ECG sotto sforzo: cos’è e a cosa serve

da | Giu 4, 2024 | Salute

L’elettrocardiogramma o ECG sotto sforzo è un test diagnostico di fondamentale importanza nella cardiologia moderna, utilizzato per valutare la salute del cuore durante l’attività fisica

Questo esame permette di rilevare problemi cardiaci che potrebbero non essere evidenti a riposo, offrendo un quadro più completo della funzionalità cardiaca.

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Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è l’ECG sotto sforzo, come si esegue, perché viene prescritto e quando non è possibile effettuarlo

Cos’è un ECG sotto sforzo?

Un ECG sotto sforzo (elettrocardiogramma sotto sforzo), anche noto come test da sforzo o test ergometrico, è un test diagnostico utilizzato per valutare la funzionalità del cuore durante l’attività fisica o una condizione di stress cardiaco

Questo esame è spesso indicato per identificare problemi cardiaci che possono non essere evidenti a riposo, come l’ischemia miocardica, ovvero una riduzione del flusso di sangue al muscolo cardiaco, ma anche quando si sospetta una qualche forma di patologia cardiovascolare o per monitorare lo stato di salute del paziente in terapia o post intervento chirurgico.

Come si fa un ECG sotto sforzo?

Un elettrocardiogramma sotto sforzo si basa, essenzialmente, su due elementi. Da un lato c’è un classico elettrocardiografo, quindi uno strumento con il quale registrare l’attività elettrica del cuore; dall’altro lato, c’è la componente relativa allo sforzo fisico, che solitamente coinvolge l’impiego di un tapis roulant o di una cyclette

Quindi, nel concreto, come si svolge l’ECG sotto sforzo?

Prima il paziente viene collegato a un elettrocardiografo attraverso degli elettrodi posti sul torace, dopodiché si procede con un test a riposo, prima di iniziare l’attività fisica, per avere un punto di riferimento.

A questo punto, il paziente inizia a camminare su un tapis roulant o a pedalare su una cyclette. L’intensità dell’esercizio aumenta gradualmente, sia in velocità che in inclinazione o resistenza, seguendo un protocollo prestabilito, che varia a seconda delle condizioni del soggetto.

Durante l’esercizio, l’ECG registra continuamente l’attività elettrica del cuore, e vengono monitorati costantemente anche la pressione arteriosa e i sintomi del paziente, come dolore toracico o affaticamento. 

Dopo aver raggiunto un livello di sforzo massimo, o dopo la comparsa di sintomi significativi, l’esercizio viene interrotto e il paziente continua a essere monitorato durante la fase di recupero, per osservare come il cuore torna ai livelli di attività basale.

I pazienti devono digiunare per 4-6 h prima del test.

Ma quanto dura l’esame sotto sforzo per il cuore? In media, circa 20-30 minuti, ma in alcuni casi potrebbero durare anche alcune ore. Dipende molto dalle ragioni per le quali si esegue il test, dalle condizioni del soggetto e dal tipo di informazioni che si intende acquisire. 

Quali sono gli obiettivi dell’ECG sotto sforzo

Perché si sottopone un paziente a questo tipo di esame? Gli obiettivi possono essere molteplici, ma tutti mirano essenzialmente a valutare vari aspetti della salute cardiaca del paziente

Vediamo quali.

  • Identificazione di malattie coronariche: l’ECG sotto sforzo è utilizzato per rilevare la presenza di ischemia miocardica, che, come accennato, può non essere evidente a riposo; l’ischemia si manifesta quando il flusso di sangue al cuore è insufficiente durante l’esercizio fisico, indicando possibili ostruzioni nelle arterie coronarie.
  • Valutazione della capacità funzionale del cuore: il test fornisce informazioni sulla capacità del cuore di gestire lo sforzo fisico, indicando quanto bene il cuore può aumentare la sua attività in risposta alle necessità crescenti del corpo durante l’esercizio. 
  • Monitoraggio delle aritmie: il test può aiutare a rilevare aritmie che si manifestano solo durante l’attività fisica; questo è importante per diagnosticare e trattare disturbi del ritmo cardiaco che potrebbero essere asintomatici a riposo. 
  • Valutazione della risposta al trattamento: dopo un intervento terapeutico, come l’angioplastica o il bypass coronarico, l’ECG sotto sforzo può essere utilizzato per valutare l’efficacia del trattamento e determinare se il flusso di sangue al cuore è stato ripristinato adeguatamente.
  • Determinazione di un livello di attività fisica sicuro: per pazienti con malattie cardiache note o sospette, il test aiuta a stabilire un livello sicuro di attività fisica e a pianificare programmi di esercizio personalizzati; questo è particolarmente utile nella riabilitazione cardiaca. 
  • Prevenzione di eventi cardiaci: per individui a rischio di malattie cardiache, il test da sforzo può essere utilizzato come strumento di screening per prevenire eventi cardiovascolari acuti, come infarti, identificando problemi prima che si manifestino clinicamente. 
  • Valutazione preoperatoria: per pazienti che devono sottoporsi a interventi chirurgici, il test può essere utilizzato per valutare il rischio cardiovascolare associato all’operazione, assicurando che il cuore sia in grado di sopportare lo stress dell’intervento.

