diffusione;
- endometriosi: in alcuni casi di endometriosi grave, in cui il tessuto simile all’endometrio cresce al di fuori dell’utero, l’asportazione dell’utero e degli annessi può essere raccomandata per alleviare i sintomi e migliorare la qualità di vita della paziente;
- prolasso uterino: se l’utero si sposta dalla sua posizione abituale e scende nella vagina (prolasso uterino) in modo grave e sintomatico, potrebbe essere necessaria un’isterectomia per correggere il prolasso e alleviare i sintomi associati.
Come già accennato, bisogna sempre sottolineare che l’isterectomia è un intervento chirurgico significativo e permanente, con implicazioni rilevanti sulla salute fisica, emotiva e sessuale della paziente.
La decisione di sottoporsi a un’isterectomia deve essere presa dopo una valutazione completa da parte del medico, considerando i rischi, i benefici e le alternative disponibili in relazione alle esigenze e alle circostanze individuali della paziente.
Come prepararsi all’intervento di rimozione dell’utero
Prepararsi per un intervento di isterectomia richiede una pianificazione attenta e la collaborazione con il proprio team medico, che fornirà tutte le indicazioni necessarie.
In linea generale, ecco come ci si prepara:
- esami pre-operatori: il medico potrebbe richiedere una serie di esami pre-operatori, come esami del sangue, elettrocardiogramma (ECG), esami radiologici e altri test diagnostici per valutare lo stato di salute della paziente e determinare l’idoneità all’intervento chirurgico;
- valutazione anestesiologica: in genere ci si deve sottoporre a una valutazione da parte di un anestesista per valutare il rischio anestesiologico e pianificare l’anestesia più appropriata per l’intervento;
- smettere di fumare e limitare l’alcol: è consigliabile smettere almeno due settimane prima dell’intervento per ridurre il rischio di complicazioni durante la chirurgia. Inoltre, è importante limitare il consumo di alcol per migliorare la guarigione e ridurre il rischio di complicazioni post-operatorie;
- seguire le istruzioni sul digiuno: di solito, ci si deve astenere dal cibo e dalle bevande per un certo periodo di tempo prima dell’intervento chirurgico, seguendo le istruzioni fornite dal medico o dall’équipe chirurgica;
- sospensione di farmaci: se si assumono farmaci che possono influenzare la coagulazione del sangue, come anticoagulanti o aspirina, potrebbe essere necessario interromperli prima dell’intervento chirurgico per ridurre il rischio di sanguinamento durante l’operazione. È importante seguire le indicazioni del proprio medico su quando interrompere questi farmaci e se devono essere sostituiti con altri farmaci temporaneamente.
A queste indicazioni di carattere clinico vanno aggiunte anche delle raccomandazioni di tipo organizzativo e psicologico.
Nello specifico, si consiglia di preparare il proprio ambiente domestico per il periodo post-operatorio, assicurandosi di avere tutto il necessario a portata di mano, come farmaci prescritti, articoli per l’igiene personale e abbigliamento comodo, organizzando anche, laddove possibile, il supporto di amici o familiari durante il recupero.
Non meno importante, infine, è la preparazione emotiva. Affrontare un intervento chirurgico importante come l’isterectomia può essere stressante. Per questo motivo, sarebbe preferibile individuare modi sani per gestire lo stress, come praticare la meditazione, lo yoga o parlare con amici, familiari o un consulente.
Convalescenza post operatoria
La convalescenza dopo un’isterectomia può variare da persona a persona e dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di intervento chirurgico, lo stato di salute generale, l’età e l’efficacia del supporto post-operatorio.
