Il termine vasculopatia indica, in genere, la presenza di una occlusione a livello vascolare; quando questa alterazione riguarda i vasi sanguigni del cervello, si parla di vasculopatia cerebrale.
Rientrano in questa definizione fenomeni come l’ictus e l’attacco ischemico transitorio (TIA), come vedremo più avanti nel corso dell’articolo.
Si tratta, quindi, di una condizione molto seria, che può portare a conseguenze potenzialmente letali. Per fortuna, però, è possibile prevenire una vasculopatia cerebrale andando ad intervenire sui fattori di rischio modificabili.
Ma andiamo per gradi, e cerchiamo di capire cos’è una vasculopatia cerebrale, quali sono le cause principali, i sintomi, le complicazioni e i possibili trattamenti.
Di cosa parliamo in questo articolo
Vasculopatia cerebrale: definizione
Come accennato nell’introduzione, una vasculopatia cerebrale è una condizione patologica caratterizzata dalla presenza di una occlusione nei vasi sanguigni che raggiungono il cervello.
In poche parole, il passaggio di sangue, ossigeno e sostanze nutritive al cervello è ostacolato, se non impedito del tutto; questo, com’è facile intuire, comporta danni molto gravi al cervello.
Volendo fare un paragone, è un po’ quello che succede al cuore durante un infarto. Il sangue non arriva correttamente al cuore, che smette di funzionare. Lo stesso avviene con il cervello.
Ictus o TIA
A seconda della gravità della vasculopatia cerebrale, si va incontro a due fenomeni:
- TIA (Transient Ischemic Attack), o attacco ischemico transitorio: si tratta di un attacco temporaneo, caratterizzato da sintomi simili a quelli di un ictus. Per questo motivo viene anche chiamato “mini-ictus”. Di solito dura solo pochi minuti e non provoca danni permanenti. Ciò nonostante, un attacco ischemico transitorio può essere un avvertimento. In media 1 persona su 3 che ne sperimenta uno, alla fine avrà un ictus, di cui circa la metà si verificano entro un anno dal TIA;
- Ictus o ischemia, causato da interruzione improvvisa del flusso sanguigno al cervello.
Vediamo ora cosa provoca una vasculopatia cerebrale.
Cause della vasculopatia cerebrale
Abbiamo visto che questa condizione patologica è la conseguenza di un’occlusione dei vasi sanguigni del cervello, che a sua volta è causata principalmente dalla aterosclerosi.
Quest’ultima consiste nella presenza di placche di grasso disposte lungo le pareti venose, ostruendo e impedendo il corretto afflusso di sangue, ossigeno e nutrienti al cervello (e più in generale ai vari organi).
Nel caso della vasculopatia cerebrale, l’ostruzione colpisce in modo particolare le arterie carotidi.
Anche la presenza di trombi e/o emboli nei vasi sanguigni può provocare un ictus o un attacco ischemico transitorio.
Fattori di rischio e prevenzione
La vasculopatia cerebrale, così come l’aterosclerosi, è dovuta ad una combinazione di fattori di rischio, alcuni modificabili e altri non modificabili.
Appartengono a questo secondo gruppo elementi come l’età, il sesso, la familiarità, ovvero la presenza in famiglia di soggetti colpiti da ictus o TIA.
Per fortuna, però, molti fattori di rischio sono modificabili, attraverso la prevenzione e lo stile di vita. Ci riferiamo, in particolare, al fumo di sigaretta, all’alimentazione, alla sedentarietà, all’obesità, al consumo di alcolici, il controllo di diabete, colesterolo e ipertensione.
Insomma, uno stile di vita sano ed equilibrato può ridurre sensibilmente il rischio di subire un ictus o un attacco ischemico temporaneo.
Quali sono i sintomi
La vasculopatia cerebrale, purtroppo, è quasi sempre silente e asintomatica, non a caso si parla di attacchi improvvisi, di veri e propri fulmini a ciel sereno.
Nel caso di un ictus, le manifestazioni più frequenti sono:
- formicolio;
- intorpidimento degli arti;
- debolezza improvvisa;
- disturbi della vista;
- cefalea improvvisa;
- perdita di coscienza;
- difficoltà a parlare;
- nausea e vomito;
- paralisi di una parte del corpo.
Durante un TIA si possono presentare alcuni dei sintomi dell’ictus, ma in forma più lieve e per una durata molto inferiore.
Come si cura una vasculopatia cerebrale
Come spiegato, un ictus o un TIA sono improvvisi e quasi sempre asintomatici. Quando i sintomi diventano evidenti, di solito l’attacco è ormai già in corso.
Per questo motivo, la cura passa soprattutto attraverso la prevenzione, che a sua volta comprende sia uno stile di vita sano – alimentazione equilibrata, attività fisica e controllo delle condizioni di salute in generale, in particolare per ciò che concerne le patologie cardiovascolari e ipertensive – sia dall’assunzione di farmaci anticoagulanti e antitrombotici, se prescritti dal medico per evitare la formazione di ostruzioni nei vasi sanguigni.
Oltre alla prevenzione è possibile anche intervenire in modo diretto, laddove, durante degli esami approfonditi, si rilevi la presenza di quella che viene definita una stenosi, ovvero un restringimento dei vasi sanguigni.
In questi casi, il medico potrebbe valutare un intervento chirurgico finalizzato alla rimozione della stenosi, impiegando varie tecniche in base alle esigenze specifiche. Sarà il chirurgo a stabilire come procedere.
Ricordiamo agli iscritti che il Piano Sanitario del Fondo Enfea Salute prevede la copertura delle spese sostenute anche per interventi in caso di vasculopatia acuta a carattere ischemico o emorragico cerebrale. Per maggiori dettagli, invitiamo a consultare il nostro sito web.