Cosa sono le vasculopatie periferiche

da | Giu 22, 2022 | Salute

Il Piano Sanitario offerto dal Fondo Enfea Salute prevede, nell’ambito delle patologie di particolare rilevanza, la copertura delle spese sostenute per le cure necessarie in caso di complicanze del diabete dovute, tra le varie condizioni, anche dalle vasculopatie periferiche

Altrimenti nota come arteriopatia periferica, la vasculopatia periferica è una condizione molto diffusa, in particolare nei soggetti affetti da ipercolesterolemia e da aterosclerosi, che interessa gli arti superiori e inferiori.

A causa di un ridotto afflusso di sangue, e quindi di ossigeno, chi presenta questa patologia tende ad avvertire un dolore alle gambe e alle braccia, simile per certi versi ai crampi, ma nella maggior parte dei casi si presenta in modo subdolo e asintomatico

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cosa sono le vasculopatie periferiche, quali sono le cause principali, come si manifestano e come si affrontano. 

Vasculopatie periferiche: cosa sono

Le vasculopatie periferiche consistono in un disturbo della circolazione, lento e progressivo, causato in genere da un restringimento o una ostruzione presente in un qualsiasi vaso sanguigno, comprese le arterie, le vene e i vasi linfatici. 

Cosa succede? Il vaso sanguigno compromesso limita il passaggio di sangue e ossigeno, impedendo agli organi e agli arti interessati di funzionare correttamente.

Anche se questa condizione può colpire qualsiasi vaso sanguigno e qualsiasi organo del nostro organismo, è molto più comune l’interessamento di gambe e piedi.

Quali sono le cause principali

Come spiegato, la vasculopatia periferica si configura come una forma di malattia cardiovascolare, in quanto colpisce i vasi sanguigni.

In genere, la causa principale di questa patologia è da individuare nella aterosclerosi, ovvero in un accumulo di depositi di grasso nelle pareti delle arterie delle gambe, costituiti da colesterolo e altre sostanze di scarto, che rende le arterie più strette e limita il flusso sanguigno agli arti inferiori.

Ulteriori cause o fattori di rischio capaci di aumentare la possibilità di sviluppare una vasculopatia periferica sono: 

Le persone affette da cardiopatie tendono a soffrire anche di questo tipo di condizione. 

Quali sono i sintomi

Come accennato nell’introduzione, molte persone affette da vasculopatie periferiche non presentano sintomi, mentre altri sviluppano un dolore agli arti, soprattutto quelli inferiori, simile ad un crampo, altrimenti chiamato “claudicatio intermittens”, che si intensifica quando si cammina per poi sparire a riposo (ecco perché “intermittens”, ovvero intermittente).  

Altri sintomi possono includere:

  • caduta dei peli su gambe e piedi;
  • intorpidimento o debolezza alle gambe;
  • unghie fragili e a crescita lenta;
  • ulcere, ovvero piaghe aperte, sui piedi e sulle gambe, che non guariscono;
  • cambiamento del colore della pelle delle gambe, che diventano pallide o blu;
  • pelle lucida;
  • negli uomini, disfunzione erettile;
  • deperimento dei muscoli delle gambe.

Purtroppo, i sintomi della vasculopatia periferica spesso si sviluppano lentamente, nel tempo, ma se dovessero presentarsi in modo improvviso e rapido, allora è probabile che siano un campanello d’allarme di una condizione molto seria che va affrontata con urgenza.

Quali sono le complicanze

La vasculopatia periferica non rappresenta un pericolo immediato per chi ne è affetto, ma questo non vuol dire che possa essere presa sottogamba, perché se non trattata può condurre a numerose e serie complicanze

Nello specifico: 

  • aumento del rischio di malattia coronarica;
  • ictus;
  • infarto;
  • angina;
  • ischemia critica degli arti, se il flusso sanguigno alle gambe diventa gravemente limitato. Si tratta di una complicanza estremamente grave che può essere difficile da trattare, al punto da rendere necessaria anche l’amputazione dell’arto interessato. 

In presenza di sintomi associati alla vasculopatia periferica, è di fondamentale importanza rivolgersi subito al proprio medico, per procedere alle indagini del caso. 

Come si esegue la diagnosi

Per giungere ad una diagnosi di vasculopatia periferica si esegue prima una accurata visita, che potrà condurre il medico a prescrivere uno dei seguenti esami

  • angiogramma;
  • indice caviglia-braccio (ABI), altrimenti noto come Indice di Winsor, che consiste nella valutazione del rapporto tra il valore della pressione sistolica misurato alla caviglia e quello ottenuto a livello del braccio;
  • ecodoppler;
  • analisi di laboratorio per misurare colesterolo totale, HDL, trigliceridi e glicemia.

Sarà il medico a decidere come procedere e a interpretare i dati raccolti con gli esami condotti. 

Come si curano le vasculopatie periferiche

Le terapie che possono essere messe in campo per il trattamento delle vasculopatie periferiche hanno un duplice scopo, ovvero quello di controllare i sintomi e ridurre il rischio di infarto, ictus e altre complicazioni prima elencate

Come si procede?

Il primo step consiste sicuramente nella modifica dello stile di vita, adottando un regime alimentare più sano, riducendo la sedentarietà, praticando esercizio fisico e smettendo di fumare

Poi, va predisposto un trattamento per quelle condizioni esistenti che possono peggiorare la patologia, come il diabete, l’ipertensione e il colesterolo alto, attraverso l’eventuale somministrazione da parte del medico di farmaci specifici. 

Nei casi più gravi, invece, può essere necessario procedere valutando  una delle seguenti opzioni: 

  • chirurgia vascolare – un innesto di bypass che utilizza un vaso sanguigno preso da un’altra parte del corpo, o realizzato con un materiale sintetico, viene posizionato nell’area dell’arteria bloccata o ristretta per reindirizzare il flusso sanguigno;
  • angioplastica – il medico inserisce un catetere per creare un’apertura più ampia in un’arteria e aumentare il flusso sanguigno. Esistono diversi tipi di procedure di angioplastica, tra cui:
    • angioplastica con palloncino, che prevede l’inserimento di un un piccolo palloncino che viene gonfiato all’interno dell’arteria bloccata per liberarla;
    • aterectomia, tramite cui l’area bloccata all’interno dell’arteria viene distrutta via da un minuscolo dispositivo all’estremità di un catetere;
    • angioplastica laser, che prevede l’utilizzo di un laser per sbloccare l’arteria;
    • stent, ovvero una piccola spirale che viene espansa all’interno dell’arteria bloccata per aprirla e lasciata in posizione per mantenerla aperta.
  • Angiografia.

Sarà il medico a indicare il percorso terapeutico e il tipo di intervento da attuare per trattare la vasculopatia periferica diagnostica al paziente. 

ATTENZIONE:
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