Tuttavia, ecco alcune linee guida generali sulla convalescenza dopo la rimozione dell’utero:
- ricovero in ospedale: dopo l’intervento chirurgico, la maggior parte delle persone rimane in ospedale in media per 5-7 giorni, per monitorare il recupero e gestire eventuali complicazioni precoci;
- gestione del dolore: è comune provare dolore e disagio nella zona chirurgica dopo l’isterectomia. Il medico prescriverà farmaci antidolorifici per alleviare il dolore e migliorare il comfort durante il periodo post-operatorio;
- attività fisica: durante le prime settimane dopo l’isterectomia, potrebbe essere necessario limitare le attività fisiche e gli sforzi intensi per consentire al corpo di guarire. È importante seguire le indicazioni del medico riguardo a quanto tempo restare a riposo e quando è sicuro riprendere le normali attività quotidiane;
- alimentazione: mantenere una dieta sana ed equilibrata può aiutare a favorire una rapida guarigione e a prevenire complicazioni post-operatorie come stitichezza. È quindi fondamentale seguire le raccomandazioni del medico riguardo alla dieta post-operatoria e bere abbondante acqua per mantenere l’idratazione;
- igiene personale: mantenere una buona igiene personale è essenziale per prevenire infezioni nella zona chirurgica. Si raccomanda di seguire con attenzione le istruzioni del medico riguardo alla cura della ferita e alla sostituzione delle medicazioni;
- seguire il piano di follow-up: dopo essere stata dimessa dall’ospedale, è importante seguire il piano di follow-up del medico e partecipare a visite di controllo regolari per monitorare il recupero e affrontare eventuali problemi o preoccupazioni;
- supporto emotivo: come già accennato, affrontare un’isterectomia può essere emotivamente stressante, il che rende importante poter godere di un forte sistema di supporto di amici, familiari o gruppi di sostegno durante il periodo di convalescenza.
In media, si possono riprendere le normali attività dopo circa 4-8 settimane, mentre l’attività sessuale può essere ripresa solitamente dopo 6-8 settimane, ma ogni persona può avere tempi di recupero differenti.
Conseguenze fisiche dell’isterectomia
L’isterectomia è un intervento chirurgico significativo che comporta diverse conseguenze fisiche, sia a breve che a lungo termine, tra cui le seguenti:
- dolore e disagio: è comune provare dolore e disagio nella zona chirurgica dopo l’intervento. Questo può variare da lieve a moderato, e di solito può essere gestito con farmaci antidolorifici prescritti dal medico;
- cicatrici: a seconda del tipo di procedura e dell’approccio chirurgico utilizzato, potrebbero rimanere delle cicatrici nell’area dell’addome o della vagina. Le cicatrici tendono a sbiadire nel tempo ma possono essere permanenti;
- rischio di complicazioni: come con qualsiasi intervento chirurgico, ci sono rischi di complicazioni, tra cui infezioni, sanguinamento eccessivo, danni agli organi circostanti, trombosi venosa profonda (TVP) o embolia polmonare. È importante segnalare al medico eventuali sintomi anomali o preoccupazioni post-operatorie;
- alterazioni dell’apparato digerente: dopo l’intervento, alcune persone possono sperimentare disturbi gastrointestinali temporanei come stitichezza, gas, gonfiore addominale o difficoltà a svuotare la vescica. Questi sintomi di solito migliorano nel tempo;
- cambiamenti urinari: alcune persone potrebbero sperimentare difficoltà o dolore durante la minzione dopo l’intervento, che di solito sono temporanei. Tuttavia, se i sintomi persistono, è importante consultare il medico;
- effetti sulla fertilità: dopo un’isterectomia totale, la fertilità è compromessa poiché l’utero è stato rimosso e la gravidanza non è più possibile. Se le ovaie sono state rimosse, si verifica la menopausa precoce – in questo caso denominata menopausa iatrogena o menopausa chirurgica – con conseguenti cambiamenti ormonali;
- cambiamenti ormonali: se sono state rimosse anche le ovaie, si possono verificare cambiamenti ormonali che influenzano la libido, l’umore, la pelle e altri aspetti della salute. In alcuni casi, può essere necessario il trattamento ormonale sostitutivo;
- impatto sull’attività sessuale: l’isterectomia può influenzare l’attività sessuale e la soddisfazione sessuale. Alcune persone possono sperimentare secchezza vaginale, riduzione della libido o disagio durante il rapporto sessuale, che possono richiedere interventi o trattamenti appropriati.
È importante ricordare che le esperienze post-operatorie possono variare da persona a persona e dipendono da diversi fattori, tra cui l’età, lo stato di salute generale e il tipo di intervento chirurgico.
È fondamentale seguire le indicazioni del medico e comunicare apertamente eventuali preoccupazioni o sintomi post-operatori per garantire un recupero sicuro e completo.