Insomma, come si può intuire, l’elettrocardiogramma sotto sforzo è uno strumento diagnostico prezioso che fornisce informazioni dettagliate sulla salute cardiaca del paziente, contribuendo a una gestione più efficace e personalizzata delle malattie cardiovascolari.

Quando non è possibile eseguire un ECG sotto sforzo?

L’ECG sotto sforzo non può essere eseguito in presenza di alcune condizioni cliniche specifiche che rendono il test rischioso o impossibile.

Come si legge sul sito del Manuale MSD, esistono controindicazioni assolute, ovvero condizioni che non consentono di effettuare il test, e controindicazioni relative, in cui vanno fatte delle valutazioni specifiche sul singolo caso. 

Vediamo quali sono queste controindicazioni.

  • Controindicazioni assolute:
    • sindrome coronarica acuta (infarto del miocardio entro 48 h oppure angina instabile incontrollata);
    • dissecazione aortica, se acuta;
    • stenosi aortica sintomatica o grave;
    • aritmie, se sintomatiche o emodinamicamente significative;
    • insufficienza cardiaca in fase di scompenso;
    • miocardite, se acuta;
    • pericardite, se acuta;
    • embolia polmonare, se acuta;
    • infarto polmonare, se acuto.
  • Controindicazioni relative:
    • blocco atrioventricolare, se ad alto grado;
    • bradiaritmie;
    • squilibrio elettrolitico;
    • ipertensione (pressione arteriosa sistolica > 200 mmHg o pressione arteriosa diastolica > 110 mmHg);
    • cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva;
    • incapacità a eseguire uno sforzo adeguato per deficit fisici o cognitivi;
    • stenosi di una valvola cardiaca di grado moderato o grave;
    • stenosi dell’arteria coronaria principale sinistra;
    • malattia sistemica;
    • tachiaritmie.

In presenza di queste condizioni, i medici devono optare per test diagnostici alternativi, come il test da sforzo farmacologico, per valutare la salute cardiaca del paziente in modo sicuro.

Test da sforzo farmacologico

Per i soggetti che non sono in grado di fare attività fisica sufficiente per un ECG sotto sforzo, si utilizza un test alternativo chiamato test da sforzo farmacologico

Questo test simula l’effetto dell’esercizio fisico sul cuore utilizzando farmaci, somministrati per via endovenosa, che aumentano il battito cardiaco e la pressione arteriosa. 

Durante la somministrazione del farmaco, l’ECG e la pressione arteriosa del paziente vengono monitorati continuamente. I medici osservano come il cuore risponde al farmaco, cercando segni di ischemia o altre anomalie.

Dopo che il farmaco ha fatto effetto, viene interrotta la somministrazione e il paziente continua a essere monitorato durante la fase di recupero, osservando come il cuore ritorna ai livelli di attività basale.

Questo test è indicato per pazienti che:

  • hanno limitazioni fisiche che impediscono l’attività fisica, ad esempio, problemi muscolo-scheletrici, malattie polmonari croniche severe, ecc.;
  • hanno condizioni cliniche che rendono l’esercizio fisico rischioso, ad esempio, insufficienza cardiaca severa, aritmie gravi, ecc.

Anche se il test da sforzo farmacologico è generalmente sicuro, non replica esattamente le condizioni di stress fisico naturali, ed è importante che venga eseguito in un ambiente controllato con attrezzature e personale pronti a gestire eventuali emergenze cardiache; inoltre, alcuni pazienti possono sperimentare effetti collaterali dei farmaci, come sensazione di calore, palpitazioni, mal di testa o nausea.

Resta, in ogni caso, una valida alternativa quando non è possibile effettuare un elettrocardiogramma sotto sforzo tradizionale. 

Esito del test: positivo o negativo

L’esito di un ECG sotto sforzo può essere descritto come positivo o negativo, a seconda dei risultati osservati durante il test.

Nello specifico, un test da sforzo è considerato positivo quando si rilevano segni di ischemia miocardica durante l’esercizio, ovvero:

  • depressione del segmento ST di 1 mm o più, persistente per almeno 60-80 millisecondi dopo il punto J;
  • comparsa di dolore toracico simile all’angina durante l’esercizio;
  • aritmie significative o altre alterazioni dell’ECG, che indicano stress cardiaco.

Un esito positivo suggerisce la presenza di malattia coronarica, insufficiente apporto di sangue al cuore durante l’attività fisica, o altre problematiche cardiache che richiedono ulteriori indagini e potenzialmente interventi terapeutici.

Un test da sforzo è, invece, considerato negativo quando non si rilevano segni di ischemia miocardica o altre anomalie significative durante l’esercizio. Questo implica che il cuore del paziente è in grado di gestire l’aumento di attività fisica senza mostrare segni di ridotto flusso sanguigno o stress cardiaco. Un esito negativo è rassicurante, e indica generalmente un basso rischio di malattia coronarica significativa.

In alcuni casi, l’esito del test può essere inconclusivo o dubbio, richiedendo ulteriori indagini diagnostiche, come imaging cardiaco avanzato (ecocardiografia, coronarografia, ecc…) o un test da sforzo farmacologico, per ottenere una valutazione più precisa della salute cardiaca del paziente.

Sarà il medico a valutare i risultati conseguiti con il test e stabilire come procedere in caso di esito positivo